Hai mai sentito parlare dei lavelli in resina? Siamo certi di sì, perché negli ultimi anni sono diventati una alternativa sempre più richiesta sul mercato rispetto ai comuni lavelli in acciaio, e questo perché possono offrire delle varietà cromatiche che esteticamente impreziosiscono qualsiasi cucina.
In questo nostro articolo vogliamo fare un po’ di chiarezza sui lavelli in resina spiegandoti per bene tutti i vantaggi e i pregi che possono offrire per la composizione della cucina ma anche alcuni lievi punti deboli da prendere in considerazione prima dell’acquisto.
Si ricorre infatti a materiali che non siano il tradizionale acciaio inox per ottenere caratteristiche estetiche oltre che meccaniche e di resa più originali, al fine di una progettazione che può permettersi di osare e di una estrema soddisfazione dell’utilizzatore finale.
I lavelli in resina
Partiamo da un fondamentale chiarimento: quelli che oggi sono comunemente detti lavelli in resina nascono da un brevetto esclusivo dell’azienda svizzera specializzata in accessori, prodotti e soluzioni per le cucine Franke, che ha coniato il nome di fragranite per questo nuovo materiale messo a punto e composto per circa l’80% da microparticelle e polvere di quarzo (uno dei più duri materiali esistenti in natura) e per il 20% da una speciale resina atossica e resistentissima che contribuisce alla lucentezza dei colori ed alla coesione del materiale nel suo complesso.
Pregi e difetti dei lavelli in resina o fragranite
Il crescente successo che stanno riscuotendo i lavelli in fragranite derivano, oltre che dalla loro raffinata eleganza che contribuisce a comporre una cucina moderna, anche dalla resistenza estrema che questo materiale oppone a usura, graffi, macchie e persino alle temperature molto elevate. Non assorbono nulla e la struttura molecolare non può quindi essere alterata nemmeno da un uso molto intensivo, e sono chiaramente dei lavelli del tutto atossici e sicuri per essere a contatto con qualsiasi tipo di cibo, mentre la disponibilità di tinte è in continua crescita ed evoluzione per assecondare tutte le tendenze del design nella composizione delle cucine.
Precisiamo soltanto piccole attenzioni da riservare ai lavelli in fragranite: pur essendo un materiale molto duro, l’uso intensivo di una spugna troppo abrasiva può danneggiarli, e del resto non è praticamente mai necessario; i modelli con colori più scuri devono essere asciugati spesso per evitare la comparsa di macchie di calcare; infine, per la pulizia non deve essere mai usata la candeggina o un altro prodotto dalle caratteristiche simili, perché si rischia di alterare la colorazione naturale.
Chi produce i lavelli in resina?
Come detto, Franke ha brevettato il fragranite ed è l’unica azienda a poter quindi proporre i lavelli in resina “originali”. Molte altre aziende del settore però, con i loro marchi altrettanto rinomati, hanno potuto sfruttare i progressi della tecnologia ed offrono oggi i lavelli in composito con percentuali variabili di resina acrilica e minerali. Parliamo ad esempio di Grohe o di Smeg, tutti nomi di sicuro affidamento.
Insistiamo sulle proprietà che rendono nel complesso i lavelli in resina delle soluzioni capaci di regalare grandi soddisfazioni, perché di certo il loro aspetto vincente è costituito dagli abbinamenti cromatici che consentono entusiasmanti alternative estetiche, ma non deve essere sottovalutata la soddisfazione di lavorare su un supporto dalle prestazioni così elevate.
I lavelli in resina costano molto?
Davanti a tante caratteristiche positive qualcuno potrebbe obiettare che i costi siano più elevati rispetto ad un comune lavello in inox. Ciò è vero solo in parte, perché i prezzi dei lavelli in resina e dei lavelli per cucina in fragranite dipendono anche dalle dimensioni, dalla presenza o meno del gocciolatoio, dal numero di vasche ed in molti casi anche dalle finiture. Non esiste quindi un listino standard e non si può sostenere a priori che il loro prezzo sia troppo elevato, anzi. Come ci hanno ben spiegato i nostri partner specializzati in arredamenti e cucine a Napoli, di fronte all’investimento rappresentato da una cucina di design parliamo di un costo che incide in maniera più che accettabile, specie se si considerano le proprietà uniche di questo materiale.