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    Usare internet per migliorare la propria attività artigianale: formazione e promozione

    Al giorno d’oggi, ognuno di noi si rende conto di quanto internet possa essere una risorsa importante per promuovere e far crescere un’azienda. Tuttavia, coloro che lavorano nel settore dell’artigianato tendono a mettere da parte questo importante strumento, sottovalutando il miglior modo per avviare una promozione e per ampliare il proprio business anche avvalendosi di formazioni e studi aggiuntivi. Ma quali sono i metodi con i quali un artigiano potrebbe sfruttare il web per ottenere una crescita a 360°?

    Le persone che lavorano nel campo dell’artigianato, specie in quello dei mobili e del legno in genere, tendono spesso a vedere il mondo di internet come una risorsa importante che a loro non serve, o che potrebbe rivelarsi come una perdita di tempo. Questo accade perché un artigiano è orientato verso un diverso concetto di attività lavorativa. Infatti, tende a definire “lavoro” solamente ciò che fa all’interno del suo laboratorio. Tuttavia, ognuno di loro potrebbe utilizzare il web per accrescere le proprie abilità, avvalendosi ad esempio di alcune Università Telematiche a Roma che permettono di studiare online nel tempo libero, e di conseguire una laurea che permetta all’artigiano di ampliare il proprio business in molti modi.

    Anche la promozione online è un metodo valido per tutti gli artigiani che, invece di avere a che fare solamente con i clienti abituali e pochi altri, potrebbero portare la loro arte oltre i propri attuali confini. Infatti, grazie al web è possibile arrivare a chiunque, ed incrementare potenzialmente il proprio ritmo di lavoro. Anche in questo caso, esistono dei corsi online delle Università Telematiche che possono insegnare ad ogni artigiano ad espandersi tramite varie strategie di marketing.

    Il solo parlare di queste opportunità fa capire quanto la promozione sul web e lo studio attraverso le varie università telematiche possono cambiare davvero le prospettive di ogni artigiano. A confermarlo ci sono anche le esperienze di varie aziende che dalla piccola bottega hanno creato qualcosa di grande grazie al web. Come hanno fatto? Hanno puntato al 100% sulla comunicazione online e sullo studio e l’applicazione delle tecniche di web marketing.

    Tutto potrebbe iniziare dall’iscrizione ad un corso interessante di una delle università che permettono di studiare online, e dalla creazione di un valido sito o blog che mostra i propri lavori artigiani, fino ad arrivare all’utilizzo della pubblicità di Google Adwords ed all’apertura di un proprio negozio su Ebay. Ognuno di questi è uno strumento vincente che, se utilizzato nel modo giusto, può comportare una crescita costante dell’azienda ed una grandissima soddisfazione.

    Parlando più nello specifico dello studio online, la prima cosa che possiamo dire è che questa scelta non ha età, e che può comportare una serie di benefici in qualsiasi momento della vita di un artigiano. Ovviamente, è importante sentirlo, volerlo e scegliere ciò che piace. In seguito servirà un po’ di organizzazione, una pianificazione dei propri obiettivi e tanta buona volontà. Ma esattamente, a cosa può portare lo studio in una facoltà telematica come quelle proposte da alcune università?

    Oltre allo studio del marketing, ci sono tantissime altre possibilità per un artigiano. Prendendo come esempio coloro che si occupano di arredamento e della creazione di mobili di alta qualità, studiare le nuove sfaccettature del design e dell’arredo per interni, può essere un’ottima opportunità. In primo luogo si potrà rimanere al passo con i tempi e le nuove tendenze e capire cosa vogliono attualmente i consumatori. In secondo luogo si potranno imparare molte più cose che permetteranno di offrire nuovi servizi e nuovi tipi di prodotti artigianali.

    A questo proposito, è importante anche non sottovalutare che non sono molti gli artigiani che intraprendono la strada della promozione online e dello studio tramite le università telematiche al fine di accrescere il proprio business. Perciò, si potrà utilizzare questa “diversità” per donare qualcosa di esclusivo ai propri clienti e per raggiungere un notevole successo.

    Il consiglio è di iniziare al più presto a pianificare il proprio piano promozionale su internet e di informarsi dei corsi online. Nonostante le difficoltà iniziali nel conciliare lavoro, studio e promozione, le soddisfazioni arriveranno presto e i risultati saranno costantemente in crescita.

     

     

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    Gli elettrodomestici senza tempo

    L’arredamento sta vivendo un ritorno al passato. Il vintage, infatti, è una tendenza che sta influenzando molto il design contemporaneo, arrivando fin dentro alle case: dall’oggettistica agli elettrodomestici.

    Se stai arredando casa o stai pensando di farlo, ispirandoti agli anni ’50 quando il boom economico faceva sembrare le lavatrici, i tostapane, i frigoriferi, le lavastoviglie e le aspirapolveri degli oggetti venuti dal futuro, ti trovi di fronte a 2 opzioni:

    – Puoi procurarti degli elettrodomestici d’epoca, questo spesso comporta ulteriori costi di assistenza e riparazione degli elettrodomestici usurati dagli anni passati in cantina o in ambienti umidi.

    – Puoi acquistare degli elettrodomestici nuovi di fabbrica ma dal design retrò. In questo modo risparmieresti i costi di assistenza e riparazione degli elettrodomestici senza rinunciare alle forme e ai colori dei modelli d’epoca.

    Questa tendenza ha spinto numerose aziende di elettrodomestici a produrre dei modelli che ricordano i primi esemplari. Negli anni ’50 chi avrebbe detto che dopo quel boom ve ne sarebbe stato un altro a distanza di 60 anni? La tecnologia continua a viaggiare alla velocità della luce ma i gusti e i ricordi dei consumatori nessuno può fermarli così i designer di elettrodomestici stanno ispirandosi alle lavastoviglie di quando erano piccoli o alle prime lavatrici delle loro nonne.

    È un viaggio negli anni in cui tutto era nuovo e c’era ottimismo verso i progressi tecnologici. Vetro, laminati e laccati sono gli elementi dominanti dell’arredamento di quegli anni. A livello di design, invece, le forme tondeggianti dei mobili e degli elettrodomestici si abbinavano ai colore carta zucchero.

    Questo revival porta nelle case di oggi l’influenza della pop-art, tanto che le cucine con le piastrelle dai motivi geometrici sono considerate di nuovo trendy. Allo stesso tempo, le aziende di elettrodomestici stanno sfornando prodotti vintage che consentono al consumatore di evitare i rischi dei frigoriferi e degli altri elettrodomestici d’epoca. In fondo perché rischiare se si può avere un prodotto nuovo dalle sembianze antiche?

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    Le icone del design italiano, una mostra imperdibile

    Alla Triennale di Milano, presso gli spazi del CreativSet, è in corso fino al 22 febbraio 2015 una mostra estremamente affascinante che non si distingue per un tema particolarmente originale in sé, quanto per le modalità del suo allestimento e della sua articolazione, grazie alla scelta di far “ruotare” in periodi predefiniti le opere selezionate.
    Sono stati interpellati 10 maestri del design nostrano ai quali è stato chiesto di indicare gli oggetti di design più belli creati dai loro colleghi/rivali, e che meritassero secondo la loro opinione l’appellativo di “icona“.

    Nasce così una raccolta di meravigliosi oggetti che periodicamente sarà aggiornata, sotto l’insegna “Le icone del design italiano“. È  un’occasione per riscoprire le migliori opere della nostra scuola, come Ghost, la poltrona in vetro realizzata da Fiam, o la Divisumma18, calcolatrice prodotta negli anni 70 da Olivetti su progetto di Mario Bellini.
    Come avrete intuito, la varietà e l’eterogeneità degli oggetti esposti è assolutamente garantita, perchè si va dai complementi di arredo agli oggetti tecnologici di uso quotidiano: chi non ricordaad esempio il telefono Grillo disegnato da Marco Zanuso!

     

    Tutti gli oggetti fanno parte della collezione permanente del Museo della Triennale, ed in moltissimi è presente la tecnologia con tutti i suoi sviluppi nel corso degli anni.

    L’operazione ci ha ricordato quella ancora in corso in Germania ed alla quale abbiamo già dedicato spazio, la mostra Panorama di Konstantin Grcic al Vitra Museum: al suo interno il designer ha infatti voluto inserire oltre alle sue opere passate ma anche “future” (sotto forma di bozzetti) anche dei tributi a chi tra i colleghi lo ha maggiormente influenzato nello stile e nel modo di accostarsi al design.
    È infatti assolutamente innegabile che per guardare avanti e creare qualcosa di nuovo nessuno può mai dimenticare le basi, non necessariamente ispirazionali ma comunque costitutive della creatività.

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    Sofà Onyx by Peugeot Design Lab

    Alla Milano Design Week, dall’8 al 14 aprile 2014, Quest’anno c’è un espositore davvero particolare: si tratta di un marchio automobilistico francese, Peugeot, che già da alcuni anni si è lanciato in una iniziativa strettamente correlata all’interior design. Con il suo Design Lab, infatti, questo marchio vuole sottolineare la sua attività nell’industria del design che dura da oltre due secoli, ed offrire a tanti altri marchi la possibilità di collaborare per essere così veicolati in maniera inusuale.

    Molti dei manufatti realizzati hanno ovviamente a che fare con l’arredamento, e l’ultima realizzazione, il Sofà Onyx, è un oggetto davvero interessante non solo per il pregevole risultato finale ma anche per tutta la filosofia che ha portato ad un divano come questo, originale e sorprendente.
    Lo spunto proviene da una concept car bicolore dalle linee avveniristiche, ovviamente realizzata da Peugeot: un materiale hi-tech come il carbonio è stato affiancato alla grezza imperfezione della roccia originata da lava di Volvic. Nasce così il Sofà Onyx, interamente lavorato a mano, con linee di design possenti che combinano i contrasto tra i materiali in maniera armoniosa. La “matrice” sta tutta in quella sorta di slash, il taglio netto ed obliquo che come sulla concept car separa il rame dal carbonio sulla silhouette della carrozzeria, sul sofà divide i due materiali.

    Un vero manifesto di design e di arredamento su misura, punto di partenza di una nuova collezione che aspira alla contaminazione tra interior design e tecnologia automotive ottenuta attraverso un processo interamente artigianale.
    Il prodotto è esclusivo e certo non alla portata di tutti, visto che ha un prezzo base fissato in oltre 100mila euro; il suo vero obiettivo è dimostrare come l’intraprendenza e la creatività siano i veri cardini di un progresso industriale.

    Sulla pagina Facebook di NonSoloArredo potrete trovare una ricchissima e dettagliata gallery dedicata al Sofà Onyx!

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    Architettura esemplare…e premiata

    Apporre la propria “firma” sulle proprie opere architettoniche sembra essere diventata una sorta di deprecabile moda da parte di alcuni progettisti, i quali puntano a lasciare un segno riconoscibile del proprio stile, caratteristica che secondo noi è più ascrivibile alle griffe dell’alta moda.
    Resistono però delle sacche di “responsabilità” anche tra le nuove leve dell’architettura, che preferiscono valorizzare le vere ragioni alla base di un progetto, in primo luogo la sua capacità di essere in sintonia con lo spazio circostante. Ed è un piacere quando simili personalità vengono riconosciute e premiate e sono italiane!

    È il caso dello Studio Tamassociati di Venezia, insignito del premio Aga Khan per l’architettura per l’ospedale di Khartoum in Sudan, commissionato da Emergency.
    I 3 progettisti coinvolti sono partiti da un criterio basilare, l’eco-compatibilità, ed hanno dovuto fare i conti con le risorse energetiche della zona per mettere in piedi un ospedale che fosse il più possibile autosufficiente, e che rispettasse un territorio già ampiamente disastrato.
    Tutti i materiali provengono dall’area circostante, la fibra vegetale locale è stata sfruttata sia per schermare l’edificio dal sole che per molte delle rifiniture.
    Una macchina termica a bassa tecnologia, che oltre a fondersi perfettamente con l’ambiente in cui è immersa senza stonare ottiene il risultato di mantenere fresco l’ospedale.

    Un progetto esemplare del quale parliamo con grande piacere non solo per la paternità italiana ma anche per le sue finalità, quelle relative ad Emergency.

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    Un doppio attestato di merito per iGuzzini

    L’Osservatorio Permanente del Design ADI pubblica ogni anno un volume nel quale si ritrovano le segnalazioni di tutti i migliori prodotti del design italiano, quelli che maggiormente si distinguono per innovazione e qualità della ricerca da cui sono scaturiti: il volume si chiama ADI Design Index, e nell’edizione 2013 hanno trovato spazio tra le sue pagine ben due prodotti firmati da iGuzzini, entrambi frutto della collaborazione del marchio con Renzo Piano.
    Parliamo di Primopiano Professional e di Wow, che sono ospitati rispettivamente nelle sezioni “Design per l’Abitare” e “Design per l’Ambiente” del prestigioso volume.

    L’ispirazione di Primopiano Professional è evidente: appare come un obiettivo di una macchina fotografica, ma è in realtà uno spot luminoso a LED a bassissimo consumo  e di grande flessibilità nelle possibili applicazioni, essendo pensato per le abitazioni ma riscuotendo anche un notevole consenso se sfruttato per l’illuminazione di musei o pinacoteche.
    Wow è invece pensato esplicitamente per l’illuminazione nelle strade, e si propone quindi come elemento di arredo urbano in grado di risparmi consistenti di energia, anche perché con una forte capacità di illuminamento per ogni modulo permette di installarne in numero inferiore all’usuale. Ogni singolo LED all’interno di Wow è tra l’altro programmabile, per gestirne ulteriormente i consumi, ad esempio abbassando la potenza in determinate ore della notte.

    Questi due prodotti, che con l’inclusione nel volume entrano di diritto in lizza per l’assegnazione del Compasso d’Oro 2014, vanno a confermare il costante impegno di iGuzzini verso una convivenza tra tecnologia d’avanguardia e design contemporaneo per ottenere prodotti moderni e dalle indiscusse funzionalità.
    Il tutto anche grazie alle continue collaborazioni con i più affermati lighting designer ed architetti, sempre pronti a legare il proprio nome ad un marchio di tale intraprendenza.

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    Acquachiara, rubinetteria versatile ed ecosostenibile

    Lavorare secondo dei severi parametri ecosostenibili sembra essere diventata una esigenza non più trascurabile da parte di ogni azienda che voglia continuare a mantenere salda l’autorevolezza sul mercato del proprio nome.
    Nasce proprio da una ricerca progettuale così “green” il sistema di rubinetteria Acquachiara di Mamoli, composto da prodotti altamente versatili e frutto di un processo di produzione a circuito chiuso, per garantire il rispetto dell’ambiente.

    La lucentezza di questi rubinetti è ottenuta con il processo galvanico Pure Water Process che esalta le caratteristiche del doppio rivestimento in nichel e cromo e rende massima la qualità dell’acqua erogata, oltre ad offrire lunga durata di tutti i pezzi.
    Parliamo di un prodotto il cui design gentile consente a bagni di tutte le connotazioni estetiche e dimensionali, perché va a calibrare una perfetta sintesi di qualità e finiture.
    Acquachiara è stato pensato sia per accontentare le richieste di grosse forniture, come nel caso di alberghi e strutture ricettive in genere, ma anche per l’uso domestico, e si fregia di una virtuosa connotazione interamente Made in Italy.

    A riprova poi di come l’aspetto green sia centrale nel progetto, scopriamo il valore aggiunto del limitatore di portata, energia e temperatura, pensato per contenere l’erogazione entro certi valori ritenuti sufficienti per evitare ogni tipo di spreco.
    Il suo prezzo accessibile, a partire da 65 euro, rende questo miscelatore perfetto per tutte le esigenze e che riuscirà con estrema facilità a valicare anche le frontiere, esportando il know-how nostrano.

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    L’architettura al servizio della scienza

    Le grandi firme dell’architettura vengono raramente prese in seria considerazione quando si ha l’esigenza di intervenire su luoghi votati alla scienza e che prevedono progetti di alta tecnologia: questo perché, a torto, non vengono considerate in grado di leggere correttamente tutte le peculiari esigenze di questo tipo di spazi, i quali devono sottostare a tutta una serie di precise e rigidissime norme e rispondere a specifici criteri funzionali.

    In Spagna, precisamente nei Paesi Baschi, la società Arteche ha scelto di andare controcorrente per la realizzazione del suo Laboratorio di Altissima Tensione nella città di Mungia, affidandosi ad uno studio di architetti nazionale tra i più importanti al mondo, ACXT, ed ottenendo in cambio un risultato che deve far ricredere circa le ritrosie cui accennavamo in apertura.

    Il Laboratorio, recentemente inaugurato, è uno dei luoghi più avanzati al mondo dal punto di vista tecnologico per lo studio e la misurazione di materiali elettrici e di componenti ed impianti legati al tensioni mostruose: si parla di valori fino a 1200 kilovolt, per i quali sono stati ad esempio necessari i globi a superficie specchiata montati nella Gabbia di Faraday, il cuore pulsante del laboratorio, posizionata nella navata centrale.

    Non mancano certo gli spazi di accoglienza, quelli operativi e di riunione, tutti allestiti con l’approccio innovativo che ha fatto le fortune dello studio ACXT, caratteristica che giunge poi alle sue vette se ammiriamo gli esterni dell’edificio, che richiamano le operazioni svolte al suo interno sfruttando fogli in leghe di metallo a comporre le pareti che cambiano colore a seconda del punto di osservazione: l’effetto specchio di queste pareti increspate va a compensare una certa dose di “estraneità” dell’intero complesso rispetto all’ambiente circostante, e lo fa apparire meno fuori scala.

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    Stufe per esterni, anche l’estetica conta

    Le temperature più rigide di questi giorni e che di certo continueranno a scendere man mano che ci avviciniamo all’inverno non sono, per tante persone, una giustificazione sufficiente a rinunciare ai propri spazi all’aperto, da continuare a vivere e sfruttare con i dovuti accorgimenti dotandoli di sistemi di riscaldamento appositamente studiati per gli ambienti open; lo stesso principio vale anche per i luoghi di ritrovo come bar e ristoranti, che con le giuste contromisure riescono ugualmente ad offrire alla propria clientela un ambiente confortevole.

    Noi vogliamo occuparci non solo dell’aspetto funzionale di queste stufe da esterno, ma anche di quello estetico, perchè è gratificante anche organizzare soluzioni impiantistiche gradevoli e che non creino impacci nei movimenti con il loro ingombro.
    Senza alcun dubbio una delle soluzioni più gettonate degli ultimi anni è quella della struttura a torre, detta anche stufa a fungo, che prevede una base in cui è montata la bombola di GPL (o di metano) ed un irradiamento del calore dall’alto, naturalmente regolabile.
    Le principali aziende del settore si sono interessate anche a tutte le ultime tendenze di design per garantire apparecchi dalle linee sempre più moderne, ma non mancano modelli più sobri e classici.
    Un’altra soluzione sfruttatissima, grazie anche ai suoi vantaggi in termini di risparmio economico ed energetico (in particolare per i costi di gestione, perché fa da contraltare un investimento iniziale più elevato) è quella offerta dalle stufe da esterno ad irraggiamento, che tra l’altro ottengono i risultati in tempi minori perché riscaldano rapidamente cose e persone, anche per un tempo limitato, e non l’aria circostante.

    Per finire, con il progresso della tecnologia si sono fatte largo anche le lampade ad infrarossi che sono in realtà delle stufe dall’aspetto davvero accattivante: sono di certo le più indicate in ambienti in cui è importante una personalizzazione estetica di maggior rilievo.

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    Manifattura e tecnologia, alleati e non nemici

    Uno dei grandi timori per l’industria manifatturiera ed artigianale legata all’interior design ed all’arredamento è che la sempre più in ascesa tecnologia di stampa in 3D possa essere l’equivalente del telaio a vapore per gli operai del 1800, i quali iniziarono a rifiutare il progresso tecnologico che sottraeva loro lavoro.

    Il rischio di poter ottenere una sedia uguale a quella che si desidera semplicemente inserendola in una fotocopiatrice 3D  piuttosto che rivolgendosi ad un artigiano non è del tutto campato in aria, con tutte le immaginabili conseguenze in termini di riduzione dei costi grazie alla produzione in serie. Tuttavia l’industria manifatturiera può evitare tali rischi considerando la tecnologia un ausilio ed un alleato piuttosto che un nemico.

    Con una simile impostazione, proposta ad esempio dalla Fondazione Giannino Bassetti, l’artigianato può trarre profitto dai supporti tecnologici concentrandosi sulle personalizzazioni o sulle serie limitate, caratteristiche sempre ben viste dal pubblico, o addirittura sui pezzi unici che permettono di far conoscere il proprio nome anche a livello planetario lavorando di pari passo con la frontiera hi-tech, la quale può contribuire ad incrementare sia l’appeal della professione stessa che quello dei prodotti finiti.

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    Luce ed i-device dock tutto in uno

    Un flusso luminoso orientabile, e dal comfort senza pari: basterebbe questo per considerare D’E-light del marchio Flos una lampada eccezionale, perché il suo design – opera dell’infaticabile e vulcanico Philippe Starck – la rende un oggetto rifinito e dalle linee molto moderne.
    Un mix di nuove tecnologie, con l’illuminazione a LED diffusa dai suoi flat panels, ed un corpo con base in alluminio di grande leggerezza, non solo fisica ma anche visiva.

    L’intensità della luce può essere regolata tramite un sensore ottico, ma la caratteristica che rende D’E-light irrinunciabile per chi non fa mai a meno dei propri device tecnologici è la possibilità di collegarvi gli strumenti Apple come iPod, iPad ed anche l’iPhone.
    La ricarica avviene anche a lampada spenta, mentre la posizione rende il tutto simile ad un leggìo sul quale consultare lo strumento.

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    Battiscopa moderni e multifunzionali

    Questa idea della Progress Profiles, azienda trevigiana specializzata nelle profilature e decorazioni per la rifinitura, fa diventare un accessorio come il battiscopa da semplice complemento a vero protagonista di un arredo contemporaneo.
    Si chiama Proskirting Led e si presta all’uso sia negli uffici che nelle abitazioni private.

    Il suo design è molto hi-tech, essendo realizzato in alluminio, ma le caratteristiche che lo rendono unico sono legate alla sua funzionalità. In primo luogo, è un pratico passa cavi, adatto per essere fissato al muro e portare luce ed energia elettrica da un ambiente all’altro senza intervenire con antipatici lavori di muratura o antiestetiche canaline.
    La posa è molto semplice, con i supporti da fissare al muro ed il profilo da agganciare, o ancora più semplice con la versione che si fissa direttamente al muro tramite silicone; sono presenti accessori come angoli e giunzioni per compiere un lavoro perfettamente “pulito”.

    La caratteristica più sorprendente del prodotto è però il sistema di luci a LED integrato, che diffonde una raffinata luce soffusa nell’ambiente rendendolo così molto sofisticato.
    L’atmosfera che se ne ricava negli spazi è sobria e moderna, oltre ad aggiungere un tocco in più in fatto di sicurezza.

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    Lak Di Snaidero è la cucina del futuro

    Il progetto Lak di Snaidero sembra aver portato nel 2013 la cucina del futuro, che viene modellata intorno a chi volta per volta la usa e la vive. Lak è acronimo di Living for All Kitchen, una cucina dove trionfano ergonomia e sicurezza ed alla quale hanno contribuito numerosi partners come l’Università di Udine e la regione Friuli.

    Solo con qualche piccolo esempio è possibile rendersi conto della concretezza tecnologica di questo progetto, che non si limita ad offrire soluzioni modulabili per i piani di lavoro ed a limitare al minimo gli spigoli, ma che si propone anche come uno spazio virtuoso che sa come controllare i consumi per evitare gli sprechi, e che memorizza i bisogni dei singoli utenti applicandoli dopo il riconoscimento facciale.
    Un trionfo di hi-tech e di domotica, grazie alla possibilità di fare la spesa online, di gestire i servizi di emergenza, e di controllare il confort dell’ambiente gestendone illuminazione e temperatura.

    Il tutto, anche se è ancora in via sperimentale, apre le porte su un futuro che sembra sempre più vicino.

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    Design cubico e funzionale in cucina

    Funzionalità o design? In 35CC del marchio Elica queste due caratteristiche combaciano, per uno strumento che accresce il comfort della nostra cucina ma gratifica anche il gusto estetico, con il suo aspetto curatissimo e vintage a forma di cubo: la forma è insolita per una cappa per l’aspirazione dei fumi, e sta proprio in questo la sua originalità!

    Il lato misura 35 cm, e le sue prestazioni in fatto di aspirazione la rendono strumento di qualità avanzata, sia nella versione aspirante che in quella filtrante. Il suo aspetto può variare se si sceglie il modello Evoque, che aspira perimetralmente lungo i bordi, oppure il Dinamique, più classico, con la lamiera forata in inox.

    In fatto di colori la scelta è vasta, perché ai classici bianco e nero si aggiungono verde, giallo, rosso, lilla, arancio e beige.
    Per finire, il controllo: sia l’illuminazione che l’aspirazione si attivano con un comando elettronico che basta sfiorare con le dita.

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    La Mela si sposta verso il centro città

    Gli Apple Store diffusi in tutto il mondo possono essere definiti dei negozi fotocopia, al punto che il loro design è stato brevettato dal marchio proprio all’inizio del 2013. La loro struttura architettonica è sempre quella, riconoscibilissima, che possiamo ritrovare nel più celebre, quello della 5th Avenue di Manhattan, e che è stata via via replicata in tutto il mondo in ben 14 paesi, da Shangai a Parigi: mobili in legno, un grande tavolo rettangolare che occupa la sala, e pavimenti in pietra serena.

    Questo stesso concept arriverà alla fine del prossimo anno anche al centro di Roma, proseguendo quindi nella strategia volta a spostare gli Apple Store in Italia dai centri commerciali spesso troppo fuori mano al cuore delle città, nei centri storici, come avvenuto due anni fa a Bologna e come confermato dai lavori in corso nella Capitale in Palazzo Marignoli, in prossimità di Via del Corso, per uno store su due piani di ben 2500 metri quadrati.
    Un tratto caratteristico dell’allestimento di questi punti vendita è la necessità per gli avventori di spostare i computer per poterli usare e testare: l’intento è proprio quello di costringere a diventare consapevoli del peso e della maneggevolezza dei diversi device.
    È possibile usarli, testarli, anche stressarli, senza che nessun assillante commesso chieda se serve aiuto: il loro intervento si limita al momento in cui viene richiesta una consulenza.
    Altro tratto caratteristico di questi store è la presenza dei Genius Bar, spazi espressamente dedicati all’assistenza ed alle riparazioni.

    A Roma sembra che non sarà riprodotto il grande cubo di vetro che personalizza lo store di New York, ma siamo certi che tantissimi appassionati saranno pronti a celebrare l’evento della sua apertura mettendosi in fila già dalla notte e prendendolo d’assalto, come accaduto altrove: sta qui il segreto di un marchio che focalizza tanta attenzione da parte degli irriducibili della mela morsicata da fatturare nei suoi 400 punti vendita mondiali la bellezza di 16 miliardi di dollari l’anno.

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