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    Il Made in Italy nel settore mobiliero, un prestigio senza confini

    Uno dei settori più trainanti dell’economia nazionale è rappresentato dall’industria del legno arredo: scopriamo perché

    Tra le più consolidate tradizioni nell’industria Made in Italy è il settore mobiliero, apprezzato in tutto il mondo per la qualità manifatturiera delle sue realizzazioni. Esistono alcune nicchie geografiche in Italia, tra le quali la Brianza, parte del veneto, le Marche o la Toscana in cui il legno è trattato quale il più nobile dei materiali, per la sua plasmabilità ai voleri dell’uomo e per la sua massima duttilità, in grado di assecondare qualsiasi esigenza con risposte che sanno essere di volta in volta eleganti e classiche oppure più moderne e contemporanee.

    Il culto per il legno in Italia

    Questa lunga tradizione nostrana in fatto di arredamento è stata portata avanti da aziende infervorate da un genuino spirito imprenditoriale ma anche dal culto per il legno e per il mobile di qualità, per cui anche se il terzo millennio ha apportato innovazioni tecnologiche ai sistemi produttivi lo stile artigianale e la cura per i dettagli e le finiture manuali non sono mai stati realmente accantonati.

    Il processo realizzativo che sta a monte del mobile finito e prestigioso che porteremo a casa nostra, a partire dalla selezione delle migliori materie prime, passando per una attenta lavorazione che è oggi in grado di combinare la più antica tradizione artigiana con tecniche di produzione moderne e all’avanguardia, ha reso l’industria italiana del legno e del mobile una delle più fiorenti del nostro paese, con percentuali di esportazioni invidiate da molti altri settori.

    Dove trovare i migliori arredi in legno

    È sufficiente esplorare gli spazi espositivi dedicati ai mobili sul nostro territorio per rendersi conto di cosa stiamo parlando: entrare in uno showroom di arredamenti e cucine a Napoli, a Roma oppure a Milano, per citare solo le più grandi città d’Italia, significa stabilire un contatto con un mondo fatto di altissimi standard di design ed eccellente qualità compositiva.

    Sono molteplici i marchi che tengono alta la bandiera tricolore sul mercato internazionale del mobile, perché il nostro gusto ed il nostro know-how rispondono alla perfezione alle richieste più disparate ed esigenti, anche quando si tratta di comporre arredi più esclusivi come quelli del settore contract.

    L’impegno economico italiano e la sostenibilità

    Il saldo della bilancia commerciale posiziona l’industria italiana del legno arredo al secondo posto nella graduatoria internazionale, preceduta solo dalla Cina. Siamo in pratica la prima nazione europea per esportazioni del settore, detenendo il 30% del totale esportato da tutti i paesi UE, e il merito di questo risultato va ascritto anche a particolari scelte di ecosostenibilità.

    Possiamo fregiarci infatti del titolo di leader europei in fatto di impiego di legno riciclato, e l’approvvigionamento delle materie prime è riconosciuto essere ai vertici della consapevolezza ambientale, con numerose certificazioni. Anche per i consumi energetici necessari alla produzione i nostri numeri sono invidiabili grazie ad una conversione in corso del processo produttivo volta a sfruttare energie più rispettose dell’ambiente, ricavate da fonti rinnovabili.

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    Una guida alla scelta della porta blindata

    Tra i migliori deterrenti possibili contro i malintenzionati che vogliano intrufolarsi in un appartamento, uno dei più efficaci è l’installazione di una porta blindata. Tale comprovata efficacia dipende dalla difficoltà e dalla resistenza che questa barriera oppone, perché uno dei fattori più importanti per l’esito di un tentativo di scasso è la rapidità. Primaria preoccupazione di un delinquente è azzerare il rischio di essere scoperto, per cui anche se ogni porta blindata può – volendo – essere forzata e violata, il tempo ed i rumori necessari per averne ragione crescono esponenzialmente in base agli sforzi necessari.
    Un ottimo motivo per installare una porta blindata di classe superiore è di certo l’ubicazione dell’appartamento in una zona relativamente isolata, mentre in zone più residenziali e in condomini il rischio relativamente più basso permette di orientarsi su soluzioni più semplici ma che sappiano comunque opporre delle valide barriere contro lo scassinatore.

    Per ridurre il rischio di effrazione, è importante quindi conoscere anche i tre criteri in base ai quali si classificano le porte blindate:

    1) resistenza al carico statico

    2) resistenza al carico dinamico

    3) resistenza all’attacco manuale

    Le proprietà antieffrazione di una porta blindata si classificano infatti in base a 6 classi di resistenza, ossia dell’opposizione che una porta è in grado di garantire a seconda dei metodi di scasso messi in atto e degli strumenti che vengono adoperati. Per approfondire questi temi suggeriamo di visitare una pagina come questa, che elenca le 6 classi di sicurezza delle porte blindate.

    Gli elementi di una porta blindata

    Tutte le porte blindate, per definirsi tali, garantendo sicurezza con proprietà antieffrazione devono però possedere alcune caratteristiche comuni, degli elementi specifici.

    Le più importanti sono le cerniere in acciaio interne ed esterne, le zanche incassate nella muratura e i montanti di rinforzo, oltre naturalmente alle lamiere interne ed esterne e ad un’appropriata serratura con cilindro di sicurezza. Sono questi i pezzi “base” senza i quali non si può ritenere di aver ridotto il rischio di effrazione.
    Altri elementi accessori che non guastano sono telaio e controtelaio, longarone di rinforzo, aste di chiusura o deviatore di battuta.
    Ci sono poi caratteristiche aggiuntive che dipendono essenzialmente da scelte personali e di tipo pratico, alcune di genere funzionale ed altre meramente estetiche. Si può infatti optare per un materiale ignifugo, per barriere che siano anche fonoisolanti o persino a tenuta termica, e poi per il top della comodità ci sono le serrature motorizzate a gestione elettronica e quelle ancora più avanzate con telecomando o riconoscimento dell’impronta digitale.
    Ciò che conta maggiormente, dopo essersi garantiti un livello di sicurezza adeguato all’ubicazione dell’appartamento da proteggere, è scegliere sempre prodotti e accessori certificati, muniti si scheda di identificazione e di garanzia del rispetto delle normative vigenti.
    Di certo oltre alla sicurezza è importante che una porta blindata sappia offrire buoni livelli di comfort, isolando quindi l’appartamento sia da interferenze acustiche provenienti dall’esterno (si pensi a un condominio) sia dagli agenti atmosferici quali spifferi o vento, per non parlare della polvere. Con le scelte giuste si può migliorare la qualità della vita domestica, ma non va dimenticato che una porta pensata con queste caratteristiche, che va a riqualificare anche l’efficienza energetica di un appartamento, è oggetto di speciali detrazioni fiscali che ne rendono nel tempo molto conveniente l’acquisto a fronte dei benefici che apporta.

    Estetica della porta blindata

    C’è poi da prendere in debita considerazione il fattore estetico, al quale si devono dedicare attenzioni molto concrete soprattutto se si abita in un condominio, perché la scelta del pannello esterno è vincolata dall’estetica comune e deve quindi essere il più possibile somigliante a quella delle porte già installate.

    Tonalità differenti, decori del tutto in disarmonia con gli altri e tutti gli altri fattori decorativi non sono mai ben visti dagli altri condomini, ed il rischio è di impelagarsi in infinite discussioni: meglio quindi non concedersi troppe deroghe sotto questo aspetto, perché comunque resta ben chiara la libertà di personalizzare il pannello interno e tutti gli accessori ad esso annessi in maniera creativa e in accordo con i propri gusti e con lo stile del proprio appartamento.

    Anche le porte blindate dalle caratteristiche più tecnologiche ed avanzate permettono oggi una perfetta integrazione in contesti di arredamento moderni, con un’ampia varietà di finiture messa a disposizione dalle aziende specializzate e che ti permetteranno di ottenere sempre un pannello in totale armonia con l’interior design.

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    Due madie, due sedute, tanto design da ammirare!

    In questa sorta di “gioco” del mettere insieme diversi componenti e complementi di arredo ci abbiamo preso gusto, La loro eterogeneità, ogni volta che allestiamo un gruppetto di questo tipo, viene compensata perché li estraiamo solo dal mazzo di cataloghi prestigiosi ed affermati, i leader dell’arredamento contemporaneo!

    Divano Camden di Molteni

    Iniziamo subito a metterci comodi e lo facciamo sul divano a due posti Camden disegnato dall’eclettico Rodolfo Dordoni, che è sempre in grado di applicare la più alta tecnologia ai suoi progetti senza per questo ostentarla, anzi: quasi punta a nasconderla nelle sue collezioni, che vogliono solo essere espressione di uno stile in cui sentirsi a proprio agio, mentre ciò che viene esibito è sempre il gusto per un ambiente coinvolgente. Del resto, sono le stesse caratteristiche che ritroviamo spesso proprio nel catalogo di arredamenti Molteni!

    Il design di questa seduta è essenziale ma comunica profonda raffinatezza, e sebbene nasca come proposta d’elezione per l’arredo contract o per quello degli spazi pubblici, con il suo alto schienale, il comfort della seduta e soprattutto l’ampia gamma di finiture si integra in scioltezza anche in uno spazio domestico. Dicevamo della tecnologia “nascosta”: la sua struttura è in alluminio pressofuso per garantire durata nel tempo e tutta la necessaria rigidità, mentre le imbottiture sono indeformabili grazie alla schiumatura a quote differenziate, per offrire sempre un relax dagli standard elevatissimi e la migliore ergonomia.

    Tante qualità tecniche si sposano con il gusto estetico di un divano mai eccessivo, composto al tempo stesso dai segni grafici netti del suo basamento e dalle linee fluide che accompagnano gli schienali.

    Poltrona Jean di B&B Italia

    Se invece sei più “egoista” e ti piace startene per conto tuo, accomodati pure sulla poltrona Jean che Antonio Citterio ha disegnato per B&B Italia. La sua ergonomia è sorprendente, tutte le sue proporzioni sono sapientemente calibrate per offrire un rigoroso ed impeccabile relax, perché parlano in un linguaggio molto formale.
    Un ampio e morbido cuscino sostiene la schiena, così questa poltrona diventa adatta ad ogni circostanza: attimi da dedicare alla lettura, momenti di relax o di riflessione magari ascoltando della buona musica, una conversazione tra amici.

    Il miglior riposo è assicurato dal pouf poggiapiedi coordinato che riprende le linee e le finiture: queste ultime sono disponibili in un ventaglio di opzioni molto ampio, per cui è possibile giocare costruendosi accoppiamenti cromatici a contrasto tra il profilo ed i piedini rispetti ai rivestimenti, oppure scegliendo una maggiore sintonia d’insieme.
    Dobbiamo riconoscere che Jean è una poltrona dall’assetto inconsueto e forse proprio per questo ancora più interessante!

    Madia Essenzia di Riflessi

    Basta con la pigrizia ed il riposo, ora: è il momento di darsi da fare, mettere in ordine, riporre ogni cosa al suo posto, ed iniziamo allora a riempire la madia Essenzia, che ha già nel suo nome tutto ciò che è necessario sapere.
    Riflessi ha infatti voluto creare una collezione di mobili contenitori dalle forme per l’appunto essenziali, rigorose e di estrema purezza formale: tutta l’espressività di questi versatili complementi di arredo viene delegata alle audaci e vivacissime colorazioni nelle quali si possono personalizzare, all’interno come all’esterno. Nel nostro scatto ve la proponiamo in versione alta a quadrotto, con ben 4 ante indipendenti, ma sarà tua la decisione se svilupparla in orizzontale, magari per riempire meglio una parete larga con un assetto a 3 sportelli.

    Scoprirai tutta la praticità del sistema di apertura push&pull, ecco perché di maniglie a vista non c’è nemmeno l’ombra… oppure, sfrutterai il taglio a 45° sui bordi delle ante. Tutta la palette cromatica disponibile, sia in toni opachi che lucidi, è stata studiata per stimolare ed incoraggiare l’originalità e la creatività, esprimendo un senso di gioia attraverso un “banale” complemento di arredo.

    Madia Kyoto di Colonel

    Stavi pensando a qualcosa di più particolare ed estroso per la credenza o la madia della tua zona living, con geometrie che colpiscano non solo per la loro purezza formale ma anche con altri giochi di stile? Allora la madia che fa per te si chiama Kyoto, una bella idea del catalogo francese Colonel, gestito dagli stessi designer Gilles e Poncelet.

    Praticissima e delle dimensioni ideali per essere capiente ma al tempo stesso discreta nell’ingombro, Kyoto è una madia realizzata in faggio massello che esalta la naturale essenza del legno lasciandola a vista. Il suo progetto può essere, si richiesta, personalizzato a piacimento anche nelle dimensioni: noi stiamo stati incuriositi dal sistema a scorrimento delle ante, perché i due pattern (verticale ed orizzontale) delle doghe, dei quali uno è in un intrigante giallo, vanno a sovrapporsi, creando una divertente griglia.

    Anche per stavolta abbiamo dato sfogo alla nostra passione per l’interior design e per la contaminazione tra gli stili: se qualcuna delle nostre descrizioni ti è piaciuta particolarmente, perché non ce lo racconti in un commento, o magari visitando la nostra pagina Facebook NonSoloArredo?

     

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    Superleggera di Giò Ponti compie 60 anni

    Ha saputo attraversare i decenni e le generazioni, giungendo a noi pressoché invariata nelle sue linee: è un prodotto di architettura domestica mobile opera del genio di Giò Ponti, designer ed architetto che con la sua sedia Superleggera ha riscritto i canoni della modernità!

    Ispirazione per questo capolavoro di tecnica ed armonia è stata la tradizionale sedia ligure chiamata “Chiavarina“: Ponti voleva raggiungere le stesse vette di maneggevolezza ed essenzialità in una sedia alla portata di tutti, inseribile in qualsiasi contesto, e che fosse funzionale perché impilabile e leggera come una piuma.
    Le sue linee, ancora oggi protagoniste del catalogo di arredi moderni Cassina, non invecchiano mai, e ne hanno fatto un evergreen dell’arredamento.

    Incastri e linee essenziali

    Il suo telaio è in legno di frassino a sezione triangolare, più volte ridisegnato fino ad arrivare alla versione definitiva del 1957; la seduta è invece in canna indiana, per una sedia che si mantiene fedele al modello artigianale che l’ha ispirata ma che al tempo stesso per lo studio tecnico dei suoi incastri e per l’elevata qualità realizzativa che ne assicura durata e stabilità mantiene ancora oggi intatto il suo ruolo di proposta adatta a tutte le stagioni ed a qualsiasi scenario.

    Giò Ponti, negli anni ’50, non ha badato a formalismi eliminando dal suo progetto qualsiasi possibile manierismo: Superleggera doveva essere semplicemente una sedia, una normale sedia senza stranezze che fosse in grado di arredare le case dell’epoca ai costi contenuti che si rendevano necessari per le ristrettezze del secondo dopoguerra.

    Lo è ancora, ma aver attraversato indenne le scuole di pensiero e le tendenze del design l’ha trasformata anche in una delle più influenti icone del design industriale all’italiana!

     

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    Porte Ferrero Legno, la passione per le idee perfette

    Concedeteci oggi uno spazio di digressione su un aspetto della casa a volte sottovalutato, quasi come se non fosse parte integrante dell’arredamento. Stiamo parlando delle porte, che non possono essere relegate al ruolo di semplici “divisori” tra gli ambienti perché attraverso di esse non passiamo soltanto noi… passano anche la personalità e l’impronta dell’interior design, se ci perdonate il senso traslato del termine!

    L’attività di Ferrero Legno

    Vogliamo così raccontarvi l’attività di un’azienda come Ferrero Legno, che da quasi 70 anni si dedica alla realizzazione di porte non solo in legno, ma anche in materiali quali il cristallo satinato, l’alluminio, metalli e laminati.
    Stupisce, nelle porte Ferrero Legno, la certosina e matematica applicazione della tecnologia a progetti di estrema creatività, al fine di integrare ciò che non è considerato un banale infisso ma un oggetto dotato di vitalità in qualsiasi spazio, giocando con la matericità soprattutto del legno e con le sue essenze e creando così tendenze dallo spiccato carattere.

    Le porte Ferrero Legno arredano ed al tempo stesso affascinano, tuttavia non si allontanano mai dalla massima funzionalità.
    La completa gamma di porte è quindi realizzata con metodologie di lavoro all’avanguardia ed in continua evoluzione, per rispondere a richieste di una clientela esigente e sempre alla ricerca della migliore qualità, ma anche di un servizio che si riveli essere impeccabile.

    Il catalogo delle porte Ferrero

    Sono centinaia i modelli prodotti e disponibili a catalogo, anche nelle varianti laccate, ma trattandosi di un’azienda dinamica la cui filosofia prevede di non tralasciare mai nuovi obiettivi per una crescita costante, da alcuni anni è stata anche avviata la progettazione e realizzazione di modernissime pareti divisorie scorrevoli e di grandi dimensioni, avventurandosi in terreni che sfruttano materiali quali l’alluminio ed il vetro.

    Tutti i componenti ed il loro assemblaggio sono al 100% Made in Italy, secondo procedure standardizzate e certificate ed attentissime quindi anche all’impatto ambientale, una scelta aziendale del tutto in linea con il criterio dell’aggiornamento costante.
    Ciò vuol dire che il legno, materia prima essenziale, proviene solo da fonti gestite in maniera responsabile; e che quello che una volta era un piccolo laboratorio artigianale si è moltiplicato per diventare un modernissimo stabilimento industriale dalla spiccata filosofia green, che privilegia ad esempio le laccature ad acqua, che si impegna per abbattere le emissioni e che sfrutta energia in gran parte proveniente da un apposito impianto fotovoltaico.

    Nulla è lasciato al caso quando si parla dei cataloghi Ferrero Legno, grazie ad una sensibilità tramandata di generazione in generazione che pone oggi questa azienda tra i leader assoluti, ed a livello mondiale, nel settore delle porte da interni, con prodotti dalla nobiltà e dal carattere sempre più apprezzati.

     

     

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    Mobili antichi e antiquariato: come riconoscerli?

    Mobili antichi: sono oggetti di antiquariato a tutti gli effetti. Ma come si riconoscono?

     

     

    Quando si parla di mobili antichi non si può non fare riferimento ad un concetto molto importante nella storia dell’arte: i mobili che appartengono ad un’epoca storica – esattamente come gli oggetti d’arte, che possono essere ad esempio sculture, quadri o dipinti, ed altre tipologie di oggetti – fanno parte, infatti, della categoria degli oggetti di antiquariato. Oggetti che rappresentano un dato periodo storico, più o meno rilevante,  e che proprio per questo motivo meritano di essere non solo adeguatamente riconosciuti, ma anche valorizzati. E qual è il miglior modo per valorizzare questi mobili se non quello di saperli identificare e saperne riconoscere il valore?

    Nel caso in cui ci ritrovassimo in casa un tavolo o un mobile in generale che ci ricordi un periodo storico artistico ben preciso, il consiglio è quello di farlo valutare da un antiquario, ovvero da un esperto che si occupi della corretta valutazione del mobile antico e che sappia riconoscerne l’identità ed il valore.

    Come riconoscere un mobile antico

    Ma se volessimo essere in grado di riconoscere in maniera autonoma e autentica un mobile antico? Quali sarebbero i passi da compiere? Prendiamo ad esempio un mobile che ci appare essere del ‘700, un secolo che ha visto diverse evoluzioni dal punto di vista artistico e culturale e che proprio per questo potrebbe essere carico di confusione: nei primi anni, infatti, di questo secolo, era abbastanza evidente anche nella produzione dei mobili di antiquariato la ricerca del Barocco, che è stata a tutti gli effetti un’epoca artistica caratterizzata dalla presenza di forme maestose e imponenti, mobili ed opere dal lusso davvero sfrenato. Tanto che, alla morte del Re Sole, si era immediatamente deciso di reagire contrastando quello stesso lusso e dando importanza quindi ad un motivo più semplice e leggero che si andava a contrapporre con il lusso settecentesco tipico del Barocco.

    Ed anche i mobili antichi sono rappresentativo di queste epoche: basti pensare che nei mobili Rococò possiamo trovare elementi particolari come fiori e foglie, conchiglie, boccioli, che vanno a contrastare i mascheroni, putti e cariatidi tipici del Barocco. Riconoscere elementi come questi potrebbe essere già un metodo importante per identificare un momento artistico e dividerlo da un altro: ed è per questo che nella valutazione delle opere, e pertanto anche dei mobili antichi, è decisamente fondamentale sapere di cosa stiamo parlando, essere a conoscenze delle caratteristiche principali di quel dato periodo e del metodo specifico di produzione dei mobili e degli oggetti e della loro elaborazione stilistica.

    Non a caso, chi conosce le specifiche tecniche di quel dato periodo saprà esattamente di cosa stiamo parlando ed avrà più lineare la conoscenza ed il riconoscimento di quella data opera.

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    Letti Twils confezionati come abiti sartoriali

    Vestire il letto esattamente come se si dovesse cucire un abito sartoriale è l’ispirazione di Tiziano, Wilma, Luisella e Simone: 4 fratelli che dalle loro iniziali sono partiti per dar vita al progetto Twils, una realtà che da 20 anni è sinonimo non solo di materiali tessili ma soprattutto di letti tessili imbottiti e che corrispondono, collezione dopo collezione, a tutte le più attuali evoluzioni del design applicato all’arredo della zona notte.

    Creatività Made in Italy

    I letti imbottiti Twils sono strumenti che nascono con l’intento di personalizzare e dare valore agli spazi con creatività, competenza e con grande entusiasmo.
    Lo spirito imprenditoriale non è mai stato perso di vista, tuttavia l’impegno costante è sempre stato conoscere e spesso anticipare il lifestyle del letto e di tutto ciò che gli fa da cornice, attraverso collezioni flessibili e progettate per la quotidianità ma senza mai mettere in secondo piano il sogno, il colore, le forme sempre nuove: tutto ciò insomma che “insaporisce” la vita.

    Sotto il profilo prettamente aziendale, Twils persegue una politica votata alla piena soddisfazione del cliente anche più esigente garantendogli un prodotto di qualità certificata, strettamente legato non solo al concetto di Made in Italy – che per l’arredamento in genere è già di per sé il miglior punto di partenza – ma anche a quelli ancora più virtuosi di un accorciamento della filiera, di un approvvigionamento di materie prime provenienti da fonti certificate, naturali e riciclabili, e per finire di una lavorazione strettamente manuale che mantenga vivo il rapporto con l’artigianalità.
    Tra configurazioni possibili, diversi tessuti, finiture ed accessori, costruire il proprio letto Twils diventa un gioco creativo stimolante nel quale ci si sente al centro di un progetto al quale dare corpo per poi viverlo fino in fondo. Sta qui la “sartorialità” cui accennavamo in apertura, con il confezionamento naturale ed attento riservato a ciascun singolo ordine.

    La qualità dei letti Twils

    La produttività degli stabilimenti Twils si rivela così scandita da precisi passaggi che rendono la creazione di un letto un processo dinamico nel quale gli errori o le omissioni sono azzerati, non contemplati. Alla qualità esteriore e ben visibile fa da supporto una qualità “nascosta” e non immediatamente visibile che tuttavia c’è eccome, e si fa sentire a breve, a medio ed a lungo termine.

    Chi pensa che la qualità “non a vista” di un elemento o di un complemento di arredo sia un costo da tagliare o eludere non potrà mai raggiungere veri ed elevati standard qualitativi su tutti i fronti. L’obiettivo dichiarato dei letti Twils è raggiungere la perfezione, attraverso linee guida che non sono solo risposte a principi estetici, sicuramente la prima molla motivazionale che orienta verso la scelta di un determinato letto; gli standard dei letti Twils devono saper anche rispondere ad esigenze di comfort, di praticità, di funzionalità, caratteristiche che compongono il vero valore intrinseco di un progetto/letto!

     

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    Armonia ed equilibrio nelle superlative collezioni Maxalto

    B&B Italia, un’azienda della quale presto torneremo ad occuparci con un corposo approfondimento sui suoi sistemi di sedute e divani, firma da 40 anni con il marchio Maxalto – e con grande successo – una collezione di arredi ancora più sofisticati, nei quali l’artigianato di altissima scuola si incontra con le più avanzate tecnologie non solo di produzione.

    La strepitosa eccellenza nella cura dei dettagli di queste serie di arredi le rende paragonabili ad autentiche sculture, perché il legno è lavorato secondo antiche tecniche che richiamano quelle della pura ebanisteria e della liuteria.
    Dal 1993 unico autore e protagonista delle creazioni Maxalto è il designer di punta di B&B Italia, quell’Antonio Citterio che ha saputo con i suoi progetti arricchire la collezione introducendo materiali ancor più preziosi che hanno sviluppato una rete di complementi di arredo oggi ancora più completa, e sempre nel solco della migliore tradizione borghese e contemporanea.

    La suggestione delle 5 distinte collezioni Maxalto è fatta per esprimere un gusto sofisticato ma al tempo stesso originale, con pezzi significativi che in alcuni casi reinterpretano il passato, in altri pongono l’accento su effetti che non ci si attende e quasi provocatori.
    Resta il legno, come ovvio che sia con la sua plasmabilità e nobiltà, il materiale principe, eppure la matericità delle componenti ad esso affiancate riesce addirittura ad esaltarne le doti, con lavorazioni sapienti in cui nessun dettaglio viene mai lasciato al caso.

    C’è qualcosa di realmente speciale nell’arredamento pregiato ed alto di gamma di Maxalto, che scaturisce da una innata cultura per il mobile composto pezzo dopo pezzo per assemblare oggetti dalla qualità superlativa, una scelta che solo in apparenza è controcorrente perché il design organico basato sul trasformismo del legno ha ancora una fortissima presa su una schiera di consumatori “colti” e che sanno recepire i messaggi di una realizzazione che fa comunicare tra loro, in un elitario linguaggio di settore, i pezzi di arredo, le forme, i materiali.

    Una storia di successo lunga oltre 40 anni che non possiamo fare a meno di annoverare tra le più alte vette dell’industria del mobile tricolore!

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    Il nostro tributo a Zaha Hadid, la regina delle archistar

    Il 2016 è stato un anno ricco di novità ed eventi per l’interior design, ma è stato contrassegnato anche da un triste evento: lo scorso marzo ci ha infatti lasciati Zaha Hadid, architetto, designer e progettista di origine irachena che è stata definita da molti “la donna che ha disegnato il futuro”.

    La sua figura è un indelebile simbolo non solo dell’architettura e del design, ma della cultura contemporanea nel suo insieme: basti pensare che è stata la prima donna a ricevere il Premio Pritzker, e che la rivista Time l’ha inserita nel 2010 tra le 100 personalità più influenti al mondo.
    La sua interpretazione dell’architettura è stata poliedrica e multiforme, in virtù delle sue idee molto poco convenzionali ed in aperta rivolta contro l’ortogonalità e gli schemi prefissati e precostituiti, che le derivavano dalla profonda convinzione che “l’architettura deve offrire piacere”: noi di NonSoloArredo non abbiamo mai nascosto la nostra predilezione per una filosofia più improntata al “Form Follows Function“, tuttavia nel caso di Zaha Hadid, per le emozioni che ha sempre suscitato e saputo comunicare con i suoi progetti, è doveroso fare un’eccezione.

    Vitra Fire Station Germania

    Per Zaha l’architettura è sempre stato un ambito nel quale proporre progetti innovativi e spettacolari, ricercando lo stupore, con pochissimi angoli retti e molte pareti oblique, come la Vitra Fire Station in Germania, oggi uno spazio espositivo, o il meraviglioso Aquatic Center progettato per le Olimpiadi di Londra del 2012.

    London Aquatics Center

    Questi sono solo due delle sue creazioni che hanno stupito il mondo, ma per il nostro omaggio alla donna che ha cambiato il modo di concepire lo spazio ci vogliamo dilungare sulla più importante delle due opere italiane, il MAXXI. Museo delle Arti del Ventunesimo Secolo. La sua realizzazione l’ha tenuta impegnata tra il 1999 ed il 2010, data dell’inaugurazione di questo campus urbano polifunzionale nel quartiere Flaminio di Roma che comprende un museo d’arte ed il primo museo italiano espressamente dedicato all’architettura. Il suo progetto è stato in grado di inserirsi ed integrarsi nel tessuto urbano circostante, ed è sbalorditivo per i suoi volumi monumentali ed innovativi.

    Museo MAXXI, Quartiere Flaminio, Roma

    Le idee di Zaha Hadid non sono state mai pura apparenza senza canoni, o manierismi di un architetto che ambisse solo andare contro corrente: ha rischiato con i suoi codici condivisi da ben pochi colleghi, ed ha vinto, lasciando indelebili tracce di sé ed una grande eredità fatta di segni forti a tutto il XXI secolo.

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    L’estetica nordica è destinata a piacere per sempre

    Qualche esempio di design essenziale ma per nulla banale!

     Il legno chiaro, chiarissimo, oppure in rare circostanze ai suoi esatti opposti, in tonalità scurissime, sono alcune delle prerogative che balzano immediatamente agli occhi quando la fattura di un complemento di arredo o di un oggetto di design è di origine scandinava. Subito dopo si nota come le linee che costituiscono questi progetti siano estremamente pulite e prive di virtuosismi, quasi a voler esaltare la purezza del mobilio che deve essere sempre discreto ed arredare con il massimo risultato in termini di funzionalità ma con il minimo sforzo, senza per questo risultare “trascurato”.

    I must di questo tipo di stile prevedono quasi sempre pareti dipinte in tonalità di grigio, ed un mobilio come detto in colori neutri ma non per questo insignificanti, anzi: sono le linee e la corretta ripartizione degli spazi, sfruttati in maniera oculata, a rendere questi spazi sempre interessanti.

    Il design di matrice scandinava è diventato, vuoi per ragioni di convenienza che di praticità, immancabile un po’ ovunque, ma anche grandi marchi nostrani ne hanno ripreso gli stilemi presentando nelle loro collezioni oggetti di arredo di innegabile fascino.
    Pensiamo ad esempio a Calligaris ed alla sua sedia Claire, con una solida seduta in robusto legno di frassino, un’ampia ed avvolgente spalliera ed un comodo sedile, entrambi imbottiti. La sua sagoma è già diventata un’icona di design, mentre le imbottiture possono essere rivestite in tessuto di cotone, lino oppure viscosa in un’ampia gamma di tonalità con “grana” anche abbastanza grossa; i più pretenziosi, però, di certo oseranno il pregiato e morbido rivestimento in pelle!

    È invece di Riflessi la madia Ola, un oggetto di arredo contemporaneo dal carattere forte ed inconfondibile. Questo mobile contenitore in grado di risolvere molteplici problemi di spazio si presenta infatti con una speciale lavorazione sulle ante frontali e sui fianchi, un motivo ondulato che contribuisce a creare dinamicità, quasi volesse essere una scultura.
    Disponibile in diverse versioni (a due o tre ante, più alta o più bassa), il suo progetto prevede elevata resistenza alla flessione dell’elemento superiore, anche grazie all’armatura interna in metallo perfettamente integrata dal punto di vista cromatico perché sottoposta alla stessa laccatura degli esterni.

    Due semplici esempi di come l’applicazione delle più moderne tecnologie a progetti essenziali riesca ad ottenere risultati sorprendenti e versatili, perché ben si collocano in qualsiasi tipo di ambientazione!

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    Bonus Mobili ed Ecobonus 2016, sei ancora in tempo!

    Se stai pensando di ristrutturare casa, forse dovresti approfittare di questi ultimi mesi dell’anno, perché Bonus Mobili, Bonus Ristrutturazioni ed Ecobonus sono ancora validi fino al 31 dicembre 2016 ed al momento non ci sono informazioni circa una loro ulteriore proroga.

    Si tratta di incentivi che puntano da un lato a garantire impulso all’economia in settori strategici quali l’edilizia e l’arredamento, favorendo così anche una generale riqualificazione del patrimonio immobiliare; dall’altro lato, i beneficiari sono i cittadini che hanno sempre differito certi tipi di spesa, ma anche le giovani coppie che acquistano casa e ricevono così dei consistenti sgravi fiscali.

    Uno dei partner consolidati di NonSoloArredo, lo showroom di arredamenti e cucine a Napoli Tolomello, si fa portavoce di questa iniziativa proponendo tra i suoi servizi nell’area accoglienza clienti una dettagliata introduzione sulle modalità di accesso al Bonus Mobili, il cui importo è del 50% della spesa sostenuta ed applicabile nel caso di acquisto prima casa o ristrutturazione, con il rimborso che avviene in 10 rate annuali.

    Ecobonus per ristrutturazioni

    Ancora più vantaggiosa, perché sale al 65%, è la percentuale fissata per gli Ecobonus in caso di ristrutturazioni che vadano ad apportare migliorie energetiche o strutturali all’appartamento. Rientrano tra queste la bonifica dall’amianto, l’applicazione di criteri antisismici, le schermature ed ogni tipo di intervento che punti a rendere l’immobile più efficiente dal punto di vista energetico, rimuovendo le cause di dispersione del calore.
    La speranza è che un nuovo Ddl di Stabilità proroghi simili agevolazioni anche per il 2017, ma nell’incertezza conviene darsi da fare entro il 31 dicembre per cogliere queste opportunità!

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    Gli strumenti per un caldo buono: prima puntata

    Come scegliere i sistemi di riscaldamento

    Siamo alle porte dell’autunno, tra un po’ saluteremo le belle giornate e le nostre priorità diventeranno quelle legate a come proteggerci dal freddo riscaldando i nostri spazi nella maniera più efficiente – ed economica! – possibile.

    Vi siete mai chiesti quale sia il metodo migliore per riscaldare casa, quello che permette di minimizzare i consumi ottenendo al tempo stesso prestazioni elevate e confortevoli e perché no anche basse emissioni?
    Secondo molti esperti, il sistema più efficiente è rappresentato dalla pompa di calore, il cui rendimento è elevatissimo ed offre in più anche la funzionalità opposta per rinfrescare l’ambiente durante l’estate.
    I diversi tipi di pompa di calore vanno scelti anche in base alla nostra posizione geografica, perché mentre al centro-sud e sulle coste risulta più conveniente il modello ad aria-acqua, spostandosi al centro-nord le prestazioni migliori si ottengono con quelle di tipo geotermico.

    Vantaggi delle caldaie a condensazione

    Subito dopo la pompa di calore, dimenticatevi della caldaia tradizionale, ormai antiquata e soppiantata dai modelli a condensazione, dai consumi e dalle emissioni sensibilmente più “smart”. Certo, costa qualcosina in più: ma i suoi benefici a lungo termine sono impareggiabili!
    E lo stesso discorso può applicarsi anche al confronto tra pompa di calore e caldaia a condensazione, con la seconda che offre spese di esercizio ancora più contenute, il che permette di ammortizzare in tempi anche relativamente brevi il suo maggior costo.

    I migliori radiatori

    Importantissima si rivela anche la scelta dei radiatori, nel caso il proprio riscaldamento sia erogato da uno dei due sistemi appena descritti. Per lavorare nelle condizioni ottimali, infatti, devono essere radiatori di dimensioni maggiori rispetto a quelli tradizionali, perché devono poter essere a regime a bassa temperatura: inoltre, devono essere muniti delle valvole termostatiche, per cui ci si deve rassegnare a dei radiatori più “ingombranti”, un sacrificio che vale la pena fare in virtù dei benefici economici di cui abbiamo discusso, ed al quale si può ovviare scegliendo tra uno dei tanti radiatori di design che abbiamo già avuto modo di analizzare tra le pagine di NonSoloArredo!

    Proseguiremo con la prossima puntata, che sarà incentrata sui termocamini e sulle stufe a pellet,  in questa nostra analisi degli strumenti per un “caldo buono”!

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    Tre sedute che omaggiano la tradizione

    Ci tuffiamo ancora una volta, riallacciandoci al nostro articolo di pochi giorni fa, in una epoca d’oro del nostro design, quella degli anni ’50 e ’60, grazie agli omaggi che alcuni dei più prestigiosi “cervelli” ed artisti nostrani le tributano con complementi di arredo che ricalcano proprio quelle linee e lo spirito di quell’epoca.

    Il caso delle sedute ideate da Rodolfo Dordoni per Minotti è in questo caso emblematico, perché con le loro strutture riescono ad emozionare arredando come fa la poltrona Prince, composta da materiali modernissimi e lavorati secondo le più attuali tecniche, il che non impedisce il rimando al più classico design dei fifties. L’alluminio pressofuso della base si rifà al design industriale, ma la natura estetica della seduta la fa assomigliare ad una scultura con la sua forma armoniosa. Nelle sue opzioni cromatiche tra cui il senape o il rosso, rappresenta una decisa nota di carattere per qualsiasi zona living!

    Comfort e raffinatezza non mancano nemmeno a York Lounge, la poltroncina originata dallo stesso binomio Dordoni-Minotti e che fa dell’ergonomia delle sue proporzioni, in dimensioni contenute, il vero punto di forza. Robusto frassino laccato va in questo caso a comporre la base portante, mentre il rivestimento può essere in tessuto o in pelle, adeguandosi per valorizzare ambienti anche ridotti o rivelandosi valida alternativa anche per spazi comuni.

    Per seguire un fil rouge incentrato sulle sedute dal prestigio unico e dal fascino senza tempo, spostiamo lo sguardo sul vivace catalogo di Fendi Casa, che con la sua poltrona P02 della collezione Fendi Casa Icons ha richiamato in auge un progetto di design rimasto solo su carta dal 1937, quando il genio di Guglielmo Ulrich ideò questa poltrona per l’Esposizione Universale di Roma del 1938.
    La poltrona non venne mai realizzata, ma oggi arreda il quartier generale di Fendi, che guarda caso si è di recente installato proprio nel palazzo dell’EUR che all’epoca ospitò l’Expo.
    Incredibile come queste linee datate quasi 80 anni sappiano esprimere anche oggi la ricercata estetica del più moderno concetto di abitare!

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    4 complementi di arredo che devi conoscere

    I nostri designers omaggiano l’epoca d’oro

    La passione per due delle decadi più felici del design italiano come quelle degli anni ’50 e ’60 rivive nelle creazioni senza tempo per la zona living proposte oggi da marchi quali Rimadesio, Flexform Meritalia. Vere icone di stile realizzate ad esempio in alluminio laccato, un tema ricorrente di quell’epoca, come la libreria Opus su design di Giuseppe Bavuso per Rimadesio, che porta così nella zona living un’idea geometrica ma modulare facilmente adattabile a diverse esigenze.

    Flexform invece propone Infinity, restando sempre nell’ambito delle librerie, su design in puro stile anni ’60 scaturito dalla matita di Antonio Citterio. Un sistema che permette infinite possibilità compositive, personalizzabile ed accessoriabile a piacimento e pensato per completare l’area living con la giusta dose di rigore e “verticalità”: la libreria icona passa in secondo piano, perché ciò che conta è l’enfatizzazione e la valorizzazione assoluta del suo contenuto, grazie anche al gioco a scacchiera ed agli accessori realizzati a mano.

    Sempre Citterio poi ha saputo rompere gli schemi con il divano Zeus, anch’esso realizzato da Flexform. La base in alluminio regge infatti una seduta dalla spiccata asimmetria, per un divano-oggetto che diventa un pezzo di arredamento di grande carattere, con l’estremo dinamismo delle sue forme.

    Non sfigura affatto al suo fianco, con le sue linee diagonali, il pouf Minah che Massimiliano Fuksas ha disegnato e Meritalia ha concretizzato con una robusta struttura in legno massellorivestita in poliuretano e, a scelta, in pelle o tessuto.
    La variante che meglio ci sembra richiamare il design dei cosiddetti sixties è proprio quella in velluto, perché sa valorizzare le sue forme classiche ma al tempo stesso fluide!

    Il DNA di questi 4 complementi di arredo è decisamente d’autore, l’omaggio all’epoca d’oro del nostro design è più che evidente e viene celebrato rispettandone la tradizione ma ottenendo, grazie alle lavorazioni hi-tech, effetti scenografici di sicuro impatto!

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    Una stufa a legna, ma anche un pregiato oggetto di design: scopri chi la produce!

    Vi sembrerà fuori luogo parlare adesso, nel pieno del mese di luglio, di un’azienda che accende la passione per il calore come Piazzetta, ma sappiamo bene che oltre alla ciclicità delle stagioni non c’è mai un momento sbagliato per parlare del bel design, specie quando si accompagna a prodotti di alta tecnologia che nascono per accrescere il nostro comfort. Del resto, non c’è nulla di male ad informarsi anche quando non è periodo, ed anzi è magari il momento giusto per trovare qualche occasione “fuori stagione” presso i rivenditori che vogliono fare un po’ di spazio in magazzino!

    Piazzetta riesce a racchiudere in forme sempre eleganti e ricercate materiali inediti e di certo innovativi in fatto di stufe: un esempio è il modello E924M, che tra le sue maioliche e le linee suadenti racchiude un vero gioiello di elevata tecnologia.
    Questa stufa a legna eroga una potenza di focolare di 7,5 kW, ed è quindi sufficiente per ambienti di volume fino a 175 metri cubi. Si tratta di una stufa ermetica che preleva l’aria necessaria alla combustione dall’esterno, senza quindi sottrarre ossigeno all’ambiente interno dove è installata: riscalda per convezione naturale ed irraggiamento, e la sua particolare struttura interamente rivestita e rifinita in maiolica, anche nella parte posteriore, consente la sua installazione anche in posizioni più “inusuali”.
    Molto interessante la possibilità di munirla dello speciale brevetto Piazzetta HSS (Heat Storage System): un sistema di accumulo che, dopo lo spegnimento della stufa, continua ad irraggiare il suo piacevole calore. In aggiunta, si può anche optare per la versione con BCS (Burn Control System) che regola in maniera automatica la fiamma e gestisce quindi in autonomia i migliori parametri di combustione, assicurando la riduzione delle emissioni ed un rendimento più elevato perché correttamente modulato, e senza sprechi di combustibile.

    Piazzetta E924 M, nel suo intento di strizzare l’occhio anche ai più esigenti in fatto di design, viene proposta in 6 diverse tinte, dai classici Rosso Lava, Nero e Bianco fino a colori più intriganti come il Giallo Acceso, l’Ardesia ed il Grigio Cerato, a riconferma di come il suo progetto nasca per farne anche un raffinato complemento di arredo e non solo uno “strumento”.
    Il fascino della maiolica è pronto ad entrare in casa tua rispettando tutto il tuo amore per la tradizione e portandoti il piacere del calore!

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