Browsing articles from Tag: “Total look”


  • ,

    Come comporre la purezza del bianco e il fascino del nero

    In una vita fatta di contrasti, di opposizioni tra giusto e sbagliato, di Alfa e Omega e di principi antitetici tra loro ed all’apparenza inconciliabili noi abbiamo trovato un modo per divertirci trasponendo questo tipo di concezione manichea alle scelte per la rifinitura delle pareti di un appartamento.
    Quali colori più di qualsiasi altro possono essere messi in contrapposizione se non il bianco e il nero? Noi analizzeremo pregi e difetti di entrambi cercando, se ne avremo le qualità, di farvi scoprire anche interessanti compromessi.

    La purezza del bianco

    Per definizione il bianco è un colore che fa pensare alla purezza e che anche nell’arte ritroviamo associato a questo tipo di concetto. Candore e pulizia di questo colore non colore riescono però a raccontare tante storie diverse e ad assumere significati particolari a seconda del settore e del contesto.

    Negli spazi domestici è per l’appunto l’emblema supremo della pulizia, ma allo stesso tempo se applicato in maniera insistita sia per l’arredamento che per il rivestimento delle pareti riesce ad esprimere tutta la perfezione alla quale si ispira il minimalismo contemporaneo.

    Con un look total white qualsiasi stanza acquista valori di semplicità ma anche di estrema luminosità, ispirando sensazioni di serenità e favorendo atmosfere rilassanti. Un valore intrinseco del bianco è poi dato dalla sua capacità di donare maggiore ampiezza visiva agli ambienti, perché cattura la luce e la riflette fino a raggiungere uno stile invidiabile.

    Il fascino del nero

    Per ovvio contrasto, e dal momento che fin dall’antichità il lessico cromatico prevedeva solo l’alternanza tra il chiaro e lo scuro, il nero è il colore che si pone al lato opposto di questa ideale scala ed è associato al buio, al mistero, all’incognito: proprio per queste ragioni, per tante persone possiede un fascino irresistibile, per motivi caratteriali che non è certo questa la sede per approfondire.

    È proprio dall’età moderna che il nero ha iniziato ad accompagnarsi con maggiore insistenza al suo opposto bianco, divenendone un complemento essenziale per creare qualsiasi forma di comunicazione, dalla fotografia alla stampa fino al cinema.
    Per l’arredamento non si può fare a meno di riconoscere che il nero sappia esprimere sensazioni di solidità, di robustezza e di consistenza, ed ha saputo quindi conquistarsi un ruolo di primissimo piano nella composizione di ambienti ricercati ed anche totalizzanti nella loro espressività e nella loro eleganza.

    Il design degli ambienti attinge a piene mani alle potenzialità infinite del nero spaziando dalle finiture lucide e laccate fino a quelle più opache e matt che esaltano la matericità. In molti lo considerano un grande azzardo se applicato alle pareti come rivestimento, eppure se sapientemente dosato ed inserito in maniera calibrata nel contesto può comporre uno stile unico e di estremo carattere.

    Dettagli architettonici e finiture composte in nero ne guadagnano in personalità, e sta proprio qui l’idea di compromesso alla quale accennavamo qualche riga più sopra all’inizio del nostro articolo: con il suo fascino il nero riesce a dialogare anche con il bianco e ad integrarsi alla perfezione negli ambienti facendo anche la differenza!

    Condividi su:
  • , ,

    La velocità del Made in Italy firmato Cattelan è il segreto del suo successo!

    Un classico modello di Made in Italy in fatto di arredamento e design è orgogliosamente rappresentato dall’azienda Cattelan, con sede a Thiene, nel vicentino: ce ne siamo già occupati un po’ di tempo fa in questo articolo, ed ogni tanto vi proponiamo anche singoli pezzi del suo catalogo, ma stavolta vogliamo analizzare ancor più nel dettaglio la formula di un successo che si traduce nell’esportazione annuale di oltre 300mila pezzi di arredamento!

    L’organizzazione interna è molto rigorosa: nulla viene prodotto per caso, sono rarissimi gli “esercizi di stile” o i cosiddetti concept realizzati solo come prototipi per riviste di settore o per eventi quali il Salone del Mobile. Cattelan produce quasi esclusivamente ciò che il mercato chiede, e lo fa ascoltando le relazioni e leggendo i rapporti dei suoi distributori, trasformando in oggetti concreti le esigenze raccolte.
    Il tutto avviene anche in tempi molto rapidi, grazie ad un particolare schema produttivo: Cattelan infatti ha selezionato accuratamente piccole botteghe artigiane locali, circa un centinaio, ciascuna specializzata nella lavorazione di questo o quel particolare materiale. Ad esse viene delegata, in totale fiducia, la realizzazione dei diversi componenti di un mobile o di un complemento di arredo, dopo la sua progettazione, i quali vengono poi assemblati nel prodotto finito all’interno dello stabilimento centrale.

    È un sistema virtuoso, che oltre a contribuire al continuo impiego di forza lavoro movimentando quindi l’indotto, ha garantito a Cattelan l’apprezzamento al di fuori dei confini nazionali, sulla spinta del quale il catalogo è stato ampliato anno dopo anno con nuove tipologie di arredi, non solo per raggiungere l’ambito total look ma soprattutto per mettere i rivenditori sempre nelle migliori condizioni per rispettare il cliente, fidelizzarlo, spingerlo a tornare attratto dalla completezza delle proposte.

    È con questo sistema che Cattelan ha raggiunto un invidiabile e ragguardevole fatturato annuo di 50 milioni di euro!

    Condividi su: