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Bonus Ristrutturazioni 2020, una guida
 

Bonus Ristrutturazioni 2020, una guida

Pubblicato da: Christian
Data pubblicazione: venerdì 24 gennaio 2020
Data ultima modifica: venerdì 24 gennaio 2020
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Bonus Ristrutturazioni 2020, una guida

La nuova Legge di Bilancio 2020 ha confermato tutti i Bonus Casa in essere, senza particolari modifiche. Tra questi è stato quindi rinnovato il Bonus Ristrutturazioni anche per tutto il 2020. Con questa agevolazione, chi effettua lavori di ristrutturazione in casa può accedere a importanti detrazioni: vediamo come funziona questo Bonus, come si accede e a chi spetta.

Bonus Ristrutturazioni 2020: come funziona?

Il Bonus Ristrutturazioni è in sostanza una agevolazione fiscale che permette di ottenere una detrazione del 50% sulle spese sostenute fino a un massimo di 96.000 euro. Per ottenere tale detrazione tutte le spese sostenute devono essere pagate tramite bonifico, e si riceverà la detrazione spettante in 10 rate annuali. Questo Bonus Ristrutturazioni è stato prorogato senza modifiche ai requisiti ed alle modalità di fruizione fino al 31 dicembre 2020, con la sola novità riferita al Decreto Crescita 2019 secondo cui, per i soli interventi di risparmio energetico si può anche ottenere lo sconto immediato in fattura: il tutto già a partire dal 1° luglio.

A chi spettano le agevolazioni del Bonus Ristrutturazioni 2020?

Tutti i contribuenti possono essere destinatari e beneficiari di tale Bonus Ristrutturazioni, non solo i proprietari dell’immobile coinvolto. Essere titolari della proprietà non è un requisito perché la richiesta può essere avanzata anche da familiari conviventi, coniugi separati e per finire dai conviventi non proprietari dell’immobile né titolari di un contratto di comodato. La detrazione può persino essere estesa a soci di cooperative, imprenditori individuali o imprese familiari, società semplici e società collettive.

Quali lavori di ristrutturazione sono ammessi?

C’è un lungo elenco di interventi e lavori che possono essere portati in detrazione fino al 31 dicembre 2020. Nel dettaglio, questi sono i principali lavori ammessi:

  • Manutenzione ordinaria e straordinaria;
  • Restauro e risanamento anche di tipo conservativo;
  • Ricostruzione o ripristino di immobili che siano stati danneggiati;
  • Costruzione di autorimesse o posti auto;
  • Interventi mirati alla rimozione di barriere architettoniche quali ascensori o montacarichi e anche quelli atti a favorire l’installazione di strumenti idonei alla mobilità interna ed esterna per iportatori di handicap;
  • Riparazione degli impianti per la sicurezza domestica e lavori per la prevenzione di atti illeciti o effrazioni;
  • Interventi finalizzati al miglioramento della cablatura e alla riduzione dell’inquinamento acustico degli immobili, al risparmio energetico e all’adozione di misure antisismiche;
  • Installazione di strumenti di rilevazione del gas.

Possiamo inoltre aggiungere che oltre a questi interventi di tipo materiale e concreto, anche tutte le spese sostenute per i servizi quali progettazione, consulenze professionali, approvvigionamento, acquisto e trasporto dei materiali edilizi, perizie ed eventuali sopralluoghi rientrano tra quelle detraibili.

Quali documenti servono per la detrazione?

Ci sono naturalmente alcuni documenti che sono indispensabili per accedere alle agevolazioni, ma tutti sono abbastanza semplici da produrre:

  • Domanda di accatastamento dell’immobile;
  • Ricevute di pagamento dell’IMU, l’Imposta Municipale;
  • Delibera dell’assemblea condominiale e relativa tabella di suddivisione delle spese;
  • Dichiarazione di consenso all’esecuzione;
  • Concessioni e autorizzazioni allo svolgimento dei lavori, oppure la dichiarazione sostitutiva con riferimento alla data di inizio dei lavori e alla compatibilità con le spese ammesse al Bonus;
  • Ricevuta di invio della Comunicazione ENEA, l’agenzia nazionale per le nuove tecnologie, l’energia e lo sviluppo economico sostenibile.

Come detto, è tassativo pagare qualsiasi lavoro con bonifico che deve essere comprensivo di tutti i dati fiscali sia del beneficiario/committente sia di chi esegue materialmente i lavori, e naturalmente deve essere esplicitamente indicata anche la causale del versamento ai fini di una totale trasparenza delle operazioni.

 
 
 
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