La riconversione di una vecchia zona industriale, con la conseguente riqualificazione urbana, ambientale ed anche turistica dell'Isola di Seguin sulla Senna, per 60 anni sede di una fabbrica Renault - è la grande sfida su cui si è concentrata negli ultimi anni la svizzera Nelly Wenger, specializzata in progetti di grande complessità.
Il nome di questo progetto è R4, un polo culturale la cui inaugurazione è prevista nel 2016 è che vorrà essere una sorta di micro città dell'arte nella quale collezionisti, artisti e semplici "fruitori" del bello possano al tempo stesso godere dell'ospitalità ma anche sperimentare, stimolati da un ambiente multiculturale.
Il progetto dell'edificio, imponente perché si svilupperà lungo tutta l'isola, prevede una modularità di base. Sarà scomponibile, quasi provvisorio, su di esso si riverbererà la fluidità delle acque della Senna che scorrono accanto e che saranno visibili da qualunque punto all'interno, perché l'architetto Jean Nouvel (di nuovo lui!) ha previsto continui giochi di vetri e trasparenze.
L'investimento è sostanzioso ma lodevole perché il suo intento non è la generazione del profitto ma della bellezza: in una economia dell'arte autosufficiente, il processo di creazione inizierà e concluderà il suo ciclo sull'isola, evolvendosi e cambiando sempre forme nel tempo ed abolendo ogni tipo di frontiera.
Impossibile non riconoscere nel nome dato a questo complesso un omaggio ad una celebre vettura della Renault, prodotta proprio sull'Isola di Seguin fino alla dismissione dell'area che da allora è stata abbandonata.
La multimedialità e la polifunzionalità saranno emblemi di questa città dell'arte, che includerà oltre ad alberghi e ristoranti anche un conservatorio, case d'aste, gallerie e spazi espositivi per mostre temporanee e permanenti di arte contemporanea.