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    Nuovo Design Italiano, in un saggio tutte le categorie

    Ha davvero ancora senso oggi parlare di design come se fosse qualcosa di vivo e soprattutto? Se lo è chiesto Chiara Alessi nel suo saggio edito da Laterza, che in 160 pagine si propone come guida ai limiti della tassonomia su tutto il design italiano dei cosiddetti Anni Zero, giungendo ad una risposta totalmente affermativa.

    Appassionati ed addetti ai lavori non potranno fare a meno di leggerlo, perché la presenza culturale del nuovo design italiano di tutti gli ultimi 20 anni è indiscutibile ed articolatissima, anche se attraversa al tempo stesso una fase di crisi di identità proprio per le innumerevoli facce che ha assunto.
    L’autrice le ha categorizzate, suddividendo le tendenze in altrettante scuole, tra le quali spiccano quella dei Retro Chic e dei Soft Pop, che applicano ed adattano un codice stilistico che affonda le radici negli anni ’90 e caratterizzato da firme riconoscibili; abbastanza affini sono i Neopost, che esaltano e proseguono l’attività di grandi maestri del passato; oppure ancora gli Empiristi, coloro che badano più alla materia utilizzata che all’oggetto in sé, ed al tempo stesso esaltano l’importanza della serie rispetto al singolo oggetto in essa contenuto.

    Queste sono solo alcune delle scuole individuate, ma vi suggeriamo davvero di scoprirle tutte immergendovi in questo breve saggio in grado di fornire uno schema preciso della progettazione e del design industriale Made in Italy più recente e di tutta la sua vivace eterogeneità.

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    In un libro il segreto degli oggetti usabili

    Il primario scopo del design, ed anche dell’interior design, se vogliamo allargare il nostro sguardo, deve essere fornirci oggetti che facilitino la nostra vita: non lo pensiamo soltanto noi, ma è il principio ispiratore di Don Norman, considerato vero guru del design e che ha recentemente aggiornato il suo volume dedicato al design degli oggetti di uso quotidiano ed a quanto alcuni di essi, pur di apparire “belli”, diventino cervellotici.

    Un volume che già nelle sue prime edizioni era diventato una sorta di vademecum per tutti coloro che detestano gli oggetti mal progettati: molte trovate, infatti, spesso puntano solo a sorprendere il pubblico con il loro aspetto, spiazzando ma al tempo stesso non rendendo immediatamente chiare e fruibili le loro funzioni.
    Si tratta di gratificare non solo l’occhio, ma anche l’ego e la propria personalità, imparando ad usare un nuovo oggetto prima con le sue funzioni base e pian piano anche attraverso quelle più sofisticate.

    Nel volume, tutto assume una veste nuova e comprensibile attraverso la spiegazione dei concetti di memoria a breve e lungo termine, quelle che consentono tutte le necessarie associazioni di idee sulla scorta dell’esperienza: si tratta di un libro davvero divertente che ci sentiamo di consigliarvi perché gli esempi riportati, e la prosa divertente e curiosa con cui sono raccontati, si fanno davvero ricordare.
    Il suo titolo in italiano è “La caffettiera del masochista“, ed è edito da Giunti

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    In libreria una guida per un “Cool interior design”

    Se ci segui da tanto sai che spesso ci piace compiere delle incursioni in libreria per scoprire nuovi volumi dedicati alla nostra grande passione, l’interior design: oggi te ne consigliamo uno, edito da L’Ippocampo, che contiene un autentico manifesto su come arredare in maniera “cool” il proprio appartamento, seguendo piccoli semplici consigli per rimediare ai più banali errori commessi per abitudine o distrazione.

    Il titolo è elementare, Home, mentre l’autrice, India Mahdavi, è designer tra i più apprezzati dell’epoca contemporanea, ed ha infarcito le pagine della sua opera con dei classici trucchetti, articolati secondo uno schema antitetico: o No.
    Per fare qualche esempio, India intima a tutti i suoi lettori di rimuovere immediatamente la TV dalla libreria, che non può in nessun caso ospitare un simile elemento in disaccordo con il design del salotto, nel quale andrà quindi trovata una posizione meno “invadente”.
    Ma i suoi consigli non si fermano all’interior design puro e semplice, come ad esempio per il lampadario che non deve mai essere sovradimensionato rispetto alla stanza che lo ospita; le istruzioni per l’uso della designer arrivano anche a tavola, dove sono vietate le candele profumate ma sono ammesse ed anzi incentivate le stoviglie differenti tra loro. Lo sappiamo, stai storcendo il naso, ma pensaci bene…si tratta di casa tua, dove un tocco di kitsch è solo emblema di originalità, oppure di uno showroom dove tutto per definizione deve essere perfetto?
    Il messaggio che vuole trasmettere il libro sta tutto in questa semplice domanda, un invito a ricreare ambienti che siano personali e che riflettano la tua indole!

    Se anche tu nei tuoi ambienti hai piccoli e grandi elementi che li personalizzano e che sfidano i preconcetti, facceli conoscere, su NonSoloArredo!

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    Una nuova collana dedicata alle Capitali dell’Architettura

    Hachette: un nome che tante volte abbiamo ascoltato dalla TV, e che mentalmente associamo facilmente alla pubblicazione di opere a fascicoli spesso collegate anche al collezionismo di miniature o piccoli manufatti, come modellini o statuine.
    Adesso la casa editrice, in collaborazione con Il Sole 24 ore, che da sempre appoggia iniziative culturali, ha ideato una raccolta pensata apposta per noi amanti del design e dell’architettura.

    L’opera si intitola “Le Capitali dell’Architettura Contemporanea“, una collana di volumi monografici dedicati alle città che maggiormente affascinano per la ricchezza del loro design, e per la storia delle loro architetture firmate da maestri quali Renzo Piano o Santiago Calatrava.
    Ciascun volume è naturalmente arricchito da un corredo iconografico di grande spessore e da una mappa dettagliata per localizzare le posizioni di quanto viene descritto nei testi tutti originali.
    Piazze, musei, i principali edifici, tutto ciò che maggiormente è entrato nell’immaginario collettivo: sono tutte installazioni fissate nella nostra mente, e tutto trova il giusto spazio ed è inserito nel contesto urbano e storico. Ai volumi va ad aggiungersi anche una collezione di splendidi poster grande formato.

    La collana è partita con il volume dedicato alla Berlino dell’immediato dopo-Muro, e proseguirà con Londra, Dubai – vero cantiere ed infinita fonte di sorprese per gli amanti delle tecniche architettoniche contemporanee – e tante altre città simbolo, tra cui Tokyo, New York, Milano e Shangai.
    Qui nei nostri uffici stiamo da giorni sfogliando il primo volume ed abbiamo già fatto spazio, in una nostra libreria, per ospitare l’intera collana. E voi? Collezionerete i volumi? Attendiamo le vostre impressioni!

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