Il Covid e il lockdown hanno cambiato la percezione della casa? Sembrerebbe una domanda scontata, eppure le risposte lo sono molto di meno. In questo articolo illustreremo in che modo le priorità domestiche sono state stravolte e rivoluzionate in modo radicale, con dei cambiamenti che hanno coinvolto sia l’aspetto dell’arredamento e del design sia quello del mercato immobiliare e dei trend abitativi, con la ricerca di spazi differenti.
Gli ambienti urbani prima della pandemia
La pandemia ha infatti messo in discussione l’intero sistema urbano sul quale sino ad inizio del 2020 erano organizzare le grandi città, perché il confinamento forzato in casa ha lasciato emergere un aspetto sottovalutato: abbiamo sempre trascorso i nostri momenti di riposo o il tempo lasciato libero dal lavoro in spazi troppo piccoli per essere gratificanti, ed è così cresciuto il desiderio di ambienti diversi.
Certo, non è un discorso che vale per chiunque dal momento che alcuni tra i più fortunati hanno sempre avuto a disposizione appartamenti dalla metratura più estesa, tuttavia ragioniamo sui grandi numeri, quelli relativi alla maggioranza della popolazione.
Il lockdown imposto ci ha costretti ad un vero processo di ripensamento delle priorità e delle esigenze in tema di abitazione e soprattutto al reale valore degli spazi in relazione al benessere personale.
Gli spazi domestici prima della pandemia
Prima di questa pandemia non prestavamo molta attenzione alla funzionalità degli ambienti nell’ottica di un uso continuativo, quello imposto dallo smart working, e nemmeno dell’uso condiviso. Ancora di più non consideravamo una priorità poter disporre di una valvola di sfogo all’esterno come un balcone o ancora meglio un ampio terrazzo: certo, poterne usufruire non era sgradito, ma se doveva influenzare il prezzo dell’immobile o il suo affitto in maniera sensibile eravamo molto più propensi a considerarlo un lusso.
La nuova percezione della casa
Oggi tutto è cambiato, ed in pochissimo tempo: l’emergenza sanitaria in Italia ha dato le prime avvisaglie a gennaio del 2020, ma è esplosa in maniera drammatica a marzo del 2020. A pensarci bene è stato sufficiente poco più di un anno per modificare non la casa in sé, ma noi stessi e le nostre priorità, con nuovi parametri di ricerca dei quali anche gli operatori del settore immobiliare hanno dovuto tenere conto. Di certo è in parte mutato anche il design degli arredi e persino gli ambienti domestici vengono ricercati tra quelli più flessibili e versatili per consentire una più agevole trasposizione dell’ambiente lavorativo tra le mura di casa.
Alcuni studiosi del settore prevedono addirittura dei cambiamenti di grande impatto sotto l’aspetto del consumo dei materiali, con una loro razionalizzazione, ed una mutata ricerca di accessori per l’illuminazione, la ventilazione e persino per isolamento acustico.
Stiamo trascorrendo, forse non tutti ma in tanti di noi, molto più tempo a casa: questo è a tutti gli effetti un motivo per accrescere l’attenzione attorno alla qualità degli spazi domestici.