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    I vantaggi della ceramica in architettura

    Il dialogo tra i materiali costruttivi ed i progetti sta assumendo forme e connotati sempre nuovi, sfruttando le più recenti tecnologie ma anche un innato desiderio di esplorazione e sperimentazione che proprio da queste innovazioni viene stimolato.
    L’estrema versatilità dei materiali ceramici ha permesso e promosso, proprio in tal senso, nuove tecniche costruttive che assicurano all’architettura contemporanea la possibilità di inserirli non soltanto come componenti strutturali ma anche come fattori capaci di esprimere significati.

    Le ceramiche non sono più in sostanza “soltanto” dei rivestimenti, ma rappresentano parte integrante di ciò che un architetto vuole comunicare anche su larga scala, in contesti quali negozi o grandi centri commerciali ma anche in aeroporti, stazioni e persino in ampi locali aziendali.

    Pregi dei nuovi materiali ceramici

    Bisogna riconoscere che la ceramica sa offrire oggi, oltre all’estetica che l’ha sempre caratterizzata, anche sorprendenti prove di efficienza e funzionalità. L’estro creativo di un progettista viene così supportato da un materiale oggi talmente evoluto da essere irrinunciabile, con tutti i vantaggi che derivano ad esempio dalla sua facilità di manutenzione e dalla resistenza all’usura: mai come in quest’epoca si possono comporre soluzioni raffinate e di buon gusto che garantiscono il migliore riscontro funzionale perché non si deteriorano con il calpestio e resistono anche agli agenti atmosferici in maniera sorprendente contribuendo a realizzare ambienti dal forte impatto materico.
    Il progresso ha ad esempio consentito alle aziende che lavorano ceramiche o gres porcellanato di ottenere grandi lastre dal formato sempre più extra-large senza più il rischio di rotture; sempre il progresso ha fatto viaggiare le produzioni verso nuove connotazioni estetiche capaci di riprodurre con estrema fedeltà e realismo materiali naturali (si pensi al marmo o persino al legno).
    Gli immobili, non importa quanto siano ampi o estesi, possono così essere “vestiti” di tutto punto migliorando la loro resa anche in termini energetici, e ciò si traduce in una sola parola: riqualificazione.

    C’è ormai una stretta sinergia tra i progettisti e le aziende, con le seconde che possono accontentare praticamente qualsiasi tipo di richiesta fornendo prodotti di elevato livello tecnologico e ad alto tasso di pregio estetico.
    Architetture anche più dinamiche e complesse, con volumetrie insolite, possono essere realizzate con applicazioni di lastre ceramiche di lunga durata, grazie alle quali gli edifici guadagnano sotto qualsiasi punto di vista, persino quelli tecnici ed igienici.
    Cosa altro aggiungere se non “lunga vita alla ceramica!”

     

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    L’ultima immaginazione di Zaha Hadid

    Il modo estraneo a consuetudini e convenzioni di interpretare la contemporaneità sempre sfoggiato da Zaha Hadid nelle sue creazioni rappresenta il lascito di questa artista che troppo presto ha lasciato il nostro mondo.
    Certo, il suo stile poteva non piacere a tutti, ma non si può mettere in discussione la forte carica di personalità di cui ogni suo progetto è intriso, come evidente nel suo “testamento artistico“, la Shopping Mall di CityLife.

    CityLife by Zaha Hadid
    CityLife Shopping District © ph. Samuel Holzner

    In questo nuovo quartiere di Milano sorto sulle ceneri dell’ex area Fiera trovano spazio in totale sinergia disegni e opere anche di altri architetti e forse la struttura dell’anglo-irachena, in questo gioco di incastri, è quella che possiede più magia di tutte sia a guardarla dall’alto che esplorandola negli interni.
    È l’ultimo sguardo gettato sulla più attuale filosofia del vivere, complessa come il genere umano che accetta il progresso e ne mette in mostra le espressioni e le contraddizioni non solo intellettuali, ma anche tecnologiche.

    Questo Mall include di tutto: un cinema con 7 sale, un’area commerciale, una dedicata alla ristorazione, spazio per il parcheggio di 5.000 auto: un architetto qualsiasi avrebbe disegnato qualcosa di aggressivo oppure di “sterile”, come un enorme cubo in cemento, Hadid invece ha giocato con gli incastri e con le sottrazioni come sua consuetudine per nascondere i supporti tecnici in una struttura a due piani che è di certo avveniristica ed enorme, ma raccolta su sé stessa e con giochi di intrecci che ne fanno un paesaggio di curve emozionanti, dove nulla è fine a sé stesso.

    L’acciaio viene ingentilito dalle linee curve, il gioco lamellare in bambù all’interno è un delizioso dettaglio di armonia per il soffitto, tutto è in posizione strategica per ricordarci come e perché questo geniale architetto, venuta a mancare davvero troppo presto, non sarà mai abbastanza rimpianta.

    Bellezza e magia compongono quest’ultima sua opera, in cui anche ciò che non si vede è parte integrante del progetto.

     

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    Ristrutturare cucina: perché e quali sono le soluzioni

    Ristrutturare cucina è molto importante: perché spesso il miglioramento di una cucina – uno degli ambienti senza alcun dubbio tra i più vissuti di una casa – può essere davvero la soluzione ideale anche dal punto di vista della funzionalità. Una cucina nuova, con tutti i miglioramenti del caso anche dal punto di vista della flessibilità e dell’usabilità – oltre che sotto il profilo importante del risparmio energetico – può rappresentare qualcosa di davvero nuovo ed utile.

    Perché ristrutturare la cucina: quali sono i miglioramenti ottenibili

    Talvolta, migliorare una cucina è importante, non solo dal punto di vista dell’estetica ma anche sotto il profilo della funzionalità.

    Al giorno d’oggi, grazie anche alla presenza sul mercato di varie compagnie low cost, ristrutturare cucina è divenuto molto più semplice ed economico che in passato. Certo, chiaramente tutto è subordinato sia alle proprie disponibilità di denaro, sia alla qualità ed alla quantità di mobilia e di elettrodomestici che si desidera acquistare.

    Ma perché effettuare una ristrutturazione dell’ambiente culinario, ovvero dell’ambiente in cui si cucina, che non è propriamente visto come un luogo di massimo design? Generalmente, se si vanno a guardare le motivazioni che stanno alla base del cambiamento della propria cucina, ritroviamo che essa ha ormai raggiunti i propri limiti nell’utilizzo, e dunque non può più andare oltre. Un altro motivo, spesso, risiede nell’eccesso di consumo degli elettrodomestici, specialmente se essi sono datati ed obsoleti, ed acquistati svariati anni or sono: alcuni ritengono più conveniente, infatti, acquistare una nuova cucina, in modo da avere un buon risparmio energetico nel tempo.

    Ma il motivo per il quale, di solito, si sceglie di effettuare delle ristrutturazioni della propria cucina, è che si desidera un cambiamento dello stile o dell’intero ambiente. Questo avviene soprattutto se l’ambiente culinario in questione risale a parecchi anni fa, magari ereditato da parenti, nonni o genitori.

    Come fare, dunque? Come cominciare a muoversi? Anzitutto, è bene scegliere un tema, uno stile, o anche un colore, per meglio capire come ristrutturare la propria cucina. Sul mercato, infatti, sono presenti numerose soluzioni, a seconda dei gusti e delle propensioni di ognuno di noi. Ad oggi le più gettonate sono ovviamente le cucine moderne, che regalano qualcosa anche in termini di design. Ma ci sono anche coloro che amano il genere rustico, o quello vintage, o altri ancora.

    Chiedere un consulto a qualche esperto di edilizia, se non direttamente ad alcune imprese edili che si occupano di tutta la gestione delle pratiche relative al miglioramento della struttura, rappresenta poi la mossa successiva, oltre che una di quelle finali. Grazie a questi organi, infatti, è possibile non soltanto avere dei preventivi, per farsi un’idea della spesa complessiva, ma anche riuscire ad operare direttamente per capire meglio quello che potrebbe essere il risultato finale.

    Acquistare un intero immobile da ristrutturare

    Acquistare immobili può riservare diverse sorprese se non si ha un minimo di esperienza.

    Molte persone si fanno attirare dal prezzo, magari particolarmente conveniente, e senza consultare un tecnico rimangono allettati dalla proposta per poi scoprire di aver fatto un cattivo affare. Magari si era convinti di poter ammodernare l’appartamento o la villa con dei lavori di ristrutturazione apparentemente non troppo dispendiosi, mentre ci si rende conto che molti di questi ammodernamenti non si possono implementare per limiti fisici e strutturali dell’immobile già però acquistato!

    Quindi la prima cosa importante da precisare nell’acquisto degli immobili da ristrutturare è non acquistare a scatola chiusa e non essere avventati, facendoci aiutare da un esperto o comunque da una persona che vanta una certa esperienza nel settore. Bisogna innanzitutto valutare, anche se le ristrutturazioni fossero interamente consentite, quale l’impatto economico per la realizzazione di queste ristrutturazioni. Le imprese di ristrutturazioni edili possono sicuramente aiutare da un punto di vista della consulenza, quando magari saranno loro ad eseguire le stesse ristrutturazioni edili, e maggiormente il caso di coinvolgere la ditta edile in questione. A volte si va di fretta perché con una scusa che si fa convincere che l’affare deve essere chiuso in tempi rapidi altrimenti lo si perde, e non si pone la giusta attenzione sull’analisi del fabbricato e dell’immobile in questione.

    Per valutare in linea di massima i costi di ristrutturazione bisogna tenere in considerazione l’impatto per la ristrutturazione degli impianti, quello relativo alle modifiche e rifacimenti nei bagni, eventuali sostituzioni di pavimenti e di infissi, lavori da eseguire sulle pareti e così via.

    Per quanto riguarda gli impianti la prima cosa da richiedere la certificazione per quanto riguarda l’esecuzione ad opera degli stessi impianti, che devono essere coerenti con tutte le norme e condizioni relative alla sicurezza previste dalla legge italiana. Quindi potrebbe occorrere sistemare dei fili, sistemare l’impianto di riscaldamento e la caldaia, magari sostituendo il tipo di caldaia oppure modificando l’impianto. A volte succede infatti che vengono realizzati degli impianti per le caldaie che non sono a norma, e che magari usano tubature in comune con altri dispositivi per lo scarico dei fumi. Oggigiorno nessun tecnico firmerebbe un impianto di questo tipo, perché oltre non essere a norma, è molto pericoloso in generale per la sicurezza. Per questo motivo devono essere in questi casi ricreate delle tubature per l’aspirazione e l’espulsione dei gas scarico.

    Per quanto riguarda invece i bagni, l’attenzione deve essere posta sulla condizione delle tubature dell’impianto idrico, in quanto solitamente i sanitari, la rubinetteria, i piatti doccia e cose di questo tipo andranno sicuramente sostituiti e l’impatto sarà relativo, mentre l’impatto della sostituzione delle tubazioni è sicuramente più rilevante.

    Particolare attenzione deve essere anche posta sugli infissi, in quanto rappresentano una delle spese principali delle ristrutturazioni e possono incidere tantissimo sul preventivo finale. La spesa di infissi, giusto per intenderci, può essere paragonata se non addirittura superiore alla spesa che andremo ad affrontare per la sostituzione dei pavimenti.

    Per quanto riguarda invece la ristrutturazione o sostituzione dei pavimenti, la scelta si fa un attimino più ampia perché la tipologie di piastrelle o di pavimenti che si possono applicare e abbastanza diversificata. In questi casi la situazione da valutare sulle condizioni specifiche dei pavimenti che vi ritrovate e in base ai materiali utilizzati e alla loro usura.

    Le pareti, per quanto riguarda il loro abbattimento o ricostruzione non presentano dei costi insostenibili. Anche in questo caso bisogna valutare in base alle condizioni attuali delle pareti esistenti in base al progetto di ristrutturazione che è stato concordato.

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    Il nostro tributo a Zaha Hadid, la regina delle archistar

    Il 2016 è stato un anno ricco di novità ed eventi per l’interior design, ma è stato contrassegnato anche da un triste evento: lo scorso marzo ci ha infatti lasciati Zaha Hadid, architetto, designer e progettista di origine irachena che è stata definita da molti “la donna che ha disegnato il futuro”.

    La sua figura è un indelebile simbolo non solo dell’architettura e del design, ma della cultura contemporanea nel suo insieme: basti pensare che è stata la prima donna a ricevere il Premio Pritzker, e che la rivista Time l’ha inserita nel 2010 tra le 100 personalità più influenti al mondo.
    La sua interpretazione dell’architettura è stata poliedrica e multiforme, in virtù delle sue idee molto poco convenzionali ed in aperta rivolta contro l’ortogonalità e gli schemi prefissati e precostituiti, che le derivavano dalla profonda convinzione che “l’architettura deve offrire piacere”: noi di NonSoloArredo non abbiamo mai nascosto la nostra predilezione per una filosofia più improntata al “Form Follows Function“, tuttavia nel caso di Zaha Hadid, per le emozioni che ha sempre suscitato e saputo comunicare con i suoi progetti, è doveroso fare un’eccezione.

    Vitra Fire Station Germania

    Per Zaha l’architettura è sempre stato un ambito nel quale proporre progetti innovativi e spettacolari, ricercando lo stupore, con pochissimi angoli retti e molte pareti oblique, come la Vitra Fire Station in Germania, oggi uno spazio espositivo, o il meraviglioso Aquatic Center progettato per le Olimpiadi di Londra del 2012.

    London Aquatics Center

    Questi sono solo due delle sue creazioni che hanno stupito il mondo, ma per il nostro omaggio alla donna che ha cambiato il modo di concepire lo spazio ci vogliamo dilungare sulla più importante delle due opere italiane, il MAXXI. Museo delle Arti del Ventunesimo Secolo. La sua realizzazione l’ha tenuta impegnata tra il 1999 ed il 2010, data dell’inaugurazione di questo campus urbano polifunzionale nel quartiere Flaminio di Roma che comprende un museo d’arte ed il primo museo italiano espressamente dedicato all’architettura. Il suo progetto è stato in grado di inserirsi ed integrarsi nel tessuto urbano circostante, ed è sbalorditivo per i suoi volumi monumentali ed innovativi.

    Museo MAXXI, Quartiere Flaminio, Roma

    Le idee di Zaha Hadid non sono state mai pura apparenza senza canoni, o manierismi di un architetto che ambisse solo andare contro corrente: ha rischiato con i suoi codici condivisi da ben pochi colleghi, ed ha vinto, lasciando indelebili tracce di sé ed una grande eredità fatta di segni forti a tutto il XXI secolo.

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    Multicolor esuberante, oppure un black&white minimal? Disegna la tua zona living!

    Quando devi arredare i tuoi spazi, hai davanti a te una prima fondamentale selezione, dato per assunto che lo stile del tuo appartamento sia moderno o addirittura contemporaneo.
    Vuoi una policroma esplosione di colori, mescolando tra loro pezzi di interior design che abbiano toni affini da accostare ma il cui risultato finale presenti un ambiente fresco e gioioso proprio perché così multicolore?
    Oppure ami la sobrietà dei contrasti tra le varie gradazioni di bianco e nero e non puoi fare a meno di esprimere la tua indole minimal nel rapporto di questi due colori che sebbene agli opposti sono da sempre simbolo di perfetta simbiosi?
    Qualunque sia la tua predisposizione, puoi stare tranquillo perché hai l’imbarazzo della scelta: sia tra i designer che tra gli “artefici”, ossia le aziende che traducono in oggetti concreti le idee che nascono su carta, non mancano mai gli spunti per accontentare gli uni come gli altri!

    Arredo multicolor

    Ed allora, il tuo spazio living può diventare un caleidoscopio in pochi semplici passi: regalati tutta l’energia del colore con l’audace progetto Color Fall, design di Garth Roberts per Casamania; un progetto di libreria talmente sfrontato nell’eterogeneità delle sue tinte che è impossibile non trovarlo attraente! E poi, il tuo gioco cromatico prosegue a grandi passi con l’accostamento del tavolino Labirinto di Natuzzi, un pezzo di arredo che Claudio Bellini ha voluto proprio così, senza mezzi termini, dalle mille facciate in vetro colorato ma squadrato e geometrico ed in tonalità uniche.

    E per chi volesse proprio una esplosione di colori in grado di rievocare ambientazioni esotiche, ecco Tropicalia: un accostamento per nulla azzardato se la scelta dell’arredo è votata ad una policromia tout-court, un progetto del catalogo Moroso su design di Patricia Urquiola. La rigida struttura in tubolare di acciaio ha subito un vero processo di make-up creativo che lo ha travestito con intensi colori, quelli del cordoncino in plastica intrecciata, un’idea che sa essere raffinata nella sua estrosità!

    Ci sembra però doveroso, in un simile ambiente, stemperare tutto con un pavimento dai toni naturali, caldi ed uniformi.

    Arredo minimal

    Lasciamo invece spazio alla seconda schiera, quella dei “minimal“, gli amanti di un arredo sobrio ed armonioso che vogliano ricreare l’eterna contrapposizione tra bianco e nero: amplificare spazi un po’ angusti, ad esempio, è possibile solo illuminandoli quasi a giorno con un trionfo di bianco, il più possibile lucido, per le pareti. E poi aprite il catalogo Cattelan, dove ad attendervi c’è il progetto di libreria componibile Wally firmato da Philip Jackson. Ciascun modulo può sostenere un peso massimo di 60 kg perché è realizzato in robusto MDF ed è quindi l’idea giusta per chi ha una ricca collezione di libri da esporre.
    Cattelan propone di assemblarli in toni Graphite oppure Oyster, ma noi in omaggio ad un design “manicheista” la sceglieremo bianco laccato oppure nero.

    Per proseguire su linee di design pulite ed essenziali, non potrete che affiancare a questa libreria un divano come Big Bob di Antonio Citterio: Flexform ha realizzato tutta la morbidezza di questo vero classico, un divano anch’esso componibile per cui adattabile ad ogni spazio, con una robusta struttura in legno e metallo e cuscini accoglienti. Un relax totale ti attende, accompagnato da una calda tazza di tè che potrai tenere poggiata su Vicino, il tavolino dai ripiani mobili che Molteni ha realizzato in acciaio su design di Foster&Partners. De tutto minimal nel suo aspetto, nasconde un sofisticato e funzionale meccanismo per la rotazione e traslazione dei suoi piani di appoggio.

     

    Qualsiasi stile tu abbia in mente per la tua zona living, siamo certi di averti dato tante ottime idee di partenza: l’interior design è per
    sua stessa natura una fucina di soluzioni tutte intriganti, ed il massimo piacere è proprio passarle in rassegna prima di prendere la decisione finale!

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    Elogio del legno, il più intelligente dei materiali

    Usare il legno è già di per sé un’attività intelligente“. Questa frase appartiene a Renzo Piano, e spiega perfettamente il pensiero del grande architetto italiano.

    Il concetto è stato espresso a margine della presentazione di un suo progetto, il quartiere ecosostenibile di Trento rinominato “Le Albere“. Non poteva che essere così, trattandosi di una riqualificazione ambientale dell’ex area Michelin: Piano ha proseguito spiegando che usare il legno è intelligente perché proviene da fonti rinnovabili, perché è riciclabile e perché la terra va difesa anche dagli architetti nella loro scelta dei materiali.

    Come dargli torto? Il legno, qualsiasi provenienza abbia, è il materiale più longevo e pregiato con il quale lavorare, perché stimola la fantasia, è plasmabile a piacimento, è caldo, e può essere riutilizzato quanto si vuole. Sa stimolare i sensi, spinge ad accarezzarlo ed è fonte di ispirazione per qualsiasi architetto o designer.
    Immaginate di sedervi o sdraiarvi su una panca interamente in legno: è scomoda, è dura, starete pensando!

    Non è dello stesso avviso Adam Friedman, un creativo arredatore di Los Angeles che ha ideato la Sitskie Block Bench, una panca composta da 450 listelli in quercia, uno accanto all’altro, che si muovono lentamente ed abbracciano il corpo in maniera flessuosa quasi come se fossero foam.

    L’idea, che prende il nome di The Block System, interamente realizzata a mano e che fa dolcemente affondare il corpo senza per questo far mancare il dovuto sostegno alla schiena, ed è incredibile quanto sia comoda!
    Naturalmente lo stesso sistema è stato poi applicato anche ad altri tipi di sedute e chaise longue da questa derivate, a creare una collezione unica nel suo genere che gioca con il legno e costruisce con esso delle autentiche isole di relax!

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    Architettura espansa applicata ad un hub ferroviario nei Paesi Bassi

    Se seguite il nostro blog NonSoloArredo fin dai suoi esordi, sapete già che spesso, oltre all’interior design ed all’arredamento, amiamo divagare e gettare lo sguardo anche su progetti architettonici che ci colpiscono e stuzzicano la nostra passione per il bello.

    Il progetto protagonista oggi è stato definito un esemplare di “architettura espansa“, perché intorno all’edificio simbolo della stazione ferroviaria di Arnhem in Olanda è stato interamente ripensato il concetto di viaggio, con un progetto portato a compimento da UNStudio dopo 20 anni di duro lavoro che hanno trasformato la stazione, oltre che in un hub per i trasferimenti e trasporti – Arnhem è snodo cruciale tra Belgio, Olanda e Germania – anche in una spettacolare porta di accesso alla città.
    Non si fa fatica a definire la stazione come lo scalo ferroviario più evoluto al mondo, stanti le sue caratteristiche che integrano uffici, negozi e persino un cinema multisala.

    Nel progetto voluto da UNStudio il paesaggio urbano si prolunga all’interno della stazione che per le sue caratteristiche strutturali ed architettoniche è assolutamente sorprendente, perché si configura quasi come “open space“, con una modernissima copertura in leggero acciaio che ha applicato per la prima volta all’edilizia, almeno in scala così ampia, le tecniche di costruzione navale.

    Un vero progetto chiave che collega direttamente i passeggeri con il centro città con sembianze scultoree, in cui pavimenti e soffitti giocano a rincorrersi in un edificio mai visto prima e destinato a smistare un flusso di turisti, passeggeri e pendolari previsto sulle oltre 100mila unità. Un nuovo e rivoluzionario concetto di stazione ferroviaria, che rappresenta un impulso vitale per il rinnovamento di questo tipo di strutture.

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    Una sedia che gioca con le geometrie

     

    Due giovani designer francesi si fanno chiamare Pool, nome che hanno scelto per firmare i loro progetti: la sedia Circle, ideata da Léa Padovani e Sébastien Kieffer, sembra un’icona uscita direttamente dalle pagine di un albo a fumetti!

    È stata prodotta dalla galleria parigina Bensimon, rispettando l’idea di una sedia dagli affascinanti giochi geometrici. Circle è infatti composta da una serie di forme essenziali assemblate tra loro, e gioca con illusioni ottiche a seconda del punto da cui la si osservi, essendo le sue linee altamente definite e nette.

    Il materiale in cui è realizzata è acciaio in tubi laccati, in diversi colori quali nero, bianco, turchese, verde.
    Circle punta a stimolare una conversazione anche profonda sui temi comuni al design contemporaneo ed all’arte!

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    Alvar Aalto, padre del design moderno

    Se riuscite ad organizzarvi in tempi rapidi siete ancora in tempo – la mostra chiude il 1° marzo – per visitare la retrospettiva dedicata ad Alvar Aalto, uno dei grandi geni del design e dell’architettura dello scorso secolo.
    La ospita il Vitra Design Museum, nei pressi di Basilea, non nuovo a simili grandi esposizioni che vanno a scandagliare nell’opera di grandi interpreti del design per scoprirne anche aspetti magari meno noti.

    La retrospettiva si intitola “Alvar Aalto – Second Nature” e riesce nell’intento di far risaltare gli aspetti dell’architettura organica di questo leggendario interprete finlandese del design, il quale ha sempre avuto l’obiettivo di progettare spazi ed elementi che fossero a misura d’uomo, con soluzioni di confort innovative ma ispirate all’arte ed alla natura.
    La combinazione dei suoi volumi, forme e materiali è diventata emblema di una “seconda natura” fruibile da parte di chiunque, e per fare qualche esempio scopriamo le sue porte incastonate nei muri come fossero dei quadri, o i mirabili effetti della pietra mescolata con il legno.

    Edifici come la biblioteca di Vyborg in Russia si presentano ad un occhio attento ai canoni architettonici come una sinfonia che sa fondere concetti provenienti da differenti aree tematiche ed artistiche, ma ciò che ha reso immortale il suo nome è il design di elementi di arredo come lo sgabello S60 o la sedia Paimio, diventati caposaldi ispirativi validi ancora oggi, per non parlare del vaso Savoy che rappresenta il design finlandese a livello mondiale.

    Un vero precursore del design di avanguardia quindi, ed autore di oggetti grazie ai quali tutti possono godere del fascino dell’architettura organica: questa mostra sarà un’esperienza elettrizzante!

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    L’art de vivre ha le forme del divano Bubble

    Il divano Bubble è stato un autentico punto di rottura nel mondo dell’interior design, perché ha saputo spiazzare tutti con le sue forme tondeggianti ed ispirate ai classici arredi ed al design italiano degli anni ’70, forme sulle quali sono state spruzzate tonalità di colore forti e decise.
    Il suo esclusivo design è stato firmato da Sacha Lakic, designer francese di grande eclettismo perché si diletta anche nella progettazione di automobili elettriche e motociclette.

    La sua particolarissima struttura a “palloncini” fa tutt’uno con il motto della prestigiosissima azienda che l’ha realizzato: parliamo di Roche Bobois, marchio di elevatissima qualità per l’interior design moderno.
    Tale qualità naturalmente non si riflette solo nella progettazione, affidata a nomi di spicco dell’estetica contemporanea e che risulta in una collezione estremamente variegata, ma trova riscontri anche nei materiali scelti e nell’attentissima manifattura curata fin nei minimi dettagli.

    Il divano Bubble di Roche Bobois

    Tornando al divano Bubble, scopriamo che è realizzato in un particolare schiumato a doppia densità montato su una struttura in legno, il che ne assicura la lunga durata e la robustezza ed al tempo stesso garantisce un confort inimmaginabile per un imbottito dalla linea così “estrema”.
    Lo schiumato è ricoperto da tessuto Techno 3D, un esclusivo materiale ideato proprio da Roche Bobois, tanto geniale nell’intuizione quanto semplice nella sua struttura: ad un resistente jersey nero molto elastico e che mantiene inalterate le forme del rivestimento è stata sovrapposta tramite incollatura una lana lavorata a nido d’ape, proprio quella che permette di ottenere la stupefacente vivacità dei colori.

    La personalità di Bubble è davvero molto forte ed esuberante, ce ne siamo resi conto ammirandolo di persona all’interno di uno store Roche Bobois che abbiamo visitato, dove abbiamo avuto anche la possibilità di provarlo, sedendoci e constatandone il grande comfort!

    La boutique di Napoli inoltre ci ha offerto una interessante panoramica su tutti gli altri elementi di arredo di questo marchio del tutto speciale, che punta in maniera decisa non solo sull’esclusività di un design che può trasformare un appartamento in una galleria d’arte moderna, perché fa leva anche su processi realizzativi di elevatissimo livello tecnologico.
    Non solo semplici mobili quindi, ma pezzi d’arte unici. Solo esplorando uno showroom Roche Bobois come abbiamo fatto noi ci si può rendere conto del carattere unico di simili collezioni!

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    Arredi di qualità a prezzi democratici: è Made.com

    Lo slogan principale di Made.com è “arredi di qualità a prezzi democratici“. E, a giudicare dagli incrementi esponenziali delle vendite a partire dal 2010, anno di debutto, sembra proprio che questo slogan si sia fatto largo tra il grande pubblico.
    Made.com non è una fabbrica e non è un marchio con suoi negozi o distributori. È un progetto del tutto nuovo secondo il quale i suoi arredi sono prodotti solo dopo essere stati ordinati, per cui soddisfano specifiche richieste e spesso sono proprio arredi su misura che ricalcano “pezzi” più famosi.

    C’è molta riservatezza da parte di Chloè Macintosh sia sulle sedi di produzione che sui materiali: si sa solo che molto è dislocato in Europa ma anche in Cina, India, Vietnam, eppure la fondatrice assicura che non si deve storcere il naso perché i materiali ed i processi produttivi sono di assoluta qualità, e molti dei produttori lavorano anche per marchi rinomati!
    Il risparmio assicurato da Made.com sta tutto nel taglio di fasi inutili del processo offerta-domanda e nell’abolizione degli intermediari, e nulla a quanto pare va a discapito della qualità dei prodotti. Tutti i complementi di arredo vengono realizzati al prezzo ritenuto giusto, o per così dire etico; come, dove, e da chi questi vengano prodotti è, a suo dire, proprietà intellettuale di Made.com, trattandosi del vero segreto che ha consentito questo exploit.

    Ora la vera sfida è incentrata proprio su questo aspetto: convincere il pubblico che sta acquistando un oggetto di qualità, e che offre le stesse caratteristiche di un manufatto più caro pur non presentando firme di grido.
    Che sia questa la vera strada per arredare casa combinando nel migliore dei modi costi ragionevoli ed eccellente resa del mobilio scelto? Ci piacerebbe davvero sapere se qualcuno tra voi ha mai acquistato su questo sito!

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    Le novità Profilpas

    Con quasi quarant’anni di esperienza nel settore, Profilpas è oggi leader nella produzione di battiscopa e di profili in metallo e PVC per la posa di pavimenti e rivestimenti in ceramica, marmo, moquettes, parquet e pavimenti laminati.

    Durante il Cersaie 2014 che si è appena concluso, l’azienda ha presentato tutte le ultime novità, a partire da Profilpas Design, la nuova serie di listelli, profili e battiscopa dedicati appunto al mondo del design e dell’architettura. Una linea tutta giocata sugli accostamenti cromatici per creare nuove possibilità di decorazione: gli elementi in acciaio inox cromato e alluminio anodizzato vengono proposti in una vasta gamma di colorazioni che vanno dal nichel al bronzo rame, passando per il titanium, il brown e il dark brown.

    Fanno parte della gamma Profilpas Design anche la serie M Design di profili per angoli esterni e di raccordo tra pavimento e rivestimento, studiati per definire la ceramica con tagli netti, e la serie C Design di listelli decorativi impreziositi da cristalli Swarovski, che esalta esalta la luminosità delle linee rendendo ricercato qualsiasi ambiente.

    [Profilpas Design]

    Il bagno è al centro anche di altre nuove proposte Profilpas, a partire dalle canaline per doccia a filo pavimento Slim Drain e Smart Drain: un prodotto che risponde alle ultime tendenze dell’interior design e che risulta perfetto per installare una doccia a filo pavimento, per un bagno caratterizzato da linee pulite ed essenziali, senza alcuna barriera fisica. E poi Glass Profile, la linea di profili in acciaio inox espressamente studiata per i box doccia ed ideati per l’inserimento di pareti di separazione in vetro a pavimento con pendenza al 2%.

    [Smart Drain]
    Ma le proposte di Profilpas non si esauriscono, naturalmente, con i prodotti legati al bagno. Tra i prodotti più innovativi dell’azienda vi è la tecnologia PDS (Profilpas Digital System), un sistema di stampa digitale  che permette di realizzare ogni tipo di decoro per i profili top. La speciale pellicola applicata sui profili in alluminio riproduce fedelmente il disegno, i colori e le venature del pavimento desiderato. Con la tecnologia PDS possono essere personalizzati anche i nuovi battiscopa in pvc per pavimenti in LVT (Luxury Vynil Tiles) e legno laminato, incollati o flottanti. I battiscopa in pvc resistono ai liquidi aggressivi, non assorbono acqua, non contengono formaldeide e sono resistenti agli urti.

    [Battiscopa in PVC ricoperto con tecnologia PDS]
    A completare la panoramica sulle ultime proposte di Profilpas, ecco Unisystem Plus, il sistema professionale di profili per la posa di parquet flottanti la cui innovativa clip di fissaggio permette una posa semplice e veloce, facilitando anche l’eventuale rimozione: è sufficiente una semplice pressione sulla base in alluminio per fissare il profilo top garantendo una perfetta stabilità dimensionale.

    [Unisystem Plus]
    Ed infine la nuovissima linea di battiscopa luminosi Iceberg Collection che definiscono le pareti grazie ai punti luce verticali e, allo stesso tempo, sfruttano il riflesso del pavimento grazie alla presenza di un secondo punto luce orizzontale.

    [Iceberg Collection]
    Per saperne di più su tutta la gamma di prodotti Profilpas clicca qui!

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    Flexform, un Made in Italy di successo

    Protagonista di oggi su NonSoloArredo è Flexform, azienda della provincia di Monza e Brianza che ha dato inizio alla sua attività di semplice mobilificio negli anni ’70 evolvendosi poi in azienda rinomata per la creatività raffinata delle sue proposte d’arredo: questo grazie alla collaborazione dei più famosi designer, con nomi quali Cini Boeri e Antonio Citterio.

    Oggi Flexform è conosciuta in Italia e nel Mondo per i suoi divani isola, imponenti e confortevoli ma soprattutto modulari: permettono di accostare diversi elementi, anche di forme e misure differenti, per combinare il divano a misura del proprio spazio. Il tutto con la qualità riconosciuta del Made in Italy, dal design all’approvvigionamento di materiali fino alla manifattura.

    Flexform
    non è però solo imbottiti versatili con collezioni molto articolate, che includono anche pouf, poltrone e dormeuse, perché si occupa anche della zona notte e della zona giorno.
    Molto apprezzate sono ad esempio le collezioni living con tavoli e tavolini e le creative proposte dei sistemi contenitori e librerie.
    Le prospettive sono tutte pensate per adattarsi alle esigenze arredative ed abitative più disparate, secondo una filosofia molto ben definita che scommette sulla sperimentazione di nuove forme creative e nuove tecnologie senza per questo dimenticare la tradizione artigiana.

    L’industria dell’arredamento italiana ha in Flexform una punta di diamante fortemente radicata nel territorio ma in grado di espatriare con successo, avendo già raggiunto 75 paesi nel mondo con i suoi shop in shop ma soprattutto con ben 14 flagship stores.

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    Desalto Element, scultura sospesa nell’aria

    Best Line Workè l’Award che è stato conquistato nel 2014 dalla collezione Element di Desalto: una serie di componenti di arredo dal carattere molto forte, perché il progetto di base sfida la legge di gravità con forme sospese.
    Il designer Tokujin Yoshioka ha infatti ideato piani di appoggio posati su un unico sostegno centrale: questa sospensione ricorda visivamente i quarzi naturali, e conferisce all’insieme l’aspetto di una scultura sospesa nel tempo e nello spazio.

    L’intera collezione risulta così essere composta da molto più che banali piani di appoggio, a partire dai tavoli da pranzo – disponibili in misure fino ai 3 metri – fino ad arrivare ai tavolini, ed in essa l’esperienza di Desalto spicca in maniera netta, del resto l’azienda è specializzata nella lavorazione dei metalli applicati all’interior design. Tutti gli elementi della collezione sembrano essere, con i loro incastri di sbieco, in bilico perenne, creando quasi un senso di mistero.

    La categoria Best Line Work per la quale è stata premiata questa collezione ha voluto così riconoscere un tratto grafico che si colloca ai vertici dell’espressività, con un prodotto industriale che riesce seppur involontariamente a conquistarsi caratura di opera d’arte. Si tratta solo di un altro passo di Desalto su una strada fatta di progetti sofisticati ma accessibili ad una fascia di mercato ampia.

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    Il “buon design” di Snaidero

    Da una attenta valutazione di oltre 700 progetti provenienti da tutto il mondo scaturisce ogni anno, da parte del Chicago Athenaeum Museum of Architecture, il Good Design Award.
    Per il 2013 il prestigioso riconoscimento è andato alla cucina Board di Snaidero, in virtù di un sorprendente concept progettuale del quale sono stati valutati e riconosciuti i criteri dei materiali utilizzati e delle forme applicate, ma anche la funzionalità e l’effettiva utilità delle trovate.

    Tutta la zona operativa è completamente ripensata e non ha nulla di “canonico”, una scelta votata ad aumentare il comfort di utilizzo e quindi la funzionalità di un ambiente chiave in ogni casa. La sua struttura essenziale e quasi minimale, alleggerita da tutto ciò che non è realmente necessario, fa apparire Board come una cucina moderna e dinamica le cui caratteristiche sono l’accessibilità e l’assenza di vincoli, per un design che vuol essere soprattutto concreto ed in grado di rispondere con le possibili personalizzazioni alle ultime tendenze in fatto di ambienti anche ridotti.

    Il blocco operativo principale è sospeso, ed è perfettamente attrezzato per tutte le operazioni, siano esse di cottura o semplice preparazione delle pietanze. Tale blocco, contenuto nelle dimensioni ma sufficiente per svolgere tutti i compiti, è tecnologicamente avanzatissimo anche nel suo sistema di ancoraggio all’area contenimento e stoccaggio, con una piattaforma flessibile nelle applicazioni e soprattutto modulare, per una componibilità portata agli estremi che risponde caso per caso.
    La sintesi tra confort funzionale e bel design è ai massimi livelli in Board, che si propone anche come ottimo spazio conviviale fatto per emozionare.

    L’avanguardia industriale Made in Italy trova in Snaidero la conferma della sua intraprendenza: del resto, l’azienda non è nuova a questo riconoscimento, essendoselo già aggiudicato 10 volte a partire dal 1996.

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