Browsing articles from Tag: “Interior design”


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    Visioni su un interior design futuro

    Il Vitra Design Museum di Weil Am Rhein in Germania è un campus espositivo imperdibile per chi ama il design e l’architettura nelle sue migliori manifestazioni, in primo luogo per la bellezza degli edifici, opera di progettisti del calibro di Zaha Hadid e Frank Gehry.

    Fino al 14 settembre c’è però un motivo in più ad arricchire questa esperienza, la mostra Panorama – Konstantin Grcic, dedicata al progettista le cui opere vengono per la prima volta esposte nella loro completezza.
    Il suo stile  è indiscutibilmente ispirato a canoni industrial, ma si pregia di una grande qualità. Grcic infatti è stato in grado con la sua creatività di infondere l’essenza stessa del design negli oggetti progettati, che si presentano come cose “vere” e di uso quotidiano.

    Sta in queste caratteristiche l’influenza di questo designer, evidentissima in questa installazione il cui tema ispiratore non è tanto una classica presentazione delle opere quanto una loro proiezione nel futuro degli spazi abitativi che vuole anche lasciare spazio ad interpretazioni diverse e molteplici da parte dei visitatori.

    Se per l’estate state programmando un giro per le città d’arte europee, di certo il Vitra sarà una tappa da non mancare!

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    La creatività per il futuro del design italiano

    Rethinking the Product è un progetto promosso da 5 Camere di Commercio del Centro Italia per dare nuovo slancio alla produzione ed al design industriale, ma soprattutto alla creatività, il vero traino del paese se vuole tirarsi fuori dalle secche della recessione. Il design italiano è infatti in grado di generare idee e progetti geniali, sappiamo di essere una vera miniera in questo senso: tutto sta nel dare voce a tali idee, cosa che solo le aziende più lungimiranti possono fare lavorando in sinergia con gli stessi designer.

    Questo progetto ha coinvolto 46 aziende che hanno avviato la collaborazione per la messa a punto dei nuovi prodotti con 16 designer. Si tratta di uno stimolo per la realizzazione di prodotti innovativi anche nei materiali e nelle tecniche di lavorazione, secondo un preciso schema per il quale il designer propone una sintesi progettuale che chiami in causa due delle aziende in ballo, ma appartenenti a settori diversi. Le 2 “nominate” devono accettare la sfida ed avviare un processo che stimola la competizione!

    Uno dei progetti più belli scaturiti dall’ultima edizione di Rethinking the Product è il tavolo Pasta Table, pensato da Federica Gatti non solo come oggetto “su cui” mangiare, ma anche “per fare” da mangiare. Risolve infatti il problema di mattarello, tagliere, asse dove spianare la pasta o impasti vari…tutti accessori che in cucina non si sa mai dove tenere senza che diano impiccio occupando spazio utile.
    Tutto è integrato nella struttura del tavolo in legno, a completa disposizione e pronto poi a sparire dopo l’uso.
    Tutti gli altri interessantissimi progetti sono visionabili sul sito di Rethinking the Product!

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    Lo studio di design più “virtuale” che ci sia!

    Ti è mai capitato di desiderare uno speciale progetto di interior design per la tua casa, o una composizione di mobili che ti ha fatto sognare sulle pagine di una rivista, fino a quando non hai letto un prezzo proibitivo nell’angolino in basso?

    Sono tante le buone idee che possono lasciare una sensazione agrodolce, perchè l’idea in sè sembra perfetta per arredare casa, ma il budget necessario non è alla tua portata…a questo punto non ti resta che rivolgertiad un eDesigner!
    Sembrerebbe quasi una professione inventata di punto in bianco, ma Abigail Ahern ha inserito sul suo sito dedicato alla sua attività di decorazione d’interni proprio una sezione dedicata all’eDesign: uno studio di interior design “virtuale”!

    Per usufruirne, ed a prezzi assolutamente modici, è sufficiente stilare un questionario, inviare una foto della stanza di interesse indicandone le misure, ed allegare i ritagli o le immagini che più hanno ispirato: tempo due mesi e riceverai un progetto unico e disegnato su misura basato sui tuoi gusti…e sui tuoi sogni!

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    L’Adi promuove il design che migliora il mondo

    Se ami l’interior design hai una sorta di rito periodico al quale non puoi rinunciare, un tuffo tra le pagine dell’Adi Index del quale abbiamo già sottolineato qualche tempo fa l’importanza, perché oltre a raccogliere una selezione di tutti i migliori progetti dell’anno funge anche, per quelli inclusi, da automatica nomination per il premio di design più importante in Italia, il Compasso d’Oro.

    L’Adi Index vuole essere una riflessione sul design stesso, perché i progetti che ne fanno parte possono riscuotere più o meno successo da parte del grande pubblico ma sono in ogni caso attentamente selezionati secondo criteri di chi al design, in primo luogo, vuole davvero bene, ed ama vederlo crescere ed evolversi.
    Gli stilatori hanno saputo tenersi al passo con i tempi che cambiano e le necessità di un modo che deve guardare con crescente attenzione all’impatto ambientale di quasi ogni operazione industriale: per questo motivo è nata la nuova categoria, riservata al design per il sociale, quello eticamente sostenibile anche in considerazione di costi e dispendio di energia dei processi produttivi.

    Ciò che apprezziamo maggiormente dell’iniziativa dell’Adi è il suo desiderio di modificare in meglio il mondo, rendendolo un luogo più felice e dove la qualità della vita cresca: per questo non vengono puntati i riflettori su progetti la cui creatività è solo formale e che portino la sola estetica fine a sé stessa in primo piano, ma su qualcosa che voglia costruire un futuro migliore.
    Se ci seguite sapete già che per noi il concetto “Form Follows Function” è un valore fondamentale!

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    Un prezioso workshop artigianale

    Quando si concentra la propria produzione su collezioni di lusso ma totalmente artigianali, come nel caso del marchio Fontana Milano 1915, ci si può anche discostare, nello stabilire la propria boutique, dal canonico quadrilatero della moda.
    Ed a quel punto ci si può sbizzarrire, disponendo di un edificio di 3 piani, nell’allestire un atelier che è anche un workshop, posizionandolo nel cortile ed a stretto contatto con uffici e laboratori di design.
    Fontana ha voluto mettere tutti a contatto: i clienti, gli stilisti e gli artigiani, permettendo ai primi di assistere alla lavorazione e di scegliere in tempo reale la customizzazione della propria borsa come manufatto unico.

    Il contesto è quindi irripetibile, anche perché per arredarlo sono stati scelti materiali altrettanto pregiati di quelli necessari per le borse, con toni caldi ed equilibri tra forme e volumi.
    Un design ricercato dove l’inventiva è assoluta protagonista per definire un concept del tutto in linea con l’identità della maison, e che è stato realizzato dall’interior designer Silvia Massa equilibrando colori e trasparenze in un progetto ambiziono ed anomalo la cui visita ci sentiamo di consigliare a tutti, per regalarsi un’incursione in uno shopping milanese meno convenzionale e più eclettico.

    Ciò che amiamo del marchio Fontana 1915 è proprio l’imperfezione delle sue splendide borse, perchè testimonia che sono opere lavorate dall’uomo con passione.

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    In libreria una guida per un “Cool interior design”

    Se ci segui da tanto sai che spesso ci piace compiere delle incursioni in libreria per scoprire nuovi volumi dedicati alla nostra grande passione, l’interior design: oggi te ne consigliamo uno, edito da L’Ippocampo, che contiene un autentico manifesto su come arredare in maniera “cool” il proprio appartamento, seguendo piccoli semplici consigli per rimediare ai più banali errori commessi per abitudine o distrazione.

    Il titolo è elementare, Home, mentre l’autrice, India Mahdavi, è designer tra i più apprezzati dell’epoca contemporanea, ed ha infarcito le pagine della sua opera con dei classici trucchetti, articolati secondo uno schema antitetico: o No.
    Per fare qualche esempio, India intima a tutti i suoi lettori di rimuovere immediatamente la TV dalla libreria, che non può in nessun caso ospitare un simile elemento in disaccordo con il design del salotto, nel quale andrà quindi trovata una posizione meno “invadente”.
    Ma i suoi consigli non si fermano all’interior design puro e semplice, come ad esempio per il lampadario che non deve mai essere sovradimensionato rispetto alla stanza che lo ospita; le istruzioni per l’uso della designer arrivano anche a tavola, dove sono vietate le candele profumate ma sono ammesse ed anzi incentivate le stoviglie differenti tra loro. Lo sappiamo, stai storcendo il naso, ma pensaci bene…si tratta di casa tua, dove un tocco di kitsch è solo emblema di originalità, oppure di uno showroom dove tutto per definizione deve essere perfetto?
    Il messaggio che vuole trasmettere il libro sta tutto in questa semplice domanda, un invito a ricreare ambienti che siano personali e che riflettano la tua indole!

    Se anche tu nei tuoi ambienti hai piccoli e grandi elementi che li personalizzano e che sfidano i preconcetti, facceli conoscere, su NonSoloArredo!

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    Cassina, firma che coniuga estro e serialità

    La cultura industriale e quella delle lavorazioni artigianali contraddistinguono il nome dell’Italia in tutto il mondo, per la vitalità di aziende come Cassina, che esporta interior design dallo stile tutto tricolore.
    L’azienda di Cesare Cassina ha sempre privilegiato e valorizzato la cultura del progetto, realizzando prodotti di gran gusto estetico ed armonico figli di scelte industriali e non solo fatte sui materiali, sulle tecnologie, sulle architetture, e non si è mai sottratta alle collaborazioni ed alle contaminazioni.

    Un esempio viene dall’accordo stipulato negli anni ’60 con gli eredi del grande architetto Le Corbusier, accordo con il quale si sono raggiunte vette fondamentali per il design italiano.
    Tale operazione fu suggerita a Cassina da Dino Gavina, imprenditore e collezionista il cui mecenatismo nel settore ha favorito la nascita di marchi come Simon.
    Adesso Cassina ha acquistato proprio questo marchio, assorbendo così nella propria collezione progetti in grado di fondere unicità dei pezzi e loro produzione seriale, lavorati con l’ausilio della meccanica industriale senza per questo tradire i principi della lavorazione artigianale.

    Simon raccoglie numerose firme di spicco del design industriale, con una potenzialità pressoché infinita. Questi oggetti con i quali le rette parallele e solo apparentemente inconciliabili dell’opificio e dell’estetica riescono a trovare un vero punto di incontro, con un gusto tutto italiano, sono visibili nei loro allestimenti e sul sito Simon.

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    I suggestivi arredi di Cattelan Italia

    Un’azienda italiana in forte crescita, quasi in stato di grazia: esiste e si trova in Veneto, e sta a dimostrare che con la qualità dei suoi prodotti di arredamento nessun traguardo imprenditoriale è precluso.
    Parliamo di Cattelan Italia, che nel corso del 2013 ha registrato incrementi di fatturato in doppia cifra e prossimi nella sola Italia al 20% rispetto all’anno precedente.
    Ciò è stato possibile anche grazie alla sensibile espansione del brand oltrefrontiera, specialmente verso i mercati orientali, per la connotazione dei suoi prodotti il cui design accattivante è al tempo stesso funzionale, proprio per non avere confini.

    Cattelan è molto attenta alle tendenze del momento in fatto di interior design ed arredamento, e segue l’evoluzione dei materiali scegliendo sempre quelli più in voga tra pelle, alluminio, legnami.
    Caratteristica dei prodotti è lo stile rigoroso che riveste un progetto razionale, per oggetti e complementi d’arredo che sanno come catturare l’attenzione.
    Anche nell’ultima riuscitissima campagna pubblicitaria per la stampa, Cattelan è stata in grado di offrire in scatti suggestivi e senza alcun bisogno di testi o didascalie aggiuntive la sua visione della casa e la sua capacità di mettere a confronto passato e futuro dell’interior design sintetizzandoli in un presente incisivo nelle forme e raffinato nei materiali, per ambienti di vita moderna in cui l’arredamento diventa protagonista con la sua personalità.
    Il tavolo Spyder Wood è raffigurato nell scatto che vi proponiamo, con il suo design scaturito senza dubbio da uno stato di grazia per la base in acciaio che offre effetti visivi particolari anche a seconda del punto di osservazione.

    Giorgio Cattelan
    , Amministratore Delegato e Presidente dell’azienda, spiega che i risultati ottenuti sono lusinghieri ma non devono fare abbassare la guardia; da parte sua, continuerà nell’ottimistica “battaglia” volta a tenere alto il nome delle eccezionali maestranze artigianali italiche, in grado di lavorare duro perseguendo ideali di realizzazione e di validi risultati estetici.

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    Scavolini e Diesel, sinergia vincente

    Il Made in Italy è rappresentato all’estero con grande autorevolezza da due settori in particolare, quello della moda e quello dell’interior design: quando marchi propri dell’uno e dell’altro settore decidono di mettere insieme i propri sforzi, la qualità dello stile italiano non può che esserne esaltata all’ennesima potenza, ed è quanto scaturito dalla collaborazione inedita tra Scavolini, leader tra i produttori di cucine, e Diesel, marchio di abbigliamento casual e di tendenza.

    La sinergia tra i due marchi ha prodotto la collezione Successful Living from Diesel, nella quale il marchio fondato da Renzo Rosso ha “iniettato” tutto il suo gusto per i materiali e le texture più vintage, che sono stati declinati secondo il know how tipico di Scavolini in un progetto dall’elevata componibilità e di tecnologia avanzata.
    L’azienda marchigiana leader tra i produttori di cucine ci ha infatti aggiunto legni importanti e resistenti come il rovere, lavorato al fine di ottenere un effetto ottico quasi “used” in linea con la tendenza Diesel, ed altri materiali essenziali come acciaio e vetro, ottenendo così il risultato di una Diesel Social Kitchen dai volumi importanti nella quale non solo i singoli elementi sono tutti componibili, ma anche i moduli hanno la possibilità di venire assemblati tra loro.

    Tutti i materiali sono stati sapientemente “invecchiati” per aumentare l’aura vintage che permea tutti gli elementi.
    Una fusione di stili perfetta, che farà la gioia di tutti gli amanti di uno stile un po’ retrò, facendo sì che in un ambiente dall’aspetto vissuto design d’avanguardia ed informalità viaggino sulla stessa linea d’onda.

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    Tredici sedie mai dipinte da Leonardo

    La sedia è uno di quegli accessori di interior design per i quali non si finirà mai di creare ed inventare, anche a rischio di saturare il mercato. Questo perché ciò che non può mai saturarsi è proprio la creatività, che spinge ad esercizi di stile su un mobile che in sé per sé è semplice ed ha un’unica funzionalità, ma proprio per questo ispira varianti infinite per forme, materiali, destinazioni.

    Per sottolineare queste potenzialità pressoché infinite, è stata allestita una mostra a dir poco fuori dal comune presso il Museo d’Arte Contemporanea di Lissone, che sarà visitabile fino al 1° dicembre.
    Il titolo della mostra è abbastanza esplicativo: Le tredici sedie mai dipinte nell’Ultima cena di Leonardo.
    Innumerevoli le chiavi di lettura proposte su questo tema affrontato senza obblighi di congruenza storica da 13 designer i quali hanno dato sfoggio di inventiva abbinandola e mescolandola con precisi richiami simbolici, ciascuno facendosi carico dell’immaginaria seduta di uno dei 13 commensali.

    Così Alberto Biagetti ha interpretato la sedia destinata a Giuda Iscariota, vagamente ispirata alla celebre sedia impagliata ritratta nei dipinti di Van Gogh; dal canto suo, Alessandro Guerriero si è cimentato con l’ospite più famoso, Gesù: ed il figlio di un falegname non poteva che accomodarsi su una sedia in legno grezzo, assemblata in maniera artigianale ed abbastanza spartana.
    Una commistione di incroci tra design, arte e fantasia, nella quale ogni creativo, dopo aver presentato in aprile durante il Salone del Mobile gli schizzi dei vari progetti, ha poi riversato nel “prodotto” finito tutti i propri valori ed i significati che da sempre il Cenacolo di Leonardo comunica.

    Se volete saperne di più e scoprire tutte le sedie, è online il sito tredicisedie.it con panoramica anche sui designer ed i fotografi coinvolti nel progetto.

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    Un fedele cagnolino che fa arredamento

    Mori è un cagnolino che da anni è compagno fedele di giochi del designer Ljung Kim, originario della Corea del Sud. Per testimoniare il suo affetto nei confronti di un quattrozampe che è sempre presente nella sua vita anche quando è al lavoro alla scrivania, il creativo ha ideato un piccolo oggetto di design molto originale che farà la felicità degli appassionati della lettura, quelli che a discapito dell’avanzata degli ultra-tecnologici e-reader continuano a restare fedeli al buon vecchio libro rilegato.

    Capita sempre di dover interrompere la lettura per una telefonata improvvisata o qualsiasi altro impegno. Ed è in simili circostanze che la sagoma di Mori prende vita, rivelando di non essere un semplice cagnolino stilizzato in tubo metallico ricoperto da gomma (con tanto di collare!) ma un originalissimo reggilibri sul quale adagiare il volume aperto senza perdere il segno.
    L’idea svela la sua praticità anche sul comodino…ogni sera ritroveremo, nel metterci a letto per leggere, il fedele cagnolino Mori che ci porgerà il libro in corso di lettura esattamente dove lo avevamo lasciato!

    Mori può anche essere ripiegato su sè stesso e richiuso se vogliamo temporaneamente metterlo “a cuccia” tra i nostri libri sugli scaffali.
    L’idea è distribuita proprio dallo studio A Little Bit fondato dal designer, e le sue misure sono 34x27x45 mm.

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    Gae Aulenti è in mostra a Milano

    Se ci dispiace tornare a parlare di Gae Aulenti è solo perché meno di un anno fa questa figura indimenticabile nella storia dell’interior design e dell’architettura non solo italiana ci ha lasciati: ma continuare ad ammirare le sue opere è per noi il modo migliore per celebrarne la grandezza.

    Lo fa anche la stupenda mostra inaugurata lo scorso aprile al Triennale Design Museum di Milano, ed in corso fino al prossimo 8 settembre, che si concentra soprattutto sugli oggetti di design più rappresentativi del genio di un’artista che ha saputo segnare un’epoca con la sua ispirata creatività.
    Si tratta di una retrospettiva da non perdere perché ripercorre il periodo 1962-2008 attraversando quindi tutta l’evoluzione del suo pensiero e della sua visione di arte.

    Gae Aulenti Gli Oggetti Gli Spazi” è il titolo di questo allestimento, il che chiarisce come oltre ad oggetti di interior design la mostra intenda esplorare anche gli spazi interni creati dall’architetto, attraverso un ricchissimo patrimonio iconografico.

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    Interior design firmato Harley-Davidson


    Non sono soltanto i marchi dell’alta moda a cimentarsi in collezioni di interior design, ma anche brand legati ad altri settori come quelli più genericamente collegati al lifestyle.
    Uno dei grandi miti americani, Harley-Davidson, da tempo è impegnato nel merchandising di capi di abbigliamento personalizzati come giacche, t-shirts ed accessori in genere, ma recentemente hanno debuttato negli store del marchio anche tantissimi accessori dedicati alla casa ed ai suoi ambienti.

    La collezione, che ha preso il nome di Harley-Davidson Summer Collectibles, propone elementi d’arredo in chiave vintage, tutti personalizzati con il carattere proprio del marchio che forse più di ogni altro incarna il grande sogno americano.
    Per la cucina troviamo ad esempio contenitori per sale e pepe in acciaio ispirati alla manopola del gas di una Custom, ma anche piatti da portata, portavivande, ciotole.
    Anche il bagno è oggetto di attenzioni con il dispenser in ceramica dallo stile retrò, ma il tocco di classe viene per gli amanti del genere dall’insegna metallica che riproduce una stampa d’epoca, perfetta per decorare casa sia all’interno che all’esterno, in forte stile vintage.
    Si tratta di tante idee regalo davvero originali!

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    Prouvè in mostra, dal mobile alla casa

    Laurence e Patrick Seguin sono due collezionisti d’arte, marito e moglie, che negli anni ’80 hanno scoperto l’estetica unica e la maestria nella realizzazione dei mobili di Jean Prouvé, il quale per crearli applicava gli stessi principi dell’architettura.
    Oggi la coppia ha messo la propria collezione a disposizione della Pinacoteca Giovanni e Marella Agnelli di Torino, per una mostra temporanea, in corso fino al prossimo 8 settembre, dei più rari complementi d’arredo e prototipi realizzati da questo architetto-designer fra i massimi esponenti del settore nel XX secolo.

    Una passione per Jean Prouvé – Dal mobile alla casa” – questo il titolo della mostra – include dei pezzi davvero eccezionali come la poltrona che l’artista aveva destinato alla cittadella universitaria di Nancy, per citare solo uno dei manufatti.
    Prouvé fu tra i primi a sperimentare per l’interior design la saldatura della lamiera di metallo, essendo anche un convinto sostenitore dell’industrializzazione. La sua particolarità, come detto, era l’applicazione delle stesse logiche costruttive ed architettoniche alle case come ai mobili: a dimostrazione pratica di questo concetto, sul tetto dello scrigno del Lingotto che ospita la Pinacoteca è stata montata la casa in alluminio Maison Metropole, un progetto di architettura prefabbricata e mobile che fruttò a Prouvè consensi e riconoscimenti.

    Va sottolineato che il main sponsor della mostra è un marchio della stessa città di Torino, quel Borbonese che crea raffinate pelletterie e che ha sempre avuto nel DNA una predisposizione per le arti visive e grafiche più moderne.

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    Design di qualità a basso costo su Shoppable

    Un accurato scouting in giro per l’Europa alla ricerca di nuovi prodotti, nuovi accessori per la casa e nuovi marchi di interior design è stato il punto di partenza che ha permesso di mettere in piedi il progetto shoppable.it, sito di e-commerce dedicato a chi cerca oggetti belli e dal gusto raffinato per arredare casa e personalizzarla con accessori originali senza per questo spendere un patrimonio.

    L’abbinamento tra gusto e costi accessibili ha fatto la fortuna di questo sito lanciato in Italia nel mese di marzo e che in poche settimane si è guadagnato un ottimo bacino di utenza, con una media di 800 nuovi utenti al giorno.

    La forza di Shoppable, che si propone come portale per “vestire casa“, sta tutta nella scarsa notorietà dei brand presentati, che non hanno nulla da invidiare a quelli più noti ed inflazionati in fatto di qualità del design.
    Variegatissima ed interessante l’offerta di articoli, che include pezzi come lampade, taglieri, cuscini, ma anche piccoli elementi di arredo quali panche o sedie a sospensione da agganciare al soffitto.

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