Browsing articles from Tag: “Le Corbusier”


  • , , , , ,

    Cassina, firma che coniuga estro e serialità

    La cultura industriale e quella delle lavorazioni artigianali contraddistinguono il nome dell’Italia in tutto il mondo, per la vitalità di aziende come Cassina, che esporta interior design dallo stile tutto tricolore.
    L’azienda di Cesare Cassina ha sempre privilegiato e valorizzato la cultura del progetto, realizzando prodotti di gran gusto estetico ed armonico figli di scelte industriali e non solo fatte sui materiali, sulle tecnologie, sulle architetture, e non si è mai sottratta alle collaborazioni ed alle contaminazioni.

    Un esempio viene dall’accordo stipulato negli anni ’60 con gli eredi del grande architetto Le Corbusier, accordo con il quale si sono raggiunte vette fondamentali per il design italiano.
    Tale operazione fu suggerita a Cassina da Dino Gavina, imprenditore e collezionista il cui mecenatismo nel settore ha favorito la nascita di marchi come Simon.
    Adesso Cassina ha acquistato proprio questo marchio, assorbendo così nella propria collezione progetti in grado di fondere unicità dei pezzi e loro produzione seriale, lavorati con l’ausilio della meccanica industriale senza per questo tradire i principi della lavorazione artigianale.

    Simon raccoglie numerose firme di spicco del design industriale, con una potenzialità pressoché infinita. Questi oggetti con i quali le rette parallele e solo apparentemente inconciliabili dell’opificio e dell’estetica riescono a trovare un vero punto di incontro, con un gusto tutto italiano, sono visibili nei loro allestimenti e sul sito Simon.

    Condividi su:
  • , , , , , ,

    La luce è essenza vitale dell’interior design

    Il grande architetto Le Corbusier disse in più di un’occasione che l’architettura di interni è “il gioco sapiente, rigoroso e magnifico dei volumi nella luce“. Ciò significa che chiunque, lanciandosi in operazioni di interior design estese o ridotte che siano, deve tener conto e riflettere sui modi migliori per sfruttare la luce artificiale, perché questa va a connotare qualsiasi ambiente e la sua distribuzione è interamente nelle nostre mani, che devono sapere come orientarla e come sceglierla.

    La luce è in grado di rimodellare ogni cosa, facendo risaltare aspetti magari nascosti o meno evidenti in un arredo; può plasmare le forme delle stanze, e persino quelle degli stessi edifici.
    L’illuminazione è in grado di modificare anche il modo in cui si preferisce usufruire di uno spazio: è una infinita lotta, ad esempio, quando tra due persone che convivono una preferisce luci nette, forti e dai toni più “freddi“, e l’altra vuole che le lampade diffondano luci calde, soffuse, di quelle adatte a creare un’atmosfera raccolta e che stimolino ad esempio la lettura. Ciascuna delle due persone desidererebbe un ambiente diverso, e proprio l’illuminazione può trasformare una stanza una volta nell’uno e una volta nell’altro.

    L’obiettivo di dimostrare come la scelta delle luci vada ad influenzare qualsiasi ambiente antropizzato è tra i principali obiettivi della mostra “Lightopia“, in corso al Vitra Design Museum in Germania fino al prossimo 9 marzo.
    Tra le sale di questa esibizione si scoprono tutte le relazioni tra luce e design, lo sfruttamento di questa risorsa anche a seconda delle diverse tendenze sociali, oltre a compiere un excursus storico partendo dalle ormai obsolete lampadine ad incandescenza fino ai giorni nostri con i LED e gli oLED.
    Non manca ampio spazio dedicato a designer ed artisti che hanno indissolubilmente legato il proprio nome alle sorgenti luminose come oggetti di arredamento a tutti gli effetti diventati nel tempo icone del”interior design.

    Condividi su: