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  • Cos’è la temperatura della luce e come sceglierla per la casa

    Si sente spesso parlare, sia in architettura che nel più specifico settore del lighting design, di temperatura della luce. Cosa significa esattamente, e come si misura? Cercheremo di fare chiarezza su questo tema cruciale tra le scelte per l’arredamento della tua casa, indirizzandoti con alcune dritte.


    Come si misura la temperatura della luce?

    La temperatura della luce viene anche chiamata temperatura di colore, e caratterizza le diverse fonti luminose sia artificiali che naturali. Essa viene misurata con l’unità Kelvin, abbreviata in K: ad un numero più basso corrisponde una luce calda e tendente al giallo, mentre man mano che si sale nella scala si raggiunge una luce più fredda e più chiara. Sulla base di questo schema fino ad ora abbastanza semplificato puoi però già farti un’idea di come sia fondamentale, per i diversi ambienti della tua casa, disporre le lampadine e le sorgenti luminose più appropriate a seconda della loro destinazione d’uso. Per non commettere errori devi conoscere a fondo la differenza tra luce calda, luce neutra e luce fredda.

    Differenza tra luce calda, neutra e fredda

    Basandosi per l’appunto sulla scala dei gradi Kelvin è possibile comporre uno schema di riferimento così articolato:
    Luce calda – Si classifica come luce calda una fonte luminosa con temperatura di colore compresa tra i 2700K e i 3500K, con delle sfumature che vanno dal rosso al giallo fino all’arancione ricomprendendo però tra esse anche il bianco.

    Luce neutra – È invece neutra una luce con temperatura compresa tra i 3500K e 5300K. Questo tipo di luce ha un colore tendente soprattutto verso il bianco.

    Luce fredda – Quando la temperatura di colore supera i 5300K si parla infine di luce fredda, una cui classica tonalità assume sfumature tra l’azzurro e il blu. Un’idea di riferimento è quella della temperatura di 6000K, in genere associata al colore del ghiaccio.

    Le temperature di colore ideali per gli ambienti di casa

    In passato le decisioni da prendere in merito alle lampadine erano ben poche: tipo di attacco, forma e consumo energetico in Watt. Oggi la rivoluzione apportata al settore dalla tecnologia a LED, oltre a garantire sensibili risparmi energetici grazie al minore consumo, permette di scegliere praticamente di tutto in termini di temperatura del colore, così da dare vita ad ambienti differenziati e confortevoli nei quali le sorgenti luminose sono calibrate su misura delle esigenze.
    Si può facilmente optare, recandosi in un negozio specializzato in articoli elettrici e per l’illuminazione che sia ben fornito, per luci più calde e rilassanti con temperature fino ai 3000K, mentre chi voglia una tonalità più fredda e tendente al bianco si dovrà orientare su valori dai 4000K in su. La scelta di gradazione per queste fonti luminose dipende dall’ambiente e quali azioni si svolgono in esso, senza dubbio, ma anche dai gusti personali, ma per farti un’idea di massima riassumiamo qui le principali aree della casa, quali luci scegliere per arredarle e i valori indicativi consigliati.

    • Zona living e soggiorno – Per la tua zona living la luce ideale è un bianco molto caldo e rilassante, per favorire la convivialità, creare la giusta atmosfera e anche farti distendere senza forti stimolazioni: meglio orientarsi su una temperatura inferiore ai 3300K. Guardare la TV, conversare in compagnia, o anche consumare delle cene romantiche con il partner sono tutte attività che riescono meglio in uno scenario più soft, anche se grazie alle lampade dimmerabili è comunque possibile regolare l’intensità sulla base dei propri gusti o delle necessità del momento. Fa eccezione solo il caso in cui nel salotto tu abbia previsto un’area dedicata alla lettura oppure una piccola postazione studio o di lavoro, per le quali si consiglia di installare una lampada da tavolo o da pavimento di intensità leggermente superiore per favorire la concentrazione.
    • La cucina – La cucina è un luogo molto frequentato della casa ed anche molto vissuto, essendo dedicato non solo alla preparazione dei cibi ma spesso anche a pranzi e cene consumati in famiglia. Anche in questo caso si raccomanda quindi di comporre con la temperatura delle luci uno scenario caldo, accogliente e conviviale, senza eccedere anche per favorire l’appetito, tuttavia ci sono alcuni aspetti da sottolineare. La soluzione perfetta è quella di una fonte luminosa centrale come un lampadario o una plafoniera che illumini il tavolo, mentre nell’area destinata alla preparazione dei cibi e per la quale servono maggiore concentrazione e attenzione è più opportuno indirizzare delle luci neutre o fredde come quelle generate da appositi faretti.
    • La camera da letto – Nella camera da letto, per ovvii motivi, la rilassatezza deve essere la parola d’ordine e farla da padrona: una scala che vada da 2700K a un massimo di 3300K è quindi l’unica appropriata, anche perché una luce troppo intensa poco prima di dormire non concilia il sonno e non facilita la messa in circolo dell’ormone melatonina, fondamentale per predisporre l’organismo al migliore riposo. Anche le lampade da comodino, per quanto le loro principali funzione sia permettere la lettura a letto prima di addormentarsi, non dovrebbero essere troppo intense per gli stessi motivi di cui sopra, e del resto sono abbastanza vicine alla tua posizione per fornirti comunque un sufficiente livello di visibilità.
      Discorso a parte lo meritano solo le zone dove custodisci gli abiti ed abbigliamento in genere, per le quali ti serve la migliore visibilità possibile e massima chiarezza per la corrispondenza al reale dei colori. Piccoli punti luce di intensità maggiore ti saranno di grande aiuto per scegliere l’outfit della giornata, anche perché le lampadine a LED rispetto alle normali lampadine alogene o alle obsolete e ormai inutilizzate lampadine a incandescenza consumano pochissimo e sono le più vicine all’effetto luce naturale.
    • Bagno – L’illuminazione del bagno può davvero essere lasciata del tutto alla tua discrezione, e la scelta dipende anche dal tipo di rivestimenti e colori che hai selezionato per le pareti. Si ritiene in genere più indicata una luce fredda perché trasmette maggiori sensazioni di pulizia e igiene, ma potrai in ogni caso installare diversi punti luce così da modulare l’illuminazione in base alle attività. Ciò che è strettamente necessario ed imprescindibile è però la più corretta ed intensa illuminazione, con appositi faretti, dell’area con specchio sovrastante il lavabo: vale sia per gli uomini per facilitare la rasatura che per le donne durante il make-up.
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  • I lampadari e gli strumenti che arredano casa

    Valorizzare la tua casa e tutti i suoi ambienti è un compito impegnativo soprattutto sei hai l’obiettivo di dimostrare, attraverso la tua abitazione, il tuo carattere e la tua personalità. Per ottenere tutti gli effetti di accoglienza e di stile che desideri uno degli strumenti più efficaci a tua disposizione è quello dei giusti strumenti di illuminazione, una categoria di prodotti che negli ultimi anni si è evoluta in maniera impressionante fino ad assurgere a veri e propri elementi di arredo.
    Illuminare al meglio la tua casa significa agire in funzione della sua estetica, per esaltare la bellezza dei tuoi spazi e di specifici angoli che vuoi valorizzare e sui quali vuoi attirare l’attenzione, ma ci sono degli accorgimenti anche di tipo funzionale dei quali non puoi mai fare a meno e che cambiano di ambiente in ambiente.

    Scegliere la corretta illuminazione

    Luci diverse, anche in base alla loro disposizione ed agli accostamenti che vai a comporre con gli altri elementi di arredo, possono creare degli stimoli differenti che cambiano di area in area. Puoi decidere ad esempio di ricomporre un ambiente adibito al relax solo giocando con la luce e la sua tecnologia, mentre se hai una zona di casa dove è importante che tu sia sempre concentrato ed attento (pensa ad esempio all’home office che hai dovuto organizzare, tuo malgrado, per lo smart working) ti serve una luce energica e che ti tenga attivo e di buonumore. In più, tra i vantaggi di una illuminazione domestica accortamente progettata secondo i consigli di architetti e lighting designer c’è la possibilità di valorizzare ogni singolo angolo di casa e persino degli ambienti più ridotti: potenza questa della luce, ma anche degli strumenti che la diffondono quali i lampadari, le plafoniere, le lampade da terra o da tavolo e persino delle applique da pareti. Ciascuno di essi è una risorsa da sfruttare al meglio e con specifiche caratteristiche.

    Come illuminare i vari spazi della casa

    Proviamo a fornirti una guida per scegliere l’illuminazione più idonea per ognuna delle stanze principali della tua casa. Tradizionalmente ogni camera ha un elemento centrale posto sul soffitto, ma esistono tante altre variabili da prendere in seria considerazione, a partire dall’esposizione della stanza e quindi valutando la quantità di luce naturale di cui essa dispone durante il giorno, il colore delle pareti e degli arredi, ma anche e soprattutto la funzione cui è deputato ogni singolo ambiente. Del resto non è più un segreto che l’illuminazione sia un trucco perfetto per disegnare gli spazi!

    Illuminazione della cucina

    Alla scelta delle fonti luminose per la cucina deve essere dedicata una cura direttamente proporzionale alla quantità ed alla qualità del tempo che vi trascorri. Per la sua illuminazione, se hai optato per uno spazio di convivialità, devi riuscire a creare la giusta atmosfera ma con una illuminazione intensa necessaria sia quando cucini che durante pranzi e cene per maneggiare in totale sicurezza strumenti quali coltelli e forbici. Servono quindi luci di buona potenza che favoriscano la più corretta visuale, con un buon lampadario a soffitto e l’aggiunta dei pratici e ormai insostituibili faretti a LED.

    Illuminazione della camera da letto

    Nella camera da letto valgono invece dei principi diametralmente opposti: non hai bisogno di luci che trasmettano energia o che siano stimolanti, perché devi comporre un’atmosfera rilassante basata su luci calde, il migliore viatico verso il sonno notturno. Se prima di dormire hai l’abitudine di leggere saranno perfette per te delle lampade da comodino, e l’intera stanza potrà ricevere un adeguato grado di illuminazione con eleganti applique per le pareti; solo in una zona avrai bisogno di luce più intensa, quella deputata alla scelta degli abiti da indossare prima di uscire.

    Illuminazione del soggiorno

    Il soggiorno della tua casa, o zona living, è l’area in cui devi meglio combinare diverse intensità e tipologia di fonti luminose, perché diverse sono le attività che puoi svolgervi. Una luce calda ti permetterà di allestire un’atmosfera confortevole e piacevole, gradevole da condividere anche con gli ospiti nei momenti di convivialità. Se nei momenti di relax ti dedichi alla lettura sarà per te di aiuto creare un apposito angolo corredato da una lampada da pavimento direzionabile e con luce più intensa, e anche degli spot di illuminazione diretta torneranno molto utili per esaltare dei particolari dell’arredamento ai quali vuoi conferire maggiore risalto ed evidenza.

    Illuminazione dell’ingresso di casa

    Spesso bistrattato e trascurato, l’ingresso di casa è invece un ambiente al quale dedicare altrettante cure anche nell’arredamento, come abbiamo già approfondito in questo articolo. È spazio di passaggio, molto spesso non dispone di fonti di luce naturale, per cui una luce anche molto forte e proveniente dall’alto sarà perfetta per contribuire alla sua funzionalità.

    Quali lampadine scegliere?

    Ormai la tecnologia delle lampade a LED è quella dominante, e rappresenta anche la migliore scelta per una serie di ragioni ben precise. In primo luogo abbattono sensibilmente i consumi rispetto alle lampadine tradizionali, con una lunga durata ed una bassa dispersione dell’energia. Inoltre il loro spettro cromatico e di intensità è molto più articolato, e permette così una scelta più ampia e precisa tra quelle calde, fredde o intermedie, persino con opzioni colorate per chi ama un design più audace.

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    Come aumentare l’illuminazione naturale in una stanza

    Una tendenza costruttiva ormai affermatissima, sia per il suo pregio estetico che per i vantaggi concreti che sa offrire grazie ai nuovi prodotti in commercio, è aprire al massimo le camere con finestre molto più ampie che in passato.
    Ciò vuol dire in sostanza progettare con la luce, che come sappiamo è ritenuta la quarta dimensione del design, valorizzando qualsiasi ambiente e inondandolo di luce naturale ma anche accrescendo il nostro benessere psicologico e persino fisiologico.
    Più luce significa più voglia di fare, più desiderio di essere attivi, e lo testimonia anche il passaggio in corso ai mesi più freddi e bui con il concorso dell’ora solare 2021 entrata in vigore il 31 ottobre.
    Il desiderio è costruire un dialogo maggiore e più articolato tra l’esterno e l’interno degli appartamenti e gli spazi di vita domestica, ed è molto avvertito da chi ha trascorso lunghi mesi segregato in casa a causa dell’emergenza sanitaria scatenata dal CoVid-19, ma anche da chi tuttora trascorre molto più tempo a casa perché ancora in regime di smart working.

    I vantaggi dell’illuminazione naturale

    Oltre a tutti i benefici dei quali abbiamo parlato per l’umore e per l’organismo, ampliare le vetrate consente di ottenere migliori prestazioni dal proprio appartamento anche sotto il profilo dell’isolamento termico e acustico. Sono infatti oggi disponibili nuovi materiali e nuove tecniche costruttive che rendono le vetrate e finestre più efficienti ed efficaci nell’isolare dai molesti rumori provenienti dall’esterno ma anche nel garantire una migliore tenuta termica del calore generato durante i mesi invernali quando si attiva il sistema di riscaldamento, con al tempo stesso una barriera contro le più rigide temperature esterne: tutto ciò non fa che tradursi anche in risparmi in bolletta, non solo quella termica grazie alla minore dispersione del calore, perché più luce naturale vuol dire anche minor uso di quella artificiale, se non quando cala la sera.

    Come progettare con la luce

    L’argomentazione portata avanti sino ad ora può essere estesa anche alle pareti interne di casa, sempre con l’obiettivo di guadagnare luminosità, ariosità e spazio vitale percepito. Progettare con la luce è possibile anche per dividere gli ambienti, ricavando pareti divisorie più leggere e trasparenti con un effetto scenico a dir poco sbalorditivo, perché la casa sembrerà più ampia. Le stanze comunicano tra loro attraverso delle vetrate che lasciano filtrare i raggi solari, ed ovviamente è possibile schermare quegli ambienti per i quali si desidera maggiore privacy sfruttando vetri con effetti satinati o opacizzati che preservano l’intimità ma lasciano comunque strada alla luce.

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    Come scegliere i giusti infissi

    Gli infissi e le aperture di uno spazio architettonico sono a tutti gli effetti protagonisti essenziali di qualsiasi progetto, che mai possono essere messi in secondo piano.
    Le motivazioni sono di certo di natura estetica perché orientarsi sulla corretta distribuzione di finestre e balconi influisce sulla composizione e sulla resa visiva di qualsiasi tipo di ambiente.

    Gli infissi hanno infatti il compito di instaurare il giusto dialogo tra gli interni e gli esterni della casa, facendo entrare ciò che si desidera e tenendo lontani gli “ospiti indesiderati” ma anche trattenendo quelli che sono benvoluti; spesso sono elemento di ispirazione per i progettisti che li sfruttano anche per dare personalità ed incisività alle proposte ed alle creazioni da sottoporre ai propri committenti.

    Finestre per il risparmio energetico

    Le aziende specializzate stanno infatti mettendo a disposizione idee sempre più innovative, brevettate per garantire la massima libertà compositiva e che diventano a tutti gli effetti complementi di arredo ben inseriti ed integrati negli scenari.
    Certo, bisogna riconoscere che le finestre sono tra le principali responsabili delle dispersioni energetiche di un edificio nel suo complesso e dei singoli appartamenti nello specifico, ma anche questo inconveniente è ormai stato risolto dalla tecnologia che può proporre modelli isolanti ad elevatissime prestazioni energetiche.

    L’isolamento termico, componente prettamente funzionale di un progetto, non viene di certo penalizzato dalle nuove soluzioni di design, anzi: incide sulla qualità e sul valore della ristrutturazione perché va a riqualificare l’immobile e lo rende più efficiente e quindi di maggiore valore anche economico. Molto spesso i vantaggi garantiti dai nuovi sistemi per gli infissi, che sono anche strutturati per proteggere il comfort, includono persino un isolamento acustico dagli ottimi standard , per cui ciò che si ottiene è la migliore illuminazione con lo sfruttamento della luce naturale, una essenziale componente dell’arredo, ma con la protezione da rumori esterni o sbalzi termici ad ottimizzare la funzionalità.

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    Guida alla scelta delle finestre per tetti

    Ci sono innumerevoli modi per definire gli infissi per tetti, una evoluzione dell’edilizia e dell’architettura che negli ultimi anni ha conquistato favori crescenti come nuova soluzione che consente di sfruttare spazi un tempo ritenuti poco propizi o scarsamente idonei alla vita di tutti i giorni, quasi come se fossero dei ripieghi, come i sottotetti o le soffitte. C’è chi parla di finestre per tetti, chi li chiama finestre da tetto o anche finestre per mansarde.

    Nel linguaggio comune c’è anche un altro termine molto utilizzato, quello di lucernari: sebbene faccia riferimento finestre per locali non abitati, ormai questa definizione è ampiamente utilizzata quasi come sinonimo di finestre per tetti, e viene applicata quindi anche ai contesti residenziali.
    Noi vogliamo provare a fare un po’ di chiarezza sull’argomento, proponendovi una breve guida alla scelta delle finestre per tetti per identificare più facilmente la migliore soluzione in base agli spazi disponibili materialmente ma anche tenendo in debita considerazione le esigenze da soddisfare.

    Quali vantaggi offrono le finestre per tetti?

    È possibile dire che sostanzialmente siamo quasi sempre di fronte allo stesso articolo, che a seconda anche delle zone d’Italia prende nome diverso, in base alle consuetudini. Tutte le finestre per tetti infatti condividono la caratteristica di essere installate sulle falde del tetto, in orizzontale o in verticale ma spesso anche sui tetti spioventi per rendere abitabile una mansarda.
    La loro caratteristica comune è permettere di sfruttare la luce naturale grazie ad una speciale posizione: col tempo, infatti, l’architettura ha sempre più rivalutato il ruolo della luce naturale, ponendola al centro della progettazione quale componente essenziale e non più come semplice fattore esterno. Un vero e proprio elemento di costruzione quindi, da non trascurare in nessun caso, perché influenza la vita di ogni essere umano e la condiziona con risvolti capaci di migliorarla sensibilmente, specie poi se messa in condizioni di collaborare con la ventilazione.
    Inoltre è indiscutibile l’impatto della luce naturale – e di conseguenza delle finestre per tetti – sugli aspetti energetici di un appartamento e sulla loro ottimizzazione al fine di ottenere edifici più performanti sotto il profilo illuminotecnico che quindi abbattono i consumi specie nelle grandi metropoli. Parliamo di riduzione della spesa energetica non solo per l’illuminazione in sé stessa, ma anche per il riscaldamento!

    I diversi tipi di finestre per tetti

    Come dicevamo in apertura, ci sono molti tipi di finestre per tetti a seconda della loro posizione e del contesto nel quale devono essere installate. Una delle più comuni ed anche la più pratica è la finestra per tetti con apertura a bilico, comoda in ogni situazione anche perché l’apertura non è intralciata dalla presenza di mobili, ed il meccanismo di rotazione attorno al perno centrale consente la pulizia agevole anche del vetro esterno. Spesso però le finestre sono equipaggiate con un doppio meccanismo di cerniere che ne permette anche quella che è chiamata apertura a vasistas: questo sistema è l’ideale per ambienti più bassi, crea il cosiddetto “effetto loggia” ma garantisce la migliore illuminazione ed in più permette di arieggiare il locale anche se sta piovendo.
    Infine, ci sono le finestre più complesse, chiamate finestre balcone, ideali per tetti di grandi dimensioni: uno dei battenti si apre in questo caso a vasistas, mentre l’altro viene proiettato in avanti fornendo così anche accesso all’esterno. Questo tipo di finestra fa filtrare molta luce, quasi come se fosse una veranda, ed è quindi consigliata dove la falda del tetto sia troppo bassa per essere sfruttata.

    I parametri delle finestre per tetti

    Al momento di scegliere la finestra per tetti che fa al caso nostro, devono essere considerati alcuni altri fattori oltre alla tipologia vera e propria:

    Bisogno di luce – È di fondamentale importanza scegliere la tipologia che meglio soddisfa il bisogno di guadagnare luce nell’ambiente oggetto della ristrutturazione della casa.
    Posizione strategica –Va anche considerato l’orientamento dell’edificio rispetto alla luce solare, per stabilire la posizione più corretta al fine di ricevere illuminazione diretta e di conseguenza riscaldamento “a costo zero”.
    Finiture e materiali – Non è mai consigliabile andare al risparmio, è meglio orientarsi su strutture dalla buona qualità compositiva che garantiscano lunga durata: del resto, le finestre sono costantemente esposte ai raggi UV, intemperie e umidità, meglio andare sul sicuro… ed anche per i vetri va scelta una soluzione che oltre a lasciar passare al meglio la luce sappia isolare dai rumori esterni e mantenere costante la temperatura quando chiuse, senza dispersioni termiche.

    Inserire le giuste finestre per tetti anche su diversi lati di un edificio permette di distribuire la luce nella maniera più omogenea e di accrescere quindi il senso di benessere tra le mura domestiche. È apprezzatissima in questo senso la possibilità di ottenere la cosiddetta “luce zenitale”, quella che proviene dall’alto e che regala una più uniforme distribuzione dei raggi solari.

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    Come la luce disegna gli spazi

    Come scegliere l’illuminazione giusta, stanza per stanza? Non è di certo un compito da poco, ma è sufficiente seguire un po’ di buon senso e qualche accorgimento come quelli che andremo a proporvi in questo articolo.
    Delimitare le varie aree della tua casa e i tuoi ambienti, ciascuno deputato a una specifica funzione, è anche frutto del giusto mix tra i toni dell’illuminazione che scegli, che possono essere caldi o freddi.

    Sin dalle primissime fasi della progettazione della tua casa è consigliabile affidarsi a un esperto lighting designer, che saprà guidarti attraverso le tante e diverse opzioni e soluzioni per raggiungere l’obiettivo di un contesto armonico. Se è vero infatti che l’architetto progetta e distribuisce gli spazi, è altrettanto vero che la luce va dosata, solo dove serve e quando serve, per non disturbare e per accompagnare ciascuna delle tue attività con soluzioni appropriate.
    Il dialogo e l’intesa tra queste due figure professionali è fondamentale per il buon esito di un progetto, e per non commettere errori.

    Quali luci scegliere in ogni area

    Una luce diffusa e non mirata, messa lì senza pensarci troppo magari con una fonte centrale e qualche faretto sparso qua e là non è affatto strategica. Qualche esempio? Se si tratta di uno studio, è del tutto controindicata una luce soffusa che per quanto sia rilassante non è di alcun aiuto per la concentrazione. Il living è invece una zona nella quale il focus deve incentrarsi sul riposo, e allora sarà perfetto puntare su dei toni caldi magari concentrando dei LED dai toni più freddi e “stimolanti” solo sulla zona deputata alla lettura.

    E in bagno? Anche quello è uno spazio che ha bisogno di un progetto chiaro e ben definito, sono ideali le soluzioni con luci perimetrali attorno allo specchio per aiutare sia lui che lei (si pensi alla rasatura o all’applicazione del make-up) ma sono banditi i toni troppo freddi perché alterano senza scampo la reale percezione del colorito e dell’incarnato: ci si guarderebbe allo specchio con ben poca soddisfazione ed una bassa considerazione del proprio aspetto!

    Perché il LED ha cambiato l’illuminazione

    È assodato che la tecnologia LED sia ancora adesso una delle più grandi rivoluzioni nel settore dell’illuminazione, in quanto permette di “sezionare” le diverse aree anche in una stessa stanza, delimitandole in modo netto anche in assenza di pareti. È un trucco fondamentale nei sempre più diffusi open space, quelle ampie cucine-soggiorno nelle quali fuochi e top di lavoro vengono irraggiati da una luce più diretta e funzionale, mentre l’area dove si mangia o dove ci si intrattiene in momenti di convivialità hanno un altro tipo di luce a disegnarne i contorni, magari con l’integrazione di trucchi tecnologici come le strisce a LED.

    Cosa si ottiene in questa maniera, dosando correttamente le luci? Molto semplice: un effetto “casa”, sensazioni di comfort visivo e sensoriale, un recupero totale del più intimo significato degli interni domestici. Vengono persino in supporto i nuovissimi ritrovati tecnologici che consentono di miscelare le luci e dosarle tramite app, regolando a piacimento e a seconda delle situazioni i toni caldi o quelli più freddi giocando con i colori RgB per comporre scenari di volta in volta differenti ma sempre corrispondenti a ciò che è meglio per ciascun microambiente.

    I 5 trucchi da conoscere per illuminare correttamente

    Possiamo fare un rapido riassunto della nostra miniguida sul lighting design articolandolo in 5 punti cardine:
    1. Nel living, scegliere luci dai toni più caldi (max 3.000 K) per le aree relax; niente lampada unica a centro stanza, pena la scarsa versatilità, e spot di illuminazione sulle aree dedicate alla lettura.
    2. Zona studio: una lampada da tavolo o fissata alla parete, con temperatura di colore anche a 4.000 K, è ideale per stimolare la concentrazione; è fondamentale che il fascio di luce sia mirato sulla superficie di lavoro.
    3. Il bagno: qui ci si può anche concedere il lusso dei colori con la cromoterapia RgB, l’importante è avere una luce perimetrale attorno allo specchio e fasci mirati su lavandino e sul viso.
    4. Area pranzo: qui serve comporre uno spazio intimo per valorizzare il momento di convivialità: meglio allora orientarsi su sorgenti di luce non troppo fredde.
    5. Fuochi e cucina: preparazione dei cibi, cottura e lavaggio hanno bisogno di luci dirette e non troppo fredde, indirizzate sulle aree di attività; se poi si ha un piano snack, per creare atmosfera andrà studiato un sistema che concentri su di esso l’illuminazione.

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    Meraviglie che illuminano

    In un nostro recente articolo vi abbiamo raccontato dei pregi dell’illuminazione a LED, della svolta che questa tecnologia ha rappresentato per l’illuminotecnica e per il lighting design, e delle infinite potenzialità dei suoi diodi spesso piccolissimi ma dalle prestazioni sorprendenti.
    Se ve lo siete perso, potete recuperarlo qui, mentre nel nostro articolo di oggi vi racconteremo di alcuni effetti scenici ottenibili proprio con questi LED, che stimolano la fantasia dei creativi e dei designers e permettono una più agevole combinazione anche con materiali inediti per il settore ed innovativi, al fine di ottenere atmosfere di sicuro impatto.

    4 poposte di Lighting design

    Partiamo da un nome affermatissimo per le sue proposte di illuminotecnica come Foscarini, che ha in Arumi un pezzo forte del suo catalogo. Si tratta di una lampada dall’aspetto volutamente grezzo, in alluminio opaco e non rifinito, che esprime tutta la matericità e la ruvidezza di un metallo appena colato e dalla superficie irregolare. Il contrasto viene enfatizzato dalla superficie interna liscia e tecnologicamente studiata per essere riflettente al massimo, rivelandosi un piccolo ma lucente gioiello che “fa arredamento” anche quando spento! La sua estetica è infatti grezza solo all’apparenza, con un messaggio forte ed espressivo.

    Si chiama invece Jube la lampada a sospensione della Vetreria Vistosi e disegnata da Favaretto & Partners, che in un gioco di sinuosi rimandi hanno progettato la sovrapposizione tra vetri soffiati per un fascino molto retrò, anche se il tutto appare come un pezzo unico e munito di efficace sorgente luminosa LED incorniciata da profili color oro satinato.

    Sol_03 è invece la rivoluzionaria proposta di Luceplan, azienda milanese che continua ad affidarsi all’estro creativo di Daniel Rybakken, forte dei due Compassi d’oro già scaturiti dalla collaborazione. Questa lampada a sospensione nasce per occupare il minimo spazio fisico e fondere alta tecnologia con estetica contemporanea.
    La fonte luminosa è proiettata su una sottile membrana a specchio oppure traslucida, e può essere angolata ed orientata a piacimento nell’incidenza a seconda del tipo di diffusione luminosa che si desidera. Un progetto stupefacente nella sua essenzialità e che ci ha lasciati con il fiato sospeso!

    Scenografica ed opulenta è invece la collezione La Lollo, lampade a sospensione composte da cilindri in tecnopolimeri in colorazioni prismatiche, metallizzate, variegate o geometriche. Il richiamo voluto dalla designer Lorenza Bozzoli è quello al meraviglioso cinema degli anni ’50, per ambientazioni ricche di buon gusto: Slamp non ci ha pensato due volte a mettere in pratica un’idea decorativa e stimolante come questa!

    Gli incredibili risultati raggiunti nel settore illuminazione sono così ingegnosi da essere diventati ancor più che in passato veri protagonisti dell’arredamento, rendendo i fasci di luce elementi costitutivi della progettazione!

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    Tre proposte che fanno luce sui tuoi arredi

    Arredare la tua casa con tratti eleganti e sobri ma che sappiano lasciare il segno sappiamo che per te è importante, altrimenti non leggeresti un blog dedicato all’arredamento! Sappiamo anche che la migliore e più appropriata illuminazione dei tuoi spazi è una componente fondamentale, una cornice fatta di essenziale incisività.
    Ecco perché oggi ti presentiamo tre prestigiose idee che di certo apprezzerai, e non è detto che tu non decida di portare a casa proprio una di queste dopo averne scoperto le caratteristiche, o semplicemente perché sei rimasto affascinato dalle sue forme.

    Lampada da terra Sun di Flexform

    Flexform crede fermamente nel valore della luce da diffondere nelle zone del tuo relax, che devono essere sempre dosate al meglio secondo le situazioni. Sun è un sistema di lampade da terra disegnato da Antonio Citterio in due diverse versioni, alta o bassa, ed entrambe dalle linee briose, inedite eppure minimali. La forma complessiva è cilindrica, composta da una struttura in tondino di metallo su cui è “incastonato” il paralume che ne prolunga le forme, realizzato in policarbonato opalino.

    La luce che se ne ottiene, anche nell’intrigante possibilità di usarle in coppia, è soffusa e molto calda, ideale per chi preferisca più punti luce: la strategia perfetta per creare un’atmosfera ricca di charme!
    Il dettaglio personalissimo del vistoso cavo di alimentazione elettrica in rosso acceso è un voluto tocco di estrosità!

    Lampada Eos di Artemide

    Anch’essa da terra è la lampada Eos, un accessorio che non indugia in formalismi e che deve anzi le sue linee ad un’ispirazione di stampo molto tradizionale. Un lungo e sottile stelo in ottone infisso in una discreta base attraversa, nella parte superiore, una forma geometrica in PET difficile da definire, ma molto accattivante specie se osservata di profilo o di tre quarti, perché vista frontalmente potrebbe apparire come una semplice sfera.

    La sua realizzazione si deve ad Artemide, un gruppo aziendale ed un marchio i cui progetti sono considerati dei punti di riferimento universalmente riconosciuti nel settore dell’illuminazione, vere icone di stile e di tendenza. Questo leader per l’illuminazione residenziale ha anche sviluppato, sull’idea dei designers Bernhardt&Vella, la versione applique da muro di Eos, mantenendo intatte le suggestioni del terminale superiore che diffonde la sua luce a LED secondo una prospettiva diversa, pensata per essere più statica ma in ogni caso con fortissime connotazioni che la collocano a metà strada tra un’opera d’arte ed un capolavoro di lighting design.

    Flowerpot VP4 di Verner Panton

    Il terzo luminosissimo progetto che vi presentiamo in chiusura si chiama FlowerPot VP4, ed è una lampada da tavolo che siamo certi diverrà un vostro oggetto dei desideri! Base e struttura catturano subito gli sguardi per la leggiadria con cui sostengono il vistoso paralume arrotondato, e se vi sembra di averla già vista da qualche parte avete senza dubbio ragione.
    È infatti un classico intramontabile del design che ha attraversato le generazioni sin dal 1969, quando Verner Panton la ideò plasmandola con i suoi criteri sempre giocosi e sovversivi.

    All’epoca si era in piena “controcultura” psichedelica, e lo stesso nome deriva da un gioco di parole sullo slogan Flower Power per riflettere la scena artistica di quel periodo. Questa lampada ideale per un comodino o per una scrivania ne ha fatta di strada da allora, ed il rigoroso incastro del suo bulbo luminoso a vista nel paralume orientabile tramite la cerniera ne fa emblema dell’influenza di questo designer scandinavo, scomparso nel 1998, su tutto lo scenario attuale del design, proponendosi come soluzione che sa incarnare anche la più moderna filosofia del lighting design.

    Viene editata e proposta dal gruppo &tradition, che ha l’intento di fare da ponte con le sue soluzioni di arredamento contemporaneo tra l’eredità di chi portava avanti la tradizione nordica della funzionalità nelle migliori forme possibili – una scuola che ben conosciamo! – e tutte le potenzialità delle attuali materie prime, capaci di reinventare qualsiasi tecnica.

     

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    Oggetti d’arredo senza tempo… ed a tutto tondo!

    Il gusto per l’arredamento moderno non conosce limiti alla fantasia, e pur contenendola entro dei “canoni” di fattibilità, riesce ancora e sempre a sorprendere. Se sei curioso, se ami la sperimentazione e vuoi delle idee realmente originali, continua a leggere per scoprirle tutte insieme a noi!

    Lampada Bolle di Giopato & Coombes

    Immagina di illuminare la tua zona living con un incredibile gioco di bolle di sapone. Ti sembra impossibile? Allora non hai mai incontrato il catalogo di Giopato & Coombes, un team anglo-italiano che nella lampada a sospensione Bolle ha trasformato la lucentezza e la magica leggerezza delle bolle di sapone in una perfetta metafora della luce!

    È un progetto intriso di magia secondo noi, il sottile vetro trasparente che compone i diversi elementi si manifesta in migliaia di riflessi che appaiono sospesi nel vuoto, sostenuti solo dal corpo luminoso in ottone. La luce è inconsistente, lo sappiamo bene, eppure fa sentire la sua presenza, esattamente come fanno le bolle di sapone: nasce da questo confronto un progetto che sfrutta tutta la maestria dei più grandi artigiani del vetro al mondo, i soffiatori veneziani!

    Tavolino Bresson di Minotti

    Se poi la tua passione è proprio per le forme circolari, ti proponiamo un abbinamento perfetto: tra i complementi di arredo Minotti, e firmato da Rodolfo Dordoni, troverai il tavolino Bresson: un’elegante proposta di arredo contemporaneo dal segno stilistico inconfondibile e leggero.
    In Bresson sono combinati diversi materiali, il piano di cristallo è montato su una struttura in black-nickel tagliato al laser in un accostamento di prestigio che pur enfatizzando il valore estetico fa della funzionale versatilità il tratto dominante, perché può essere inserito in qualsiasi contesto.

    Per completezza dobbiamo riportare che di Bresson è disponibile anche la versione con il piano in cristallo quadrato, tuttavia noi preferiamo questa “a tutto tondo” perché la sua curvatura lo rende ancora più elegante!

    I nostri due protagonisti di oggi sono indubbiamente degli oggetti senza tempo che premiano ed esaltano la tecnologia applicata al design!

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    I contrasti che danno carattere alla zona living

    Vi diamo oggi alcuni altri esempi di come si possa arredare con estremo gusto sfruttando il potere dei contrasti assoluti tra i materiali ed i colori e dando vita ad una rappresentazione classica del nuovo che avanza negli oggetti d’arredo.

    Codici stilistici ai poli opposti come quelli che ritroviamo nel tavolo Flowers di Lema, un’opera che con la sua leggera struttura in metallo ed il piano d’appoggio in laccato opaco rievoca un design vivace in stile anni ’50 che sembra librarsi nell’ambiente salotto.

    Per l’illuminazione, invece, il contrasto tra chiaroscuri è da sempre un grande classico e ce lo propone, in vetro e metallo verniciato, Foscarini nella sua speciale collezione realizzata in collaborazione con Diesel. Gask è una lampada a sospensione compatta ma divertente nel suo design pulito ed essenziale che sembra riecheggiare antiche mistiche architetture come quelle delle ziggurat.

    Molto più sinuosa è invece Nonette, nel catalogo sempre più poliedrico e multiforme di Roche Bobois: una lampada da terra a LED con particolare terminale “ad oblà” ed interamente in ceramica. Con i suoi 38W, la luce nei vostri ambienti sarà sempre impeccabile, potere giurarci!

     

    Queste sono idee che giocano tra vuoti e pieni inserendo sempre delle silhouette molto decise nella zona living, e traducendosi in in interior design di carattere!

     

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    Richiami e design contaminativi

    Arredare casa con oggetti che sembrano delle icone è molto più di una banale moda, perché significa scegliere pezzi dal design unico, forme senza tempo che spesso citano o sono ispirati a grandi maestri del passato, in riedizioni realizzate con materiali moderni fatti per durare, e con il chiaro intento di rendere immortali determinate idee.

    Un caso particolarmente esplicativo viene dalla libreria Jobs Bookcase che Poltrona Frau realizza su design di Rodolfo Dordoni inserendola in una intera collezione di arredo ufficio o studio, anche se per noi questa splendida libreria freestanding non sfigurerebbe affatto in una zona living.
    La sua struttura è bifacciale, disponibile in Rovere piombo o tabacco opaco, con le mensole che su entrambi i lati si avvicendano in maniera irregolare creando un gradevole gioco ottico di vuoti e pieni, ed il suo aspetto ci ha fatto pensare ad un perfetto abbinamento con una lampada del marchio Artemide di cui abbiamo letto qualche tempo fa: il suo nome è Fato Gold, si tratta di una lampada da parete che sembra effettuare gli stessi giochi ottici della libreria con il suo schema geometrico di spazi pieni e spazi vuoti.

    È una lampada, sì, ma sa essere anche una originale vetrina, un oggetto realizzato in lamiera smaltata su design di Gio Ponti: affiancati, questi due pezzi di arredo sembrano richiamarsi e contaminarsi a vicenda!

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    Arco, icona luminosa di design italiano

     

     

    L’industrial design italiano ha avuto tra i suoi esponenti più rappresentativi e creativi i fratelli Castiglioni, autori di veri e propri pezzi cult disseminati in diversi musei in tutto il mondo: basti pensare che ben 14 delle loro opere sono esposte al MoMa di New York!

    La lampada Arco, un loro progetto del 1962 e concretizzatosi all’interno del catalogo Flos, e forse nella sua essenzialità il progetto che meglio incarna lo status di icona del design italiano, con l’estremo rigore delle sue forme.
    Illuminare contemporaneamente pavimento e soffitto: Arco ci riesce con un diffusore orientabile e forato molto semplice, che proietta la luce nella maniera più appropriata grazie all’interno bianco.

    L’arco in acciaio che lo sostiene è a lunghezza regolabile, proprio per sfruttare al meglio questa fonte di luce mobile, e si innesta in una robusta base in marmo di Carrara a garantirne la stabilità. La base stessa ha un pratico foro attraverso il quale far passare un bastone, per poterla spostare agevolmente a dispetto del peso considerevole.

    Arco è stata profondamente ammirata e più volte imitata nel corso degli anni, come testimoniano i modelli Twiggy di Foscarini, su progetto di Marc Sadler, con linee particolarmente eleganti e sofisticate che ben si inseriscono in un ambiente contemporaneo, ma anche Ribbon di Morosini, con design di Andrea Lazzari, una lampada particolarmente moderna che sfrutta la morbidezza della seta, tagliata in sottili strisce, per costruire il carattere del suo diffusore.

    Le idee per l’illuminazione dei nostri ambienti ci fanno scoprire materiali e soluzioni sorprendenti, e non è mai necessario allontanarsi troppo: abbiamo, qui in Italia, abbastanza conoscenze e passione per il bel design da accontentare anche i più esigenti!

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    Foscarini si riprogetta per accogliere il LED

    La magia delle luci a LED sta contagiando un po’ tutti, coinvolgendo anche le aziende specializzate nell’illuminazione, che si sono dedicate alla riconversione di loro prodotti di successo.
    Non poteva mancare Foscarini, che di recente ha lanciato la collezione LED che include alcune tra le più celebri lampade della sua storia: il fascino dei modelli è rimasto invariato, e li ha confermati icone di design di grande appeal.

    È stata operata una riprogettazione  per renderli adatti ad ospitare le luci a LED, molto più performanti di quelle tradizionali, ma l’aspetto – per citare la più famosa – di Twiggy è rimasto sempre lo stesso, quello di un gesto grafico e leggero col quale abbiamo scoperto come dare personalità ai nostri ambienti.

    Gli altri prodotti famosi sono la lampada Caboche di Patricia Urquiola, e Tress di Marc Sadler, a dimostrazione di come il buon design sia sempre destinato a vita lunga; in queste versioni l’illuminotecnica firmata Foscarini ne ha guadagnato in termini di efficienza e risparmio energetico, mantenendo però inalterato il concetto di luce che sappia scaldare gli animi ed emozionare

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    Una lampada per tutti gli stili

    Siete alla ricerca di una lampada polivalente, che possa adattarsi a qualsiasi tipo di ambiente o di stile? Abbiamo l’idea che fa per voi, firmata da Ferruccio Laviani. Il suo stile può sembrare classicheggiante, ma ci pensa la firma Kartell a dare a Bourgie la necessaria modernità, realizzandola nel suo tradizionale policarbonato trasparente.

    In occasione del decennale dal suo lancio, l’azienda ha pensato di riproporre la lampada affidando la sua reinterpretazione a 14 diversi designer, e ciascuno ne ha proposto la propria visione allontanandosi solo in parte dal progetto originario ma ampliando  ancor di più lo spettro delle sue possibili applicazioni.

    Alcuni tra i nomi coinvolti sono stati quelli di Patricia Urquiola e Nendo, con risultati molto divertenti che hanno reso Bourgie molto più di un semplice abat-jour, ma un prezioso oggetto di bel design con un tocco barocco che sa sposarsi con tutti gli arredamenti!

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    La grande risorsa della soffitta!

    Il desiderio di cambiare casa a volte è dettato da semplici esigenze di spazio, perché magari la famiglia si è allargata, oppure sono cambiate le abitudini di vita o di lavoro per cui si rendono necessari nuovi ambienti.
    Chi ha la fortuna di possedere un immobile, ed ovviamente ci riferiamo a quelli ubicati all’ultimo piano degli edifici, può a priori scartare l’ipotesi di venderlo per acquistarne un altro: gli basta riqualificare e valorizzare quello già in suo possesso, sfruttando spazi quali mansarde o soffitte!

    Come sfruttare i sottotetti

    Sono spesso ambienti inutilizzati e sprecati, semivuoti oppure dove si tende ad accumulare cianfrusaglie. L’azienda Velux propone delle soluzioni fatte apposta per dare una nuova – e vera! – vita, trasformando una soffitta in una nuova stanza da vivere con semplicissime finestre per tetti.

    Queste in primo luogo riescono ad illuminare meglio l’ambiente, e con una luce che arriva più in profondità perché non dipende dalla variabile orientamento; a ben vedere quindi, recuperare e sfruttare un sottotetto non significa solo guadagnare spazio e migliorare la qualità della vita, ma anche risparmiare sui costi della corrente elettrica usufruendo molto meglio della luce naturale!
    Le finestre proposte da Velux inoltre aumentano l’efficienza energetica della casa, perché isolano molto meglio da caldo e freddo consentendo un controllo molto più diretto sulla temperatura degli ambienti; il cosiddetto “effetto camino“, inoltre, che si attiva in presenza delle finestre per tetti, garantisce un migliore ricambio dell’aria perché quella calda e più leggera tende ad uscire verso l’alto facendo spazio ad aria nuova!

    Ristrutturare si rivela così un’attività che va a toccare tantissimi aspetti della nostra vita, e non va dimenticato che sono stati prorogati fino al 31 dicembre 2014 i termini per la detrazione Irpef al 50% per simili interventi…detrazione che sale addirittura al 65% se gli interventi sono finalizzati ad una migliore efficienza energetica!

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