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  • Stufa a metano blue flame, cosa c’è da sapere e come funziona

    stufe blue flame

    Stufe aggiuntive per migliorare il comfort domestico

    Tra gli strumenti che possono aiutare ad accrescere il comfort domestico durante i freddi mesi invernali ci sono senza alcun dubbio le stufe aggiuntive. Si tratta di strumenti integrativi che in nessun caso possono rimpiazzare un efficiente sistema di riscaldamento, che sia esso basato su una tradizionale caldaia a gas che su una stufa a pellet, tuttavia l’efficienza termica ed energetica dell’appartamento può in determinati frangenti essere accresciuta quando le temperature calano ancora di più.

    Stiamo parlando di piccoli e pratici strumenti di riscaldamento estemporaneo, utili ad esempio per garantirsi un surplus di calore in bagno al momento della doccia o comunque per riscaldare meglio singoli ambienti in determinati momenti della giornata, un compito assolto benissimo dalle stufe semoventi su ruote piroettanti ed alimentate a GPL o a metano.
    Molto spesso queste stufe mobili risultano “salvifiche”, e le più comuni sono quelle che sfruttano la tecnologia ad infrarossi con riscaldamento di piastre ceramiche poste nella parte anteriore. Con gli infrarossi ad essere riscaldati sono gli oggetti e le superfici e non l’aria circostante, con un conseguente risparmio energetico e una ottimizzata gestione dei consumi.
    Accanto ai modelli di stufe ad infrarossi ci sono però le stufe blue-flame, che bruciano esclusivamente metano e garantiscono uguale efficienza: sono loro le protagoniste del nostro articolo.

    Perché scegliere una stufa blue-flame a metano

    Come dice il suo stesso nome, dal momento che è alimentata a gas metano una stufa blue-flame genera una suggestiva fiamma di colore blu. Non basta di certo questo fattore estetico, per quanto gradevole, ad avallare una sua scelta come supporto di riscaldamento supplementare: esteticamente questo tipo di stufa ricorda quelle a infrarossi, ma il suo meccanismo di funzionamento è leggermente diverso.

    Intanto, il bruciatore è protetto da un robusto vetro temperato resistente al calore, il quale si diffonde in senso verticale riscaldando tutto il pannello. Si tratta di un elemento più che valido per riscaldare singole stanze ed ambienti con un volume fino a 100 m³ (parliamo di circa 40 m² in una casa di altezza standard) grazie alla sua potenza termica massima di 4100 W/h, e molto spesso in questi modelli c’è anche l’opzione che consente di modulare tale intensità di calore.

    Installazione di una stufa blue-flame

    Tra gli ulteriori vantaggi di una stufa blue-flame c’è la semplicità della sua installazione, che non necessita di costosi interventi murari o di stravolgimenti dell’appartamento. Basta infatti collegarla al proprio impianto di distribuzione del gas metano, senza la necessità di un allaccio elettrico in quanto per la sua accensione la stufa porta integrato nella struttura un dispositivo piezoelettrico.

    Rispetto alle stufe mobili, inoltre, questa stufa è molto meno ingombrante dal momento che non deve offrire alloggio per la bombola essendo alimentata direttamente dalla rete del gas, ed ha una forma ultraslim. Ciò ne permette una facile integrazione in qualsiasi angolo della tua casa, sia con l’installazione sospesa a parete grazie agli appositi supporti sia con i piedini di appoggio per la versione a pavimento.
    Come evidente, l’ingombro che ne risulta è minimo, ma massimi sono i benefici per comfort e benessere!

    E per chi fosse scettico sull’alimentazione e sulla combustione del gas, passiamo a sfatare alcuni falsi miti e a fugare i dubbi sulla sicurezza nel prossimo paragrafo.

    Sicurezza delle stufe blue-flame a metano

    Le stufe blue-flame attualmente in commercio garantiscono elevati standard di sicurezza, rispettando le rigide normative europee che disciplinano questa categoria di prodotti. Il doppio sistema di sicurezza del quale sono equipaggiate tutela infatti il consumatore dagli unici due potenziali rischi che qui riportiamo:

    • L’analizzatore integrato dello stato dell’atmosfera monitora costantemente il livello di anidride carbonica presente nell’ambiente, e se rileva che la percentuale supera l’1,5% spegne automaticamente la stufa interrompendo l’erogazione del gas.
    • In caso di accidentale spegnimento della fiamma pilota, evento che di rado può verificarsi (a causa di uno spiffero o di una corrente d’aria) ma che comunque va tenuto in debita considerazione, il sistema di sicurezza interviene interrompendo all’istante l’erogazione del gas.

    Va tuttavia precisato e tenuto debito conto di un aspetto di questo tipo di stufe: esse non hanno canna fumaria di sfogo, per cui devono essere messe in funzione solo in ambienti nei quali sia garantita una costante presa d’aria per il suo ricambio.
    Un’apertura permanente è tutto ciò che serve, mentre l’uso non è consigliato in ambienti troppo piccoli ed angusti che siano inferiori ai 15 m³.

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  • Cambiare la stufa, tutti i buoni motivi per farlo

    Perché cambiare la stufa? Se il tuo strumento per il riscaldamento domestico è vecchio la risposta è anche abbastanza scontata: perché è conveniente per la sicurezza e per il risparmio.
    Ci sono però numerose altre ragioni che devono e possono spingerti a compiere questo passo, e le vedremo insieme in questo articolo.
    Sorvoliamo in un primo momento sui benefici che questo gesto può apportare all’ambiente ed alla comunità tutta, ne parleremo in un successivo paragrafo, e parliamo prima dei reali e concreti vantaggi che tu in prima persona puoi ottenere dalla sostituzione della stufa.

    Incentivi per il cambio della stufa

    Chi decide di acquistare un nuovo prodotto per il riscaldamento domestico, che sia esso una stufa a pellet o una stufa a legna e scelta tra quelle di ultima generazione ha accesso infatti in questo momento ad agevolazioni fiscali ed incentivi governativi che coinvolgono sia gli interventi di ristrutturazione edilizia che quelli di riqualificazione energetica degli immobili. Ne abbiamo già parlato in un nostro precedente articolo dedicato alle detrazioni per l’acquisto di stufe a pellet, che ti consigliamo di rileggere. Un esempio del secondo tipo è il Conto Termico 2.0, grazie al quale si ricevono contributi fino al 65% dell’investimento effettuato per rimpiazzare uno strumento obsoleto.
    Si tratta di un incentivo sempre più richiesto ed apprezzato, stando ai numeri, che anno dopo anno evidenziano una costante crescita del numero di domande.
    Sottolineiamo come l’ecocompatibilità sia al centro di tutti i prodotti di nuova generazione, e ciò comporta anche un sensibile contenimento non solo delle emissioni ma per diretta conseguenza anche dei consumi, ed ecco spiegato come la sostituzione della stufa porti con sé la diretta conseguenza ed il vantaggio di ridurre le spese per il combustibile.

    I benefici per l’ambiente

    Si stima che se tutti gli impianti a legna oggi presenti in Italia venissero sostituiti da quelli di ultima generazione si otterrebbe una riduzione delle emissioni di polveri sottili derivanti dalla combustione domestica delle biomasse pari ad almeno il 70%. Ecco spiegato perché la sostituzione della stufa è anche un gesto virtuoso, consapevole e molto green, che riduce il particolato nell’atmosfera e fa quindi bene al pianeta. Contenendo l’impatto delle necessità di riscaldamento dei cittadini sull’ambiente, gli incentivi hanno sì lo scopo di smuovere il mercato, ma anche quello di rendere il nostro paese più sostenibile.

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