La sedia è uno di quegli accessori di
interior design per i quali non si finirà mai di creare ed inventare, anche a rischio di saturare il mercato. Questo perché ciò che non può mai saturarsi è proprio la creatività, che spinge ad esercizi di stile su un mobile che in sé per sé è semplice ed ha un'unica funzionalità, ma proprio per questo ispira varianti infinite per forme, materiali, destinazioni.
Per sottolineare queste potenzialità pressoché infinite, è stata allestita una mostra a dir poco fuori dal comune presso il
Museo d'Arte Contemporanea di Lissone, che sarà visitabile fino al 1° dicembre.
Il titolo della mostra è abbastanza esplicativo:
Le tredici sedie mai dipinte nell'Ultima cena di Leonardo.
Innumerevoli le chiavi di lettura proposte su questo tema affrontato senza obblighi di congruenza storica da 13 designer i quali hanno dato sfoggio di inventiva abbinandola e mescolandola con precisi richiami simbolici, ciascuno facendosi carico dell'immaginaria seduta di uno dei 13 commensali.
Così
Alberto Biagetti ha interpretato la sedia destinata a Giuda Iscariota, vagamente ispirata alla celebre sedia impagliata ritratta nei dipinti di Van Gogh; dal canto suo,
Alessandro Guerriero si è cimentato con l'ospite più famoso, Gesù: ed il figlio di un falegname non poteva che accomodarsi su una sedia in legno grezzo, assemblata in maniera artigianale ed abbastanza spartana.
Una commistione di incroci tra design, arte e fantasia, nella quale ogni creativo, dopo aver presentato in aprile durante il
Salone del Mobile gli schizzi dei vari progetti, ha poi riversato nel "prodotto" finito tutti i propri valori ed i significati che da sempre il
Cenacolo di Leonardo comunica.
Se volete saperne di più e scoprire tutte le sedie, è online il sito
tredicisedie.it con panoramica anche sui designer ed i fotografi coinvolti nel progetto.