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    Design e Art de Vivre con Roche Bobois

    Come di certo sapete se ci seguite con costanza, in fatto di interior design, arredamento e complementi in genere abbiamo una spiccata predilezione per il Made in Italy. Non ci riferiamo solo alla matrice originaria del design, che nel nostro paese può vantare una affermata scuola apprezzatissima a livello internazionale, ma anche alla manifattura artigiana dei mobili in genere, vero orgoglio per tutta la nazione, un’abilità affinata nei secoli e per la quale i nostri artigiani sono maestri riconosciuti in tutto il mondo per le loro attitudini.
    Plasmare e lavorare il legno, materiale principe, ma anche tutti gli altri che lo integrano nella composizione di un mobile di prestigio, dalle nostre parti sappiamo farlo come pochi altri!

    Eccellenze d’oltralpe

    Fatta questa debita premessa, non possiamo esimerci dal riconoscere quando all’estero, e in special modo oltralpe, vengono applicati criteri sostanzialmente simili nella fabbricazione di mobili.

    Un marchio come Roche Bobois, che si appresta a celebrare i suoi 70 anni di attività nel settore avendo mosso i primi passi nel 1950, è oggi un indiscusso emblema di originalità applicata a qualsiasi elemento di arredo, con una collezione variegata che include poltrone e divani ma anche librerie, tavoli da pranzo, madie e tanti altri accessori in grado di regalare una personalità vivida e pulsante a ogni ambiente della casa.
    Un mobile Roche Bobois nasce in primo luogo dalla progettualità, dall’anelito di creatività che ciascuno dei designer manifesta attraverso talento, audacia ed inventiva, il che si traduce nella scelta di forme, colori e materiali che rendono i mobili Roche Bobois esclusivi.
    Sta poi all’acquirente cucirli addosso a sé, al proprio stile ed a quello dell’appartamento che si ha in mente, selezionando i vari dettagli.

    Oltre alle idee che si dispiegano a monte di ogni progetto, c’è poi un certosino processo di fabbricazione che è anche molto virtuoso nella selezione di materiali a basso impatto come della loro lavorazione, eseguita secondo criteri rigorosissimi. Ad oggi, Roche Bobois offre una esclusiva catena di negozi di arredamento di lusso disseminata in tutto il mondo: sono oltre 250 gli store che compongono la sua rete internazionale che si prefigge l’obiettivo di portare in ogni casa l’ispirazione tutta francese per L’Art de Vivre.

    Comporre un’area living Roche Bobois

    Attingiamo dunque alla collezione più recente per proporvi una composizione dall’indiscutibile valore scenografico, a partire dal divano Temps Calme, un modello componibile e modulare rivestito in tessuto che troneggia con la leggerezza delle sue linee in qualsiasi salotto.
    Robustissimo nella sua struttura in legno di abete e pino, questo divano è imbottito con schiuma a doppia densità per essere accogliente oltremisura, mentre le sue sinuose forme sono rivestite da tessuto Ondéa in tinta unita.

    Complemento ideale da affiancargli, come nell’immagine che qui proponiamo a corredo, è uno dei tavolini della collezione Leaf, realizzati con un robusto supporto in acciaio bianco laccato e legno di rovere massello sui quali spiccano come delle foglie i ripiani in Altuglas® (ovvero, in polimetilmetacrilato) trasparenti e con incisioni decorative.

    Nelle diverse configurazioni disponibili questi tavolini accompagnano con garbo ma anche con estrema funzionalità, grazie alle diverse altezze, la vita di ogni giorno da condurre, quando è il momento del relax, assisi su un divano che è un trionfo di morbidezza.

     

     

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    Veruso Lino, la prima carta da parati 100% compostabile

    L’industria della carta da parati veniva data da alcuni in forte crisi, in parte soppiantata dalle nuove tecniche decorative e poi messa in secondo piano dalla crescente esigenza di sostenibilità ambientale in tutte le fasi, da quella della produzione fino a quella dello smaltimento, senza sottovalutare l’impatto considerevole dell’approvvigionamento delle materie prime.
    I dubbi e le perplessità sono però stati smentiti nel tempo anche grazie al revival di un gusto retrò e che oseremmo definire vintage, ed un marchio come Carta da parati degli anni ’70 si è inserito in questo redditizio e stimolante filone riportando alla ribalta questo strumento per “vestire” le pareti di casa che è oggi per alcuni un must have dell’home-decor, con fantasie e pattern originali e di tendenza.

    La rinascita del culto per la carta da parati

    Se negli anni ’60 e ’70 la carta da parati ha rappresentato un vero culto per gli appassionati di interior design, oggi grazie ad alcune proposte ritorna quale prepotente alternativa alla tinteggiatura delle pareti di casa, con texture ad effetto, decori geometrici che offrono scorci tridimensionali, fregi floreali oppure jungle.
    Per chi si ponesse invece lo scrupolo relativo alla materia prima e soprattutto al suo impatto ambientale, dal momento che le più moderne carte da parati vengono realizzate inserendo nel ciclo produttivo anche fibre sintetiche – il che ne rende impossibile il recupero ed il riciclaggio – la scelta non è sempre facile. Anche le carte da parati più tradizionali, inoltre, sono svantaggiose sotto l’aspetto ecologico perché alla materia prima per eccellenza di natura cartacea vengono aggiunti in fase di lavorazione coloranti, vernici e collanti che ne rendono allo stesso modo impossibile il recupero e la reimmissione nel ciclo produttivo.

    Una soluzione a questi dilemmi di natura etica viene dalla prima carta da parati compostabile, realizzata interamente con materie prime di origine vegetale e che non vengono alterate da coloranti artificiali: il suo nome è Veruso Lino, e si presenta come la soluzione più smart ed ecosostenibile perché composta al 65% da lino ed al 35% da viscosa, per un prodotto che è quindi totalmente derivato da coltivazioni e che può al 100% essere decomposto in modo naturale, quando a fine vita, senza rilasciare scorie nocive nell’ambiente. Diventerà nuovo nutrimento all’interno del ciclo biologico rispettando l’ecosistema, un tema oggi di stringente attualità, oppure potrà costituire nuova materia prima.

    I vantaggi della carta da parati Veruso Lino

    Queste appena elencate sono le virtù di sensibilità verso i temi ambientali della carta da parati Veruso Lino, un prodotto che però ha talmente tanta forza dal punto di vista estetico da affermarsi anche come tecnica decorativa cool e di tendenza, e che sa anche offrire un ventaglio di vantaggi “tecnici”.
    La sua texture è estremamente gradevole al tatto ed alla vista, è resistente alle sollecitazioni e si presenta con una accogliente tonalità molto calda e neutra che valorizza gli spazi rendendoli originali: osservandola attentamente, infatti, si possono notare gli intrecci delle fibre vegetali “a vista”, un effetto ottico e grafico il cui impatto è a dir poco gratificante!

    In aggiunta, il suo utilizzo mette sempre in primo piano il benessere degli occupanti, perché la speciale composizione di lino e viscosa ha caratteristiche funzionali di fonoassorbenza per cui le onde sonore vengono assorbite ed attutite creando un ambiente a misura d’uomo; a queste proprietà si aggiungono una elevata attitudine a trattenere l’energia termica, che viene quindi assorbita dalla carta da parati grazie alla sua peculiare composizione, e la capacità di assorbire umidità ambientale sotto forma di vapore senza deteriorarsi, ma rilasciandola poi nell’ambiente quando l’aria si fa più secca.
    Va da sé che come tutte le carte da parati in genere non si consiglia l’applicazione di Veruso Lino in ambienti dalle elevate concentrazioni di umidità quali cantine, bagni o cucine.

    Sicurezza in primo piano

    Come era facile prevedere, la carta da parati compostabile Veruso Lino segue tutte le principali normative di riferimento europee per la sicurezza antincendio, e questa conformità la rende adatta anche all’uso in ambienti pubblici e non solo in quelli domestici o residenziali.
    Per finire, la sicurezza è espressa anche dalla totale naturalezza dei suoi materiali, che essendo al 100% di origine vegetale non possono in alcun modo rilasciare esalazioni nocive nell’ambiente circostante, caratteristica certificata da numerosi test di laboratorio.

    Come smaltire la carta da parati

    Se e quando deciderete di sostituire la carta da parati compostabile Veruso Lino, il rispetto di poche semplici regole vi permetterà di smaltirla in totale autonomia e sicurezza. La sua posa, che l’azienda consiglia di effettuare con lo speciale adesivo biologico appositamente formulato, è essa stessa un atto d’amore verso l’ambiente, ma rimuoverla e ridurla in piccole strisce vi permetterà di inviarla direttamente al compostaggio, come un comune smaltimento di rifiuti organici o biologici.

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    Arredi in ottone, una nuova dirompente giovinezza

    Non è una banale febbre per tutto ciò che è vintage ad aver riportato in auge in una nuova giovinezza un materiale oggi sfruttatissimo per i complementi di arredo come l’ottone.
    Un tempo, tra gli anni ’50 ed i ’70, è stato molto in voga, poi è gradualmente scomparso, sostituito da nuovi gusti estetici e richieste che l’hanno mandato in disuso, in un immeritato dimenticatoio.

    Adesso l’ottone non sta attraversando un banale revival nostalgico come già accaduto ad altri materiali o forme di design, ma è nel pieno di una nuova giovinezza che ne ha fatto un dirompente protagonista di tendenza e di grande impatto estetico, grazie a designer creativi che ne hanno ricompreso e rivalutato il potenziale unico.
    Si tratta, come saprete, di una lega metallica composta da rame e zinco, con l’aggiunta di altri elementi che ne mutano le caratteristiche a seconda degli usi ai quali è destinato. Con la sua opacità è ad esempio una perfetta soluzione per le luci ma anche per realizzare altri complementi di arredo, che risaltano per eleganza e raffinatezza.

    Complementi di arredo in ottone

    Un esempio dei tanti che vengono oggi proposti dalle aziende specializzate in interior design è la lampada Sunset di Cattelan Italia, disegnata da Oriano Favaretto come una mezza sfera fumé sostenuta da ottone naturale in una forma attualissima e adatta ad un living della nostra epoca.

    È innegabile il potere che ha l’ottone di legare l’ieri con l’oggi, riportando alla nostra memoria emozioni e ambientazioni di un tempo ma rivedute in un’ottica da terzo millennio, come avviene nel progetto di sedia Athena di Mauro Lipparini, una delle più armoniose proposte del catalogo Arketipo capace di un equilibrio tra forme e volumi leggerissimo: schienale lievemente curvo e avvolgente e seduta sono sorretti da una struttura metallica disponibile proprio nella finitura ottone, in un fitto reticolo intrecciato che ricorda quasi i tiranti di un avveniristico ponte o di un modernissimo stadio.
    Raccolta su sé stessa eppure slanciata, la sedia Athena riceve proprio dalla tridimensionalità scolpita in ottone un’eccezionale carica di dinamismo.

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    Le ceramiche Polis creano un habitat sempre ispiratissimo!

    Scegliere le piastrelle per gli ambienti della propria casa non è mai semplice, si tratta di decisioni molto più ponderate rispetto a quelle relative all’arredamento! I rivestimenti fanno “solo” da cornice, è vero, eppure oltre ad essere per loro natura molto meno intercambiabili rispetto ad un complemento di arredo, devono saper rispecchiare a lungo il nostro gusto, la personalità e tutto ciò con cui andremo a riempirla, questa cornice!
    Ogni scelta deve quindi essere ben valutata, prendendosi tutto il tempo necessario e senza affrettare le decisioni.

    Il catalogo Polis Ceramiche

    Davanti ad un catalogo ampio ed articolato come quello di Polis Ceramiche, si scopre tutta l’eccellenza di un marchio che ha fatto della qualità estetica e tecnica la vera mission aziendale, allo scopo di produrre ceramiche ideali per qualsiasi progetto residenziale, anche quello più ambizioso, creativo e complesso.
    La linea produttiva risponde a tutti i più moderni criteri tecnologici, con lavorazioni computerizzate e controllate elettronicamente per far sì che tutti i parametri siano sempre rispettati. Cottura, smaltatura, ma anche i test di prova alle condizioni di stress sia fisiche che chimiche che una piastrella può dover affrontare nel corso della sua vita assicurano il rispetto di standard elevati e la realizzazione di superfici perfette.
    Se la tecnica ha il suo ruolo, non si può di certo trascurare quanto Polis metta passione anche nella realizzazione di ceramiche capaci di emozionare con il loro design, e di vestire le case creando in ogni ambiente un habitat che sappia essere rifugio ma anche gratificazione estetica.

    Certificazioni e rispetto per l’ambiente

    Il tutto da parte di un’azienda in continuo rinnovamento e che dopo aver ricevuto le più importanti certificazioni ISO del suo settore, ha investito le proprie risorse in un sistema di gesione a basso impatto ambientale.
    Un esempio viene dalla tecnologia Relux, attraverso la quale si ottiene un prodotto di qualità da top di gamma pur impiegando prodotti a fine vita, con una speciale tecnica di smaltatura che sfrutta lampade fluorescenti.
    L’ecobilancio tende nettamente al positivo perché vengono smaltite e riciclate materie prime, si riducono i consumi e si abbattono anche i costi di trasporto.
    Il tutto si traduce in collezioni virtuose e sempre ricercate nello stile, che vi invitiamo ad ammirare proprio sul sito istituzionale Polis Ceramiche.

     

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    Il compensato: storia, caratteristiche e applicazioni

    Dai meno attenti e critici viene erroneamente considerato un materiale povero, di scarso pregio, che non merita di essere destinato a lavorazioni eleganti o che, se proprio utilizzato, va coperto. Stiamo parlando del compensato, un materiale che sin dalla sua invenzione, a partire dalla metà del 1800, ha invece dispiegato subito caratteristiche di eclettismo che lo hanno reso indispensabile per architetti, ingegneri o designers che volessero sperimentare nuove tecniche o azzardare forme meno canoniche.

    Non ha pertanto sempre bisogno di essere “nobilitato”, anzi: la sua particolare struttura a strati lo rende impareggiabile per la resa estetica di alcune specifiche lavorazioni che vedremo più avanti, ferma restando una malleabilità che lo fa assurgere a vero protagonista, per la facilità del suo taglio e intaglio in caso di strutture “provvisorie” o per le quali sia preponderante la sostanza, ovvero la capacità portante: si pensi alle scenografie di un teatro o a delle recinzioni.

    Ma come si ottiene il compensato?

    Ottenuto secondo un procedimento di taglio del legno “a fogli” che vengono poi incollati incrociando le venature, il compensato deve il suo nome proprio alla sua capacità di “compensare” le caratteristiche unidirezionali delle fibre del legno con il loro incrocio ortogonale, il che conferisce una resistenza uniforme alla tavola così prodotta. Tra le essenze sfruttate, troviamo legni quali la betulla, l’abete, il pioppo, ma anche quelle di maggior pregio quali il faggio, senza tralasciare che i più esterni e sottili pannelli possono essere applicati ricavandoli da legnami ancor più nobili quali il palissandro o il noce, per conferire al prodotto finito un’aura più aristocratica.
    In questi casi il compensato si definisce impiallacciato.

    A quali usi si presta il compensato?

    Questo materiale con le sue qualità di leggerezza, resistenza e versatilità permette ancora oggi la creazione di oggetti dal design moderno ed apprezzatissimo che gli sono valsi un importante ruolo anche nella storia del design, con progetti sperimentali come nel caso della sedia DCM realizzata con un innovativo procedimento di stampaggio del compensato: Charles & Ray Eames hanno creato una vera famiglia di sedie con questa tecnica, modellando il legno in forme curve ed aggraziate che sono attualissime ancor oggi non solo per il comfort, ma anche per il fascino estetico.
    Far assumere a questo legno le forme volute è stato un vero trionfo di tecnica che ha poi influito in maniera rilevante su tutto il mondo del design, al punto da rendere questa famiglia di sedie giocose, snelle e funzionali una delle più fortunate espressioni del design moderno degna di essere esposta al MoMA.

    Un altro progetto degno di menzione e realizzato in compensato è la Poltrona 41 di Alvar Aalto, nota anche con il nome di Paimio e anch’essa esposta al MoMA per l’ingegnosità della sua struttura sagomata. Venne realizzata negli anni 30 del secolo scorso, dimostrando subito che con la sua resilienza il compensato poteva offrire nuovi orizzonti per creare un mobilio a misura d’uomo, caldo nelle sue essenze e di inedita bellezza.

    In tempi più recenti, i fratelli Joni e David Steiner si sono imposti all’attenzione generale con il progetto Edie, un set completo di tavolini, sedie e sgabelli interamente composti da pannelli in compensato di grosso spessore che si incastrano tra loro senza giunti o viti per il fissaggio.

    L’eclettismo del compensato si dimostra così uno dei pilastri su cui si poggia la scuola del design, e con la sua rivalutazione continua oggi ad essere sfruttato per progetti originali, leggeri e vincenti!

     

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    Mettetevi comodi, ci pensa l’interior design!

    Tre diversi modi di interpretare la seduta

    I contributi alla realizzazione e composizione di una zona living dalla forte personalità passano molto spesso dalle linee iconiche e spiccatamente originali e ricercate delle sedute, il che allarga il campo d’azione non solo alle sedie ma anche alle poltrone. Noi vogliamo giocare a proporvene alcune tra loro non molto omogenee nello stile e nell’ispirazione, starà a voi scegliere il modello che meglio impersona il vostro concetto di arredamento!

    Poltroncina Piron di Rubelli

    Partiamo dagli incroci minimi e minimal della poltroncina di forma molto squadrata Piron, un autentico gioiello anche per i materiali che la compongono.
    Si tratta di un pezzo di arredamento della collezione Rubelli per il quale non è stato lesinato alcuno sforzo per ottenere una lavorazione dal dichiarato stampo sartoriale, come di prammatica per questa azienda che rappresenta un punto di vertice nel settore dei mobili, degli imbottiti ma anche dei tessuti per l’arredamento.

    Questa sedia sposa un concetto di continuità delle linee per la sua struttura in faggio laccato, in un abbraccio che include lo schienale ed i braccioli.
    La laccatura dal colore intenso e profondo è un invito al quale è impossibile resistere, ed assisi sulla morbida seduta non si riesce a fare a meno di far scorrere i polpastrelli su una superficie che appaga il tatto per la sua consistenza serica.

    Sedia Aston Lounge di Minotti

    Restiamo nell’ambito delle sedie o poltroncine avvolgenti con un’idea di un maestro che ricorre spesso tra le nostre pagine come Rodolfo Dordoni.
    Minotti ha perfettamente interpretato lo spirito del progetto originario per creare la sedia Aston Lounge, dalla robusta struttura in legno massello sormontata da un avvolgente schienale e da una invitante seduta, entrambi morbidamente imbottiti. Si tratta di una sedia compatta e dalle dimensioni contenute, e che ben si inserisce in qualsiasi tipo di ambiente, anche grazie ad un elegante rivestimento tessile che ne esalta le forme scultoree.

    La poliedricità della sedia Aston Lounge viene resa ancor più accentuata dalla doppia variante disponibile, sia come sedia da accostare al tavolo da pranzo o ad un tavolino, sia come comoda ed avvolgente poltroncina il cui schienale è ridisegnato per includere i braccioli che la trasformano in un complemento d’arredo adatto a tutte le circostanze.

    Sedia per outdoor Montagna di Ethimo

    Ci distacchiamo adesso da un’idea del design che prediliga le forme più sinuose con la poltroncina Montagna, dallo stile quasi rustico. La sua ideazione è frutto della creatività congiunta di Matteo Thun ed Antonio Rodriguez, mentre ci ha pensato Ethimo a ricrearne le forme essenziali ed i richiami tra materiali tra di loro eterogenei.
    La sua destinazione d’uso privilegiata è in effetti l’outdoor, come da tradizione per questa azienda altamente specializzata nell’arredo giardino o per esterni di prestigio tradotto però in collezioni sempre sobrie e funzionali, ricche di dettagli di alta qualità.



    Montagna
    è realizzata in legno Teak e fibra Etwick intrecciata: comfort e durata nel tempo sono assicurati, ma grazie al ruolo conquistato da Ethimo – un vero ambasciatore dell’interior design all’italiana all’estero – questa comoda sedia non sfigura minimamente se inserita nel contesto di un salotto!

    Vi abbiamo così introdotto 3 differenti filosofie della seduta dall’architettura diversa: a voi scegliere quale preferite, perché no raccontandoci il perché anche sulla pagina Facebook di Non Solo Arredo!

     

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    Con Moretti Design la stufa cambia volto al tuo living!

    Il nuovo modo di intendere l’arredamento, con lo spiccato stravolgimento delle convenzioni, ha negli ultimi anni abbracciato anche un elemento che si è distaccato dal ruolo di mero “strumento”, entrando a far parte dell’arredo a pieno titolo.

    Le rivoluzionarie stufe a pellet

    Ci riferiamo come potrete ben immaginare alla stufa, che viene oggi interpretata da un marchio come Moretti Design quasi come un capo sartoriale da cucire addosso ad ogni singolo cliente.
    Un simile sdoganamento è stato reso possibile anche grazie alla tecnologia, perché se un tempo era impensabile che una stufa potesse racchiudere in sé funzionalità onnicomprensive per distribuire il calore in tutta la casa o persino per riscaldare l’acqua calda per usi sanitari, oggi tutto ciò è possibile grazie a bruciatori all’avanguardia e sistemi di distribuzione differenti da quelli di una classica caldaia.
    Il tutto ottenuto bruciando un combustibile assai più ecologico ed anche più economico, naturalmente in assoluta sicurezza, come il pellet o in alcuni casi il cippato di legno.

    Un nuovo concetto di stile firmato Moretti

    Senza entrare nel dettaglio tecnico del “carburante” di questo cuore riscaldante dell’intero appartamento, manteniamo la nostra attenzione su ciò che Moretti Design fa e propone nel concreto ad un numero sempre crescente di italiani i quali hanno deciso di “svoltare”: le stufe di questa azienda si propongono in tutta la loro eccezionale eleganza per definire un nuovo concetto di stile, ben lontano dagli stereotipi e dalla convenzionalità.
    L’impatto visivo delle stufe Moretti Design ha qualcosa del Barocco nella sua filosofia ispirativa, perché tutte nascono per sorprendere e ridefinire il concetto di spazio riscrivendo le forme tradizionali costruite intorno a ciò che di più tradizionale si possa immaginare, il fuoco ed il focolare.
    Linee nette fanno a gara a confondersi con quelle più sinuose in prodotti che dominano l’ambiente in cui sono inseriti e del quale diventano indiscussi protagonisti, grazie ad un gioco che si avvantaggia non solo delle forme ma anche dei dettagli, delle rifiniture e degli stessi rivestimenti, in cromie in grado di impersonare alla perfezione il carattere di chi ha scelto proprio quella stufa.

    Primato artigianale che esalta il living

    Design di eccellenza quindi, per un carattere deciso e distintivo che vive nella bellezza di un elemento di arredo destinato a non passare mai di moda per le sue forti connotazioni hi-tech: vetri che impreziosiscono i frontali, lavorati ad arte per offrire il massimo risalto all’effetto fiamma; acciaio di alta qualità modellato su idee e progetti dei più affermati industrial designer; e poi energia, istintività, un vero primato artigianale nel quale l’armonia esalta il tuo gusto personale e gratifica il tuo ego!

     

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    Il gusto per le linee decise e sfrontate nel design post-moderno

    Qualche giorno fa ci siamo dedicati alle silhouette curvilinee e tondeggianti per proporvi un paio di complementi di arredo ultra moderni nel design, ma anche nelle avanzatissime tecniche di produzione.
    Oggi invece ci occupiamo di nuovo di idee che sfruttano preferibilmente il concetto di linea dritta, applicandolo a materiali molto più classici e tradizionali: tuttavia, resta ben evidente la forte componente tecnologica necessaria per la loro realizzazione!

    Madia Ola di Riflessi

    Un grande classico dell’arredo contemporaneo, protagonista del catalogo di un’azienda come Riflessi già presente sul nostro blog con la celebre e sempreverde consolle P300 ed alla quale presto dedicheremo altro spazio, è la madia Ola dalle forme dichiaratamente scultoree ed alo stesso tempo leggiadre. Questo mobile contenitore ha delle forme geometriche rigorose nelle quali convive però un design molto accattivante, creato grazie al motivo ondulato che ne abbraccia l’intera struttura rendendolo oggetto dal fascino sofisticato ed elegante specie nelle versioni laccato lucido.
    Ola è personalizzabile a piacimento, con un’ampiagamma di colori disponibili, ed inoltre viene proposta sia a 2 che a 3 ante, anche nella variante alta.

    Chaise longue Air di Flexform

    Linee anch’esse molto rigorose sono quelle della chaise longue Air, quasi secca e scarna nell’essenzialità del suo progetto firmato da Antonio Citterio per Flexform e che fa della sottigliezza della sua struttura in acciaio nichelato una vera scultura da posizionare in un soggiorno dal carattere forte e deciso.
    Sembra quasi essere destinata all’outdoor, tuttavia questa chaise longue che ben di adatta anche a funzioni da dormeuse non è un lettino da bordo piscina, da resort o da nave da crociera ma un complemento di arredo di sicuro impatto per la zona living. Impreziosita da un leggero e confortevole materassino sfoderabile in poliuretano, Air è un oggetto dall’outfit nobile ma funzionale, anche grazie al pratico portaoggetti alloggiato sotto lo schienale reclinabile in 3 posizioni.

    Collezione Mirto – B&B Italia

    Nasce invece espressamente per gli spazi esterni la famiglia di mobili Mirto disegnata ancora da Antonio Citterio per B&B Italia, una collezione di arredi variegata che include tavoli, sedie, panche per l’outdoor con una leggerissima struttura in alluminio e materiali “rustici” quali la fibra di canapa ed il tek. La loro durata nel tempo non riguarda solo la forma, ma anche la struttura stessa che è rifinita e trattata per offrire la massima resistenza agli agenti atmosferici.

    Libreria componibile Plain di Lema

    Se per finire ci trasferiamo nuovamente negli ambienti indoor, accanto a simili progetti nati per esaltare la linearità nei suoi caratteri preminenti trova una perfetta collocazione la libreria componibile Plain che Lema propone nel suo catalogo dopo aver sviluppato il progetto di pura architettura di Francesco Rota.
    La sua struttura è free-standing e non necessita per forza di stare “a parete”, e già questo aspetto contribuisce a farne un elemento originale per l’arredo living in quanto può essere sfruttata come elemento divisorio arioso, leggero ed elegante in un open space che non abbia a rinunciare alla luminosità.
    Personalizzabile agli estremi nelle misure, nei colori, nelle finiture e persino nella scelta dei moduli e della lunghezza delle mensole, la libreria Plain è lavorata nell’essenzialità del metallo a sezione quadrata e gli stessi ripiani sono disponibili in due diversi spessori, ad accrescere il senso di dinamismo.

    La prospettiva offerta è di un contenitore adatto a molteplici usi, che può ospitare libri ed oggetti di varie dimensioni diventando un inestimabile tesoro di funzionalità. Plain è l’icona stessa dell’adattabilità e della flessibilità del mobile alle esigenze di chi il mobile stesso lo vive, un’idea in purissimo stile post-moderno e contemporaneo in cui la spoglia creatività si fa discretamente apprezzare in tutta la sua sobria eleganza esaltando la personalità di chi la vive ma quasi “mimetizzandosi” nell’ambiente.
    Libri, souvenir, piccoli e grandi oggetti di design distribuiti sulle mensole e sui pieni-vuoti non sono più sovrastrutture, ma oggetti ed effetti personali che vengono esaltati e valorizzati. Proprio il gioco di poter distribuire le mensole in maniera asimmetrica oppure secondo uno schema più “regolare” amplifica al massimo i criteri con cui Plain risponde a gusti ed esigenze ed allo stesso desiderio di “cambiamento”, movimentando di tanto in tanto la disposizione!

    Dove sta scritto che il vivere confortevole non possa essere abbinato al rigore di forme geometricamente squadrate, quando i progetti provengono da “cervelli” che hanno scritto la storia dell’interior design?
    Questa corposa rassegna che speriamo vi abbia emozionato leggere almeno quanto noi ci siamo appassionati nel redigerla sta a dimostrarlo!

     

     

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    Oggetti d’arredo senza tempo… ed a tutto tondo!

    Il gusto per l’arredamento moderno non conosce limiti alla fantasia, e pur contenendola entro dei “canoni” di fattibilità, riesce ancora e sempre a sorprendere. Se sei curioso, se ami la sperimentazione e vuoi delle idee realmente originali, continua a leggere per scoprirle tutte insieme a noi!

    Lampada Bolle di Giopato & Coombes

    Immagina di illuminare la tua zona living con un incredibile gioco di bolle di sapone. Ti sembra impossibile? Allora non hai mai incontrato il catalogo di Giopato & Coombes, un team anglo-italiano che nella lampada a sospensione Bolle ha trasformato la lucentezza e la magica leggerezza delle bolle di sapone in una perfetta metafora della luce!

    È un progetto intriso di magia secondo noi, il sottile vetro trasparente che compone i diversi elementi si manifesta in migliaia di riflessi che appaiono sospesi nel vuoto, sostenuti solo dal corpo luminoso in ottone. La luce è inconsistente, lo sappiamo bene, eppure fa sentire la sua presenza, esattamente come fanno le bolle di sapone: nasce da questo confronto un progetto che sfrutta tutta la maestria dei più grandi artigiani del vetro al mondo, i soffiatori veneziani!

    Tavolino Bresson di Minotti

    Se poi la tua passione è proprio per le forme circolari, ti proponiamo un abbinamento perfetto: tra i complementi di arredo Minotti, e firmato da Rodolfo Dordoni, troverai il tavolino Bresson: un’elegante proposta di arredo contemporaneo dal segno stilistico inconfondibile e leggero.
    In Bresson sono combinati diversi materiali, il piano di cristallo è montato su una struttura in black-nickel tagliato al laser in un accostamento di prestigio che pur enfatizzando il valore estetico fa della funzionale versatilità il tratto dominante, perché può essere inserito in qualsiasi contesto.

    Per completezza dobbiamo riportare che di Bresson è disponibile anche la versione con il piano in cristallo quadrato, tuttavia noi preferiamo questa “a tutto tondo” perché la sua curvatura lo rende ancora più elegante!

    I nostri due protagonisti di oggi sono indubbiamente degli oggetti senza tempo che premiano ed esaltano la tecnologia applicata al design!

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    Un trittico di design: 3 divani firmati B&B Italia!

    In un nostro articolo di alcuni giorni fa abbiamo speso parole di elogio per le collezioni di arredamento firmate dal marchio Maxalto, e nelle quali è più che evidente la mano “sperimentale” di Antonio Citterio. Avevamo anche accennato che Maxalto è un brand appartenente al Gruppo B&B Italia, per cui ci sembra oggi doveroso dedicare attenzione anche ad una casa madre che sin dal 1966 è realtà di rilievo nel panorama dell’arredo di design, con un’organizzazione aziendale che nei decenni si è affermata con il gusto e la creatività tipiche del settore mobiliero italiano supportate da un’evoluzione tecnologica sempre al passo con i tempi e con le richieste della cultura dell’abitare contemporaneo.

    Nascono da queste capacità industriali ed imprenditoriali elementi di arredo dalla personalità incisiva, sempre orientati alla ricerca ed all’offerta di un prodotto migliore che nasca da progetti unici, firmati dai più prestigiosi nomi del design internazionale.
    Noi vogliamo omaggiare oggi proprio Antonio Citterio ed alcuni dei suoi progetti meglio riusciti tra i tantissimi realizzati per B&B Italia all’interno della collezione di sedute e divani, nei quali è evidente la sua competenza nel disegno industriale applicato ad idee equilibrate e ricche di dettagli preziosi.

    Sistema di sedute Ray

    Funzionalità ed estetica convivono in un sistema modulare come Ray, che offre possibilità compositive illimitate grazie alla presenza di pouf, chaise longue, elementi lineari ed angolari: il divano viene progettato “su misura” per integrarsi nell’ambiente cui è destinato, ed ha tra i suoi tratti distintivi i dettagli sartoriali incastonati tra i profili, ancor più enfatizzati se scelti a contrasto.
    Poliuretano sagomato e piuma i cotone riempiono le comode e confortevoli sedute ed i cuscini, per i quali è previsto rivestimento in fibra di poliestere o di cotone per un risultato complessivo che fa dell’eccellenza anche nella durata un motivo che convince chiunque.

    Sistema di sedute Michel

    Con Michel, Citterio ha elaborato una semplicità progettuale ai limiti del minimal: forme semplici e senza fronzoli, decorazioni inesistenti per portare quasi per mano la funzionalità ai suoi vertici estremi.
    Anche per Michel l’ampia gamma di scelta per i moduli consente di adattare la composizione a spazi sia formali che più conviviali, in un gioco compositivo senza fine tra le forme e le linee. Comfort e modernità sono i paradigmi di questo divano imbottito in schiuma di poliuretano e con una robusta struttura interna in tubolari in acciaio verniciato e profili in alluminio.

    Sistema di sedute Michel Club

    Il trittico di divani firmati dall’architetto e designer brianzolo è completato nella nostra rassegna dal “gemello” Michel Club, la diretta evoluzione del precedente sistema che ne modifica in parte l’approccio formale configurando rapporti diversi tra cuscinatura e struttura.
    Si inserisce così meglio nel solco della tradizione del design, tuttavia mantiene una personalità fortemente contemporanea anche sfruttando la sua totale componibilità per ricreare le configurazioni più disparate, con un elevatissimo livello di personalizzazione reso possibile dalle texture, dai colori e dai materiali.

    Un divano B&B Italia è sempre sinonimo di eleganza e di buon gusto, e riesce sempre ad essere al centro dell’attenzione!

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    Chi ha detto che l’inverno non possa essere bello?

    Il continuo processo di contaminazione tra il design di qualità e le esigenze del riscaldamento domestico è ormai divenuto inarrestabile, ed abbiamo già avuto molte occasioni per parlarne. Vi abbiamo descritto come radiatori o idrostufe, per citare solo due degli strumenti più utilizzati, siano assurti gradualmente ma in modo via via sempre più incalzante e deciso a veri protagonisti dell’interior design, non più anonimi strumenti funzionali ma componenti che personalizzano e caratterizzano gli ambienti.

    Come ovvio, la funzione pratica non è certo passata in secondo piano, anzi: lo sviluppo delle tecnologie permette oggi di ottenere anche risultati in termini di comfort e resa termica un tempo impensabili, ai quali si associano anche le virtù del risparmio energetico, divenute cruciali sia per l’economia domestica che per i riguardi dovuti all’ambiente.

    Radiatori e termosifoni

    Sono probabilmente i termosifoni, sia nella classica versione da radiatori che in quella con funzionalità aggiuntiva da scaldasalviette, gli elementi che meglio hanno beneficiato di questa tendenza dell’interior design, in quanto in molti casi la loro è stata una vera metamorfosi in grado addirittura di citare l’arte.

    Basti l’esempio di Caleido, azienda che ha ingaggiato una star come Karim Rashid perché ideasse la collezione Art Radiators, i cui elementi diventano veri protagonisti dello spazio in cui sono inseriti! Piani sovrapposti in armoniche creazioni astratte dalle vivacissime tonalità cromatiche creano dei suggestivi spazi immaginari e geometrici sulla lamiera verniciata. Basta soffermarsi ad osservarli per avvertire un senso di tranquillità sognante, ecco perché non sono comuni radiatori ma elementi decorativi adatti al salotto come alla camera da letto!

    Sulla stessa falsariga, anche se in questo caso l’affinità è maggiore con l’ambito della scultura, si inserisce Bambù di Deltacalor, un radiatore free-standing che sembra composto proprio da fusti della pianta tropicale da cui prende il nome, ma che nasconde una tecnologia eco-responsabile in grado di riscaldare usando meno acqua e quindi riducendo i consumi.
    La sua intensa carica estetica è innegabile, perché i tubi che distribuiscono il calore sono reinterpretati magistralmente nascondendo al tempo stesso un prodigio di tecnica basato su superconduttori che richiedono meno energia alla caldaia rispetto ad un radiatore tradizionale di dimensioni equivalenti.

    Anche tra le caldaie, come accennato, troviamo idee di grande impatto scenografico, come il modello da interni Osa dell’azienda Unical: compattissima come mai ne abbiamo viste prima e dalle linee armoniche e quasi scultoree, in questa caldaia convivono una classe energetica A+ ed una spiccata propensione alla personalizzazione, perché permette di scegliere il colore del pannello frontale.
    Questa caldaia murale extrapiatta dal design registrato ha persino ricevuto una nomination al German Design Award 2017, e nasconde un cuore iper tecnologico che è possibile gestire da remoto tramite app installata su smartphone o tablet, con la massima efficienza regolata dall’elettronica incorporata.

    Caminetti, termocamini e stufe

    In tema di nuove forme del caldo non si può fare a meno di considerare le evoluzioni di grandi classici come i caminetti e le stufe. Sorprende ad esempio la possibilità di installazione filomuro del modello Aspen, un caminetto a gas firmato da Piazzetta che non necessita di opere murarie, ed è addirittura gestibile con il telecomando!
    Le sue forme rigorose ed essenziali sono rivestite in preziosa maiolica in un vasto assortimento di colori, con un design che si sviluppa in verticale facilitando quindi l’integrazione in qualsiasi ambiente. L’esperienza corroborante della vista del fuoco viene valorizzata dalla finestra “panoramica” composta da 3 vetri!

    Chi invece preferisce il tradizionale scoppiettare del fuoco a legna che evoca il focolare domestico anche se inserito in una struttura dal design avveniristico, può orientarsi sulla stufa a legna Nicole di Palazzetti.
    Il suo focolare è realizzato nello speciale cemento Thermofix in grado di enfatizzare la luminosità diffusa dalla fiamma, ed è munita di un sistema brevettato che regola l’aria per garantire la massima sicurezza, il controllo della combustione ed una accensione del fuoco facilitata.
    Può bruciare anche legna di grande pezzatura, e le sue armoniche forme rivestite in acciaio sono disponibili anche nella raffinata versione in pietra ollare.

    Per concludere questa esplorazione tra le ultime novità di termodesign, non possiamo esimerci dal decantare le doti eco-sostenibili ed economiche del combustibile a pellet, in grado di riscaldare come un tradizionale camino ma con tutte le succitate virtù.
    Pensate anche alla comodità di un braciere autopulente come quello di Club Hydromatic di MCZ, un’idrostufa a pellet che riscalda anche l’acqua per gli usi sanitari e che monta un dispositivo in grado di impedire il deposito di cenere: risparmio di energia, di costi ed anche di tempo… cosa chiedere di più ad una stufa?
    La combustione è gestita in maniera intelligente, con performance rilevanti nel suo settore ottenute dopo severi test volti ad ottimizzare l’efficienza e le emissioni, perché la giusta dose di potenza viene sempre incanalata dove realmente necessario, ossia verso il riscaldamento dell’acqua dei termosifoni ma anche dell’aria, per convezione.
    I tempi ridotti di accensione e la silenziosità la rendono un prodotto di punta per chi voglia il top del comfort!

     

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    Arredamento di Design a Milano

    Vivere nella città della moda per eccellenza non significa soltano essere aggiornati sulle ultime collezioni lanciate dai grandi stilisti, ma anche curare in ogni minimo dettaglio l’aspetto della vostra casa, specchio della vostra personalità: avere un arredamento di design a Milano è infatti fondamentale. Cavallini1920, con più di ottant’anni di storia, è una realtà internazionale che opera in tutto il mondo, da sempre al servizio di chi desidera circondarsi del meglio del design italiano e avere nella propria abitazione soluzioni di arredo eleganti e creative. Come? Interpretando i trend più attuali nel campo dell’arredamento di qualità, aggiornandosi costantemente ed elaborando progetti su misura, perfetti per ogni necessità.

    Scegliere i migliori mobili di design a Milano, significa tuffarsi nell’universo dei grandi designer e lasciarsi ispirare dai migliori marchi di arredamento come B&B Italia, Maxalto, Valcucine, Poliform, Flexform, Rimadesio, Gallotti & Radice e Cattelan Italia a cui Cavallini1920 si affida. Librerie, sedie, chaise longue, tavoli, contenitori, lampade e poltrone: dalla zona living alla cucina, passando per lo studio e il bagno, i progetti abitativi firmati da Cavallini1920 esplorano differenti scelte compositive, con una varietà di soluzioni d’arredo coerenti e pieno rispetto dello spazio. In questo modo la vostra casa avrà un’atmosfera unica e ricercata, all’insegna del Made in Italy.

    Idee originali, soluzioni innovative e sopratutto la capacità di saper ascoltare le esigenze di ogni cliente: trovare il giusto arredamento moderno a Milano, quello che aggiunge un tocco in più alla vostra casa, non sarà quindi più un problema, grazie ad un’azienda capace di esaltare l’estetica senza però tralasciare gli aspetti di ordine tecnico. Un montaggio a regola d’arte e una messa in opera precisa, fatta da specialisti altamente qualificati, sono i cardini della professionalità che contraddistingue Cavallini1920. Con una perfetta conoscenza di ogni prodotto le fasi di assemblaggio dei vostri mobili, infatti, si svolgeranno velocemente e in piena sicurezza, così da poter dire “home sweet home” nel minor tempo possibile. Ma non solo: Cavallini1920 sarà sempre a vostra disposizione, anche per problematiche future, contribuendo così a rendere sempre esclusiva e impareggiabile la vostra casa.

    Per scegliere il miglior arredamedo di design a Milano non vi resta quindi che fare un salto nel capoluogo lombardo o a Varedo, in uno dei due showroom di Cavallini1920.

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    L’attitudine di Lema ad un arredo da slow living

    Oggi ci dedichiamo ad un altro dittico per l’arredo della zona living, scelto tra il catalogo di un’azienda poliedrica come Lema che ha fatto dell’eccellenza manifatturiera italiana nel settore del mobile una realtà industriale che non tradisce la tradizione artigiana.

    Il desiderio di una zona living sobria e quasi austera è concretizzato dal sistema di librerie Selecta, un evergreen della collezione di arredamenti Lema perché è una presenza costante tra le sue proposte sin dal 1978, quando ha debuttato come primo sistema a spalla portante realizzato in Italia.

    Da allora le sue evoluzioni sono state incessanti, per adeguare il progetto al gusto dei tempi correnti ed alle esigenze con nuovi elementi e nuove finiture, ma il suo carattere di libreria per eccellenza è rimasto sostanzialmente immutato.
    La sua versatilità, che permette infinite composizioni e combinazioni, rende Selecta una soluzione di arredo che si può plasmare ad hoc su qualsiasi tipo di ambientazione, e trasformando qualsiasi spazio in una opportunità da sfruttare.
    La progressiva aggiunta di elementi a corredo, anche altamente tecnologici, la rende anche perfetta per allestire una parete attrezzata multifunzione completa di mobile TV: il tutto sempre incardinando nel legno di prima scelta e lavorato a mano degli avanzatissimi dettagli tecnici.

    E dopo aver scelto uno dei tanti libri custoditi da Selecta per sfogliarlo seduti su un comodo divano le cui linee siano “gemelle” e complementari, la scelta non può che ricadere sul divano Lema Yard, un perfetto interprete di tutta una filosofia improntata sul relax di qualità.
    Le caratteristiche di Yard sono presto dette: benché il suo design sia relativamente recente in quanto risale al 2014, il suo ideatore Francesco Rota ha omaggiato in maniera quasi spudorata la tipica creatività degli anni ’60, pur reinterpretandola secondo canoni da terzo millennio.

    Accostarlo a Selecta vuol dire mantenere la continuità con un concept modulare, in quanto le possibili configurazioni di Yard permettono di costruire intorno alla sua robusta struttura in metallo rivestito in tessuto un completo sistema fatto di mensole, piani di appoggio e tavolini che lo rendono un armonico complemento di arredo multifunzione.
    Ad integrare il tutto ed accrescerne la praticità, anche le componenti contenitive, per arredare con un gusto fatto di solido pragmatismo che non tralascia, ed anzi esalta, la resa estetica.

    Come Selecta, anche Yard rispetta in pieno il DNA dell’arredo firmato LEMA, che offre solo idee basate su accoglienza e convivialità per creare caldi ambienti nei quali godersi un rigenerante slow living.

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    Un’icona di design che cresce con il bambino

    Può un complemento di arredo attraversare una carriera lunga oltre 40 anni, celebrare i 10 milioni di pezzi prodotti, e proporsi ancora uguale a sé stesso con immutato successo?
    La risposta, se si parla di un’icona dell’interior design (e non solo) come lo storico seggiolone Tripp Trapp di Stokke è assolutamente sì!

    Era il 1972 quando il designer norvegese Peter Opsvik ideò questo sistema modulare di seduta che rappresenta un lampante esempio del binomio tra funzionalità e design ben pensato, il tutto con linee pulite ed essenziali tipiche del design scandinavo.
    Al momento della progettazione, Opsvik aveva in mente solo di facilitare la seduta a tavola di suo figlio per favorire la sua interazione con gli altri adulti grazie ad un oggetto destinato a crescere insieme a lui, permettendogli di sedersi nel modo più appropriato al fisiologico aumento della sua statura.

    Il designer non poteva certo immaginare che da allora un prodotto ancor oggi innovativo pur nella sua semplicità avrebbe accompagnato la crescita di milioni di bambini in tutto il mondo!
    Il suo concetto di base non è mai stato modificato, tanta era l’efficacia di questa rivoluzione nel panorama delle sedute.

    Sul finire del 2016, Stokke ha celebrato proprio i 10 milioni di pezzi con una limited edition in soli 4.000 esemplari, dalle finiture in quercia naturale o legno scuro e dettagli metallici placcati.
    Una Anniversary Collection numerata che è letteralmente andata a ruba!

     

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    Gli strumenti per un caldo buono: prima puntata

    Come scegliere i sistemi di riscaldamento

    Siamo alle porte dell’autunno, tra un po’ saluteremo le belle giornate e le nostre priorità diventeranno quelle legate a come proteggerci dal freddo riscaldando i nostri spazi nella maniera più efficiente – ed economica! – possibile.

    Vi siete mai chiesti quale sia il metodo migliore per riscaldare casa, quello che permette di minimizzare i consumi ottenendo al tempo stesso prestazioni elevate e confortevoli e perché no anche basse emissioni?
    Secondo molti esperti, il sistema più efficiente è rappresentato dalla pompa di calore, il cui rendimento è elevatissimo ed offre in più anche la funzionalità opposta per rinfrescare l’ambiente durante l’estate.
    I diversi tipi di pompa di calore vanno scelti anche in base alla nostra posizione geografica, perché mentre al centro-sud e sulle coste risulta più conveniente il modello ad aria-acqua, spostandosi al centro-nord le prestazioni migliori si ottengono con quelle di tipo geotermico.

    Vantaggi delle caldaie a condensazione

    Subito dopo la pompa di calore, dimenticatevi della caldaia tradizionale, ormai antiquata e soppiantata dai modelli a condensazione, dai consumi e dalle emissioni sensibilmente più “smart”. Certo, costa qualcosina in più: ma i suoi benefici a lungo termine sono impareggiabili!
    E lo stesso discorso può applicarsi anche al confronto tra pompa di calore e caldaia a condensazione, con la seconda che offre spese di esercizio ancora più contenute, il che permette di ammortizzare in tempi anche relativamente brevi il suo maggior costo.

    I migliori radiatori

    Importantissima si rivela anche la scelta dei radiatori, nel caso il proprio riscaldamento sia erogato da uno dei due sistemi appena descritti. Per lavorare nelle condizioni ottimali, infatti, devono essere radiatori di dimensioni maggiori rispetto a quelli tradizionali, perché devono poter essere a regime a bassa temperatura: inoltre, devono essere muniti delle valvole termostatiche, per cui ci si deve rassegnare a dei radiatori più “ingombranti”, un sacrificio che vale la pena fare in virtù dei benefici economici di cui abbiamo discusso, ed al quale si può ovviare scegliendo tra uno dei tanti radiatori di design che abbiamo già avuto modo di analizzare tra le pagine di NonSoloArredo!

    Proseguiremo con la prossima puntata, che sarà incentrata sui termocamini e sulle stufe a pellet,  in questa nostra analisi degli strumenti per un “caldo buono”!

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