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  • Come dividere gli spazi interni: diverse soluzioni possibili

    pareti hpl

    Dividere uno spazio interno è sempre una sfida, sia che si tratti di una stanza di casa propria che di un locale adibito ad uso pubblico.
    Occorre trovare il giusto equilibrio tra funzionalità ed estetica.

    Le soluzioni possono essere molte ed è importante riuscire ad individuare la più adatta ad ogni caso specifico.
    Ricorrere a muri in calce e mattoni assicura un risultato solido e duraturo, chi li sposta più?
    Ma è un investimento che richiede tempo, denaro e olio di gomito per pulire tutto a fine lavori.

    E se col tempo si cambia idea o le esigenze di suddivisione dello spazio cambiano?
    Per tornare indietro bisogna demolire tutto, un’operazione difficile e costosa.

    Con il cartongesso le condizioni non migliorano poi tanto.
    Anche se i pannelli costano molto meno dei muri veri e propri, una volta installati è complicato smontarli e cambiarne la disposizione.

    Allora, cosa si può fare? Esiste un’alternativa che, per così dire, riesca a salvare capra e cavoli?
    In effetti una soluzione c’è: le pareti modulari.

    Le pareti modulari, un sistema pratico ed economico

    Le pareti modulari rappresentano un sistema davvero pratico per dividere e riprogettare gli spazi interni.
    Sono costituite da pannelli leggeri ma molto resistenti, che si possono comodamente montare e smontare a seconda delle necessità del momento.

    Rispetto ai muri di mattoni o di cartongesso, l’investimento economico è molto più contenuto e il tempo necessario a completare l’installazione si riduce notevolmente.
    Persino la pulizia a fine lavori si trasforma in un intervento di poco conto.

    Con le pareti modulari si riesce ad utilizzare appieno lo spazio a disposizione, senza creare inutili ingombri strutturali.
    Infatti, risultano molto sottili perché sono in laminato stratificato.

    In ambienti ad uso pubblico come i bagni o gli spogliatoi, sono proprio perfette dato che ne agevolano le operazioni di igienizzazione.
    Dove ci sono pannelli divisori per bagni è più facile mantenere i locali puliti e in ordine, e le superfici si possono detergere senza problemi, così come i pavimenti.

    Pareti in HPL per la massima igiene dei luoghi pubblici

    L’utilizzo delle pareti divisorie per bagni pubblici e spogliatoi consente di allestire i locali col massimo rigore, dividendoli in ripetute postazioni dove ogni avventore trova giusto spazio e comfort.

    Bastano pochi accorgimenti per dotare un bagno dell’essenziale: porte che si chiudono in autonomia, un gancio dove poter appendere la borsa o il soprabito, una serratura comoda ed efficace.
    Tutti elementi che qualsiasi azienda che, come mostra sul suo sito Spazio4arredo, progetta e installa pareti divisorie in HPL per bagni sa di non dover trascurare.

    Ma ciò che fa davvero la differenza è che, con le pareti divisorie per bagni in HPL, si creano le condizioni ideali per poter eseguire le pulizie ordinarie con la massima praticità.
    Dopo due anni di pandemia, siamo tutti consapevoli di quanto nei locali ad uso pubblico sia fondamentale un’igienizzazione costante. Se la struttura è stata pensata anche in quest’ottica, gli addetti ai lavori possono svolgerla al meglio.

    L’HPL è un materiale con caratteristiche di robustezza che si presta alla perfezione a questo scopo.
    Si tratta di laminato stratificato ad alta pressione che si può lavare e disinfettare ogni volta che serve, non ha problemi ne’ con l’acqua ne’ con l’umidità, perciò le superfici non si deformano e non si rovinano.

    Di solito, le pareti modulari poggiano su dei piedini regolabili oppure sono del tutto sospese. In entrambi i casi, questi assetti contribuiscono a rendere più facili ed efficaci le operazioni di lavaggio dei pavimenti.

    I pregi di una parete divisoria modulare sono molteplici, e non ne abbiamo ancora preso in considerazione l’estetica.

    I pannelli divisori per bagni in HPL sono pratici e belli

    Le pareti divisorie per bagni in HPL possono accontentare le più diverse esigenze perché sono disponibili in un’ampia gamma di modelli e finiture.
    In questo modo, ogni progetto può diventare qualcosa di esclusivo e personalizzato, cosa può esserci di meglio?

    I bagni e gli spogliatoi escono dalla logica dei locali anonimi, grigi e piatti, per trasformarsi in ambienti accoglienti e di carattere.
    Soprattutto se vengono progettati da arredatori esperti. È innegabile che la mano di un professionista si fa notare subito, anche in un locale ameno come un bagno.

    Ovviamente il contesto del bagno pubblico non coincide con l’ambiente bagno della propria casa, al quale possiamo dedidarci fino a raggiungere il massimo risultato in fatto di comfort ed eleganza, ma perchè non cercare di alzare gli standard e far sentire a proprio agio anche gli utenti di un luogo pubblico?

    Per avere un’idea di quante, e quanto differenti, possano essere le alternative d’arredo con i pannelli divisori per bagni, abbiamo consultato i siti di aziende del settore, dove le soluzioni realizzate sono davvero stupefacenti per originalità e funzionalità degli spazi.
    Inoltre, accendono la fantasia di chi le osserva, suggerendo tante altre idee nuove.

    Progettare in piena sicurezza con le pareti modulari

    Le pareti divisorie per bagni in HPL sono sottoposte a specifici controlli di qualità, che ne verificano i requisiti.
    Per esempio, è importante che riescano ad ottenere la certificazione che riguarda la reazione al fuoco, visto che vengono installate in luoghi pubblici.

    Infine, occorre prevedere e cercare di evitare i più banali incidenti, prendendo le dovute precauzioni, come utilizzare dei profili morbidi dalla parte delle cerniere delle porte, per eludere accidentali schiacciamenti delle dita.

    Con le pareti modulari si possono proprio progettare spazi pratici e belli in piena sicurezza.

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    Come aumentare l’illuminazione naturale in una stanza

    Una tendenza costruttiva ormai affermatissima, sia per il suo pregio estetico che per i vantaggi concreti che sa offrire grazie ai nuovi prodotti in commercio, è aprire al massimo le camere con finestre molto più ampie che in passato.
    Ciò vuol dire in sostanza progettare con la luce, che come sappiamo è ritenuta la quarta dimensione del design, valorizzando qualsiasi ambiente e inondandolo di luce naturale ma anche accrescendo il nostro benessere psicologico e persino fisiologico.
    Più luce significa più voglia di fare, più desiderio di essere attivi, e lo testimonia anche il passaggio in corso ai mesi più freddi e bui con il concorso dell’ora solare 2021 entrata in vigore il 31 ottobre.
    Il desiderio è costruire un dialogo maggiore e più articolato tra l’esterno e l’interno degli appartamenti e gli spazi di vita domestica, ed è molto avvertito da chi ha trascorso lunghi mesi segregato in casa a causa dell’emergenza sanitaria scatenata dal CoVid-19, ma anche da chi tuttora trascorre molto più tempo a casa perché ancora in regime di smart working.

    I vantaggi dell’illuminazione naturale

    Oltre a tutti i benefici dei quali abbiamo parlato per l’umore e per l’organismo, ampliare le vetrate consente di ottenere migliori prestazioni dal proprio appartamento anche sotto il profilo dell’isolamento termico e acustico. Sono infatti oggi disponibili nuovi materiali e nuove tecniche costruttive che rendono le vetrate e finestre più efficienti ed efficaci nell’isolare dai molesti rumori provenienti dall’esterno ma anche nel garantire una migliore tenuta termica del calore generato durante i mesi invernali quando si attiva il sistema di riscaldamento, con al tempo stesso una barriera contro le più rigide temperature esterne: tutto ciò non fa che tradursi anche in risparmi in bolletta, non solo quella termica grazie alla minore dispersione del calore, perché più luce naturale vuol dire anche minor uso di quella artificiale, se non quando cala la sera.

    Come progettare con la luce

    L’argomentazione portata avanti sino ad ora può essere estesa anche alle pareti interne di casa, sempre con l’obiettivo di guadagnare luminosità, ariosità e spazio vitale percepito. Progettare con la luce è possibile anche per dividere gli ambienti, ricavando pareti divisorie più leggere e trasparenti con un effetto scenico a dir poco sbalorditivo, perché la casa sembrerà più ampia. Le stanze comunicano tra loro attraverso delle vetrate che lasciano filtrare i raggi solari, ed ovviamente è possibile schermare quegli ambienti per i quali si desidera maggiore privacy sfruttando vetri con effetti satinati o opacizzati che preservano l’intimità ma lasciano comunque strada alla luce.

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    Come comporre la purezza del bianco e il fascino del nero

    In una vita fatta di contrasti, di opposizioni tra giusto e sbagliato, di Alfa e Omega e di principi antitetici tra loro ed all’apparenza inconciliabili noi abbiamo trovato un modo per divertirci trasponendo questo tipo di concezione manichea alle scelte per la rifinitura delle pareti di un appartamento.
    Quali colori più di qualsiasi altro possono essere messi in contrapposizione se non il bianco e il nero? Noi analizzeremo pregi e difetti di entrambi cercando, se ne avremo le qualità, di farvi scoprire anche interessanti compromessi.

    La purezza del bianco

    Per definizione il bianco è un colore che fa pensare alla purezza e che anche nell’arte ritroviamo associato a questo tipo di concetto. Candore e pulizia di questo colore non colore riescono però a raccontare tante storie diverse e ad assumere significati particolari a seconda del settore e del contesto.

    Negli spazi domestici è per l’appunto l’emblema supremo della pulizia, ma allo stesso tempo se applicato in maniera insistita sia per l’arredamento che per il rivestimento delle pareti riesce ad esprimere tutta la perfezione alla quale si ispira il minimalismo contemporaneo.

    Con un look total white qualsiasi stanza acquista valori di semplicità ma anche di estrema luminosità, ispirando sensazioni di serenità e favorendo atmosfere rilassanti. Un valore intrinseco del bianco è poi dato dalla sua capacità di donare maggiore ampiezza visiva agli ambienti, perché cattura la luce e la riflette fino a raggiungere uno stile invidiabile.

    Il fascino del nero

    Per ovvio contrasto, e dal momento che fin dall’antichità il lessico cromatico prevedeva solo l’alternanza tra il chiaro e lo scuro, il nero è il colore che si pone al lato opposto di questa ideale scala ed è associato al buio, al mistero, all’incognito: proprio per queste ragioni, per tante persone possiede un fascino irresistibile, per motivi caratteriali che non è certo questa la sede per approfondire.

    È proprio dall’età moderna che il nero ha iniziato ad accompagnarsi con maggiore insistenza al suo opposto bianco, divenendone un complemento essenziale per creare qualsiasi forma di comunicazione, dalla fotografia alla stampa fino al cinema.
    Per l’arredamento non si può fare a meno di riconoscere che il nero sappia esprimere sensazioni di solidità, di robustezza e di consistenza, ed ha saputo quindi conquistarsi un ruolo di primissimo piano nella composizione di ambienti ricercati ed anche totalizzanti nella loro espressività e nella loro eleganza.

    Il design degli ambienti attinge a piene mani alle potenzialità infinite del nero spaziando dalle finiture lucide e laccate fino a quelle più opache e matt che esaltano la matericità. In molti lo considerano un grande azzardo se applicato alle pareti come rivestimento, eppure se sapientemente dosato ed inserito in maniera calibrata nel contesto può comporre uno stile unico e di estremo carattere.

    Dettagli architettonici e finiture composte in nero ne guadagnano in personalità, e sta proprio qui l’idea di compromesso alla quale accennavamo qualche riga più sopra all’inizio del nostro articolo: con il suo fascino il nero riesce a dialogare anche con il bianco e ad integrarsi alla perfezione negli ambienti facendo anche la differenza!

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    Consigli per arredare l’ingresso di casa

    Al momento in cui finalmente si devono scegliere gli arredi con i quali riempire e corredare la nuova casa appena acquistata, dopo aver ultimato i lavori di ristrutturazione, si tende alle volte ad enfatizzare alcuni ambienti dedicando loro maggiori cure e penalizzarne altri, decidendo all’ultimo secondo ed in maniera affrettata o poco accorta. La principale “vittima” di questa errata procedura è quasi sempre l’ingresso, perché si tende a privilegiare la cucina, la camera da letto ed il soggiorno dimenticando questo ambiente che invece nell’ottica domestica ha un ruolo ben preciso.


    L’ingresso di casa è tutt’altro che uno spazio secondario, perché fa da biglietto da visita per tutto l’appartamento quando si accolgono degli ospiti ed è in ogni caso il primo impatto che ci accoglie al rientro. La tendenza architettonica più in voga si è in realtà orientata verso un’elisione dell’ingresso, assorbendolo e proponendo spesso l’accesso principale dalla porta di casa direttamente su un ampio salone, ma c’è invece chi ancora apprezza questa specie di camera di decompressione che l’ingresso sa rappresentare offrendo anche pratiche funzionalità.

    Come arredare l’ingresso di casa?

    L’ideale, dal momento che l’ingresso è il primo spazio al quale si accede, è arredarlo in uno stile che sia in sintonia con quello della restante parte di casa ma senza copiarlo in maniera speculare: basteranno dei richiami più sfumati e lievi cenni sul carattere e sulla personalità dell’appartamento. Importante è anche evitare il sovraccarico, per non trasmettere l’impressione di caos, e di conseguenza pochi arredi mirati nelle loro funzioni saranno sufficienti. Gli elementi di arredo da proporre all’ingresso devono essere essenziali:

    • una specchiera
    • un appendiabiti
    • un mobiletto, una consolle o una mensola
    • una piccola poltroncina

    Ovviamente ognuno potrà poi decidere per la personalizzazione che preferisce anche in base alle diverse esigenze, ma è fuori di dubbio che un ripiano di appoggio sia assolutamente indispensabile come svuotatasche al rientro a casa e per avere a portata di mano ciò che non si può dimenticare quando si esce: chiavi di casa e dell’auto, portafogli, documenti. Che sia una mensola semplice oppure un piccolo mobiletto contenitore dipende solo dalle tue preferenze, perché di certo la seconda opzione ti offrirà anche un utile spazio di stivaggio in più, ma la soluzione di maggiore pregio estetico è anche una delle più gettonate tra le tendenze dell’interior design ed è la consolle.

    Linee guida per un ingresso funzionale

    Come già detto, va seguito un profilo estetico che in parte richiami quello dell’appartamento, ma ancora più determinante perché il tuo ingresso sia al top è comporlo con arredi pratici e funzionali, senza eccessi. Sebbene sia un’area di passaggio avrai bisogno di elementi ad hoc per ogni azione, come toglierti le scarpe prima di addentrarti nel resto della casa (ed ecco l’utilità di una poltroncina) o toglierti il soprabito, da riporre su un appendiabiti o se hai abbastanza spazio in un discreto guardaroba munito di grucce.

    Infine, l’illuminazione: è molto frequente che l’ingresso della casa non disponga di fonti di luce naturale, e allora dovrai posizionare in maniera strategica dei punti luce come ad esempio dei faretti LED o comunque un’illuminazione proveniente dall’alto. Potrai tranquillamente orientarti su luci di forte intensità, basta che siano calde così da conferire all’ambiente uno stile più personale e distintivo.

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    Come scegliere i giusti infissi

    Gli infissi e le aperture di uno spazio architettonico sono a tutti gli effetti protagonisti essenziali di qualsiasi progetto, che mai possono essere messi in secondo piano.
    Le motivazioni sono di certo di natura estetica perché orientarsi sulla corretta distribuzione di finestre e balconi influisce sulla composizione e sulla resa visiva di qualsiasi tipo di ambiente.

    Gli infissi hanno infatti il compito di instaurare il giusto dialogo tra gli interni e gli esterni della casa, facendo entrare ciò che si desidera e tenendo lontani gli “ospiti indesiderati” ma anche trattenendo quelli che sono benvoluti; spesso sono elemento di ispirazione per i progettisti che li sfruttano anche per dare personalità ed incisività alle proposte ed alle creazioni da sottoporre ai propri committenti.

    Finestre per il risparmio energetico

    Le aziende specializzate stanno infatti mettendo a disposizione idee sempre più innovative, brevettate per garantire la massima libertà compositiva e che diventano a tutti gli effetti complementi di arredo ben inseriti ed integrati negli scenari.
    Certo, bisogna riconoscere che le finestre sono tra le principali responsabili delle dispersioni energetiche di un edificio nel suo complesso e dei singoli appartamenti nello specifico, ma anche questo inconveniente è ormai stato risolto dalla tecnologia che può proporre modelli isolanti ad elevatissime prestazioni energetiche.

    L’isolamento termico, componente prettamente funzionale di un progetto, non viene di certo penalizzato dalle nuove soluzioni di design, anzi: incide sulla qualità e sul valore della ristrutturazione perché va a riqualificare l’immobile e lo rende più efficiente e quindi di maggiore valore anche economico. Molto spesso i vantaggi garantiti dai nuovi sistemi per gli infissi, che sono anche strutturati per proteggere il comfort, includono persino un isolamento acustico dagli ottimi standard , per cui ciò che si ottiene è la migliore illuminazione con lo sfruttamento della luce naturale, una essenziale componente dell’arredo, ma con la protezione da rumori esterni o sbalzi termici ad ottimizzare la funzionalità.

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    Guida alla scelta delle finestre per tetti

    Ci sono innumerevoli modi per definire gli infissi per tetti, una evoluzione dell’edilizia e dell’architettura che negli ultimi anni ha conquistato favori crescenti come nuova soluzione che consente di sfruttare spazi un tempo ritenuti poco propizi o scarsamente idonei alla vita di tutti i giorni, quasi come se fossero dei ripieghi, come i sottotetti o le soffitte. C’è chi parla di finestre per tetti, chi li chiama finestre da tetto o anche finestre per mansarde.

    Nel linguaggio comune c’è anche un altro termine molto utilizzato, quello di lucernari: sebbene faccia riferimento finestre per locali non abitati, ormai questa definizione è ampiamente utilizzata quasi come sinonimo di finestre per tetti, e viene applicata quindi anche ai contesti residenziali.
    Noi vogliamo provare a fare un po’ di chiarezza sull’argomento, proponendovi una breve guida alla scelta delle finestre per tetti per identificare più facilmente la migliore soluzione in base agli spazi disponibili materialmente ma anche tenendo in debita considerazione le esigenze da soddisfare.

    Quali vantaggi offrono le finestre per tetti?

    È possibile dire che sostanzialmente siamo quasi sempre di fronte allo stesso articolo, che a seconda anche delle zone d’Italia prende nome diverso, in base alle consuetudini. Tutte le finestre per tetti infatti condividono la caratteristica di essere installate sulle falde del tetto, in orizzontale o in verticale ma spesso anche sui tetti spioventi per rendere abitabile una mansarda.
    La loro caratteristica comune è permettere di sfruttare la luce naturale grazie ad una speciale posizione: col tempo, infatti, l’architettura ha sempre più rivalutato il ruolo della luce naturale, ponendola al centro della progettazione quale componente essenziale e non più come semplice fattore esterno. Un vero e proprio elemento di costruzione quindi, da non trascurare in nessun caso, perché influenza la vita di ogni essere umano e la condiziona con risvolti capaci di migliorarla sensibilmente, specie poi se messa in condizioni di collaborare con la ventilazione.
    Inoltre è indiscutibile l’impatto della luce naturale – e di conseguenza delle finestre per tetti – sugli aspetti energetici di un appartamento e sulla loro ottimizzazione al fine di ottenere edifici più performanti sotto il profilo illuminotecnico che quindi abbattono i consumi specie nelle grandi metropoli. Parliamo di riduzione della spesa energetica non solo per l’illuminazione in sé stessa, ma anche per il riscaldamento!

    I diversi tipi di finestre per tetti

    Come dicevamo in apertura, ci sono molti tipi di finestre per tetti a seconda della loro posizione e del contesto nel quale devono essere installate. Una delle più comuni ed anche la più pratica è la finestra per tetti con apertura a bilico, comoda in ogni situazione anche perché l’apertura non è intralciata dalla presenza di mobili, ed il meccanismo di rotazione attorno al perno centrale consente la pulizia agevole anche del vetro esterno. Spesso però le finestre sono equipaggiate con un doppio meccanismo di cerniere che ne permette anche quella che è chiamata apertura a vasistas: questo sistema è l’ideale per ambienti più bassi, crea il cosiddetto “effetto loggia” ma garantisce la migliore illuminazione ed in più permette di arieggiare il locale anche se sta piovendo.
    Infine, ci sono le finestre più complesse, chiamate finestre balcone, ideali per tetti di grandi dimensioni: uno dei battenti si apre in questo caso a vasistas, mentre l’altro viene proiettato in avanti fornendo così anche accesso all’esterno. Questo tipo di finestra fa filtrare molta luce, quasi come se fosse una veranda, ed è quindi consigliata dove la falda del tetto sia troppo bassa per essere sfruttata.

    I parametri delle finestre per tetti

    Al momento di scegliere la finestra per tetti che fa al caso nostro, devono essere considerati alcuni altri fattori oltre alla tipologia vera e propria:

    Bisogno di luce – È di fondamentale importanza scegliere la tipologia che meglio soddisfa il bisogno di guadagnare luce nell’ambiente oggetto della ristrutturazione della casa.
    Posizione strategica –Va anche considerato l’orientamento dell’edificio rispetto alla luce solare, per stabilire la posizione più corretta al fine di ricevere illuminazione diretta e di conseguenza riscaldamento “a costo zero”.
    Finiture e materiali – Non è mai consigliabile andare al risparmio, è meglio orientarsi su strutture dalla buona qualità compositiva che garantiscano lunga durata: del resto, le finestre sono costantemente esposte ai raggi UV, intemperie e umidità, meglio andare sul sicuro… ed anche per i vetri va scelta una soluzione che oltre a lasciar passare al meglio la luce sappia isolare dai rumori esterni e mantenere costante la temperatura quando chiuse, senza dispersioni termiche.

    Inserire le giuste finestre per tetti anche su diversi lati di un edificio permette di distribuire la luce nella maniera più omogenea e di accrescere quindi il senso di benessere tra le mura domestiche. È apprezzatissima in questo senso la possibilità di ottenere la cosiddetta “luce zenitale”, quella che proviene dall’alto e che regala una più uniforme distribuzione dei raggi solari.

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    Gli splendidi inganni delle nuove ceramiche

    L’inganno fantastico offerto dalla ceramica, secondo la tecnica del crossdressing sempre più sugli scudi, non deve per questo essere considerato in un’accezione negativa del termine, anzi. È la tecnologia, con i suoi incalzanti sviluppi, ad offrire sbocchi un tempo impensati per le ceramiche, che guadagnano nuove e multiformi modalità espressive in grado di lasciare del tutto a bocca aperta quando riescono ad imitare la naturalezza, le venature, le striature e persino le imperfezioni del cosiddetto “oro bianco”, ovvero il marmo.

    allmarble marazzi
    La collezione Allmarble di Marazzi

    Le lastre ceramiche anche di considerevoli ampiezze possono sfruttare le stampe digitali di nuova generazione e proporsi quindi con pattern anche iridescenti come quelli dei minerali, oppure con le caratteristiche venature. Sembrano marmo a tutti gli effetti, in tutta la sua matericità e come se fosse stato estratto dalla cava, ed invece lo stanno “solo” interpretando rileggendone il fascino in modi mai visti prima d’ora.
    Questo mimetismo, specialmente sui grandi formati, rappresenta una sfida ad elevato livello di competitività, ma questa reinvenzione sta ottenendo risultati eccezionali proprio sfruttando le migliori tecnologie oggi disponibili, appassionando il pubblico e rendendolo partecipe della rivoluzione in atto, trascinandolo in vortici cromatici inediti. Gli stessi architetti si stanno convertendo a queste elaborazioni grafiche che hanno più di un motivo a giustificare il loro successo.

    I motivi e gli ingredienti del successo del crossdressing

    Sarebbe troppo facile e riduttivo citare solo la bellezza e la resa estetica degli effetti così ottenuti. Il gres porcellanato effetto marmo è molto più pratico nella manutenzione, è più sostenibile, permette di copiare fedelmente anche i marmi più preziosi e rari con dei costi di gestione ed approvvigionamento sensibilmente ridotti anche in caso di ampie superfici.
    In più, la ricerca è in continuo divenire e le evoluzioni dei progetti sono dietro l’angolo, e già oggi queste superfici offrono un’elevatissima resistenza all’usura grazie a processi di impressione sul gres dei motivi che avvengono senza contatto diretto e permettendo così di “stampare” materiali un tempo impensabili: oltre al marmo con le sue venature, anche la pietra o il legno, ricreando decori ispirati alla materia naturale perfettamente verosimili anche quando si scelgono interpretazioni rare e preziose.

    I colori sono omogenei e credibili, su superfici compatte e senza difetti che sono piacevoli anche al tatto. La più moderna progettazione, inoltre, viene coadiuvata da innovativi processi di produzione che lavorando su materie prime di altissima qualità permettono anche di ottenere maxilastre ultrasottili, abbattendo quindi i costi di demolizione e persino la produzione di scorie e detriti quando si ridisegna il look di casa. Queste possono infatti essere sovrapposte ai rivestimenti esistenti senza che i progetti subiscano penalizzazioni.
    È però indispensabile precisare che stiamo parlando di lastre il cui processo di produzione è volto anche a renderle durevoli, flessibili, resistenti. Anche i formati più importanti, quando realizzati con le giuste tecnologie che solo i marchi all’avanguardia sanno utilizzare, non temono le rotture, per cui anche uno spessore di pochi millimetri risponde alla perfezione a tutte le sollecitazioni ed alle esigenze ed è a prova di sforzo.

     

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    Soluzioni innovative per il rispetto dell’ambiente

    Una crescita costante ed anche un’evoluzione nel corso delle generazioni hanno caratterizzato la storia quasi quarantennale di Itlas, azienda trevigiana che da produttrice di legno segato grezzo si è trasformata in una delle più apprezzate realtà italiane nella produzione di pavimenti in legno.
    Oggi questo marchio si distingue per la sua capacità di declinare una materia nobile, la più nobile di tutte come il legno, in molteplici forme, da quelle più classiche fino agli sprazzi di creatività dallo spirito più moderno ed anche innovativo.

    Una lunga tradizione nella lavorazione del legno

    Itlas ha sede a Cordignano, in provincia di Treviso, da dove sin dagli anni ’80 ha diffuso la cultura dei pavimenti prefiniti in legno in un percorso di crescita ed evoluzione continue e senza sosta. L’aspetto industriale è sempre andato al passo con quello commerciale riscuotendo consensi anche al di fuori dei confini italiani per il gusto raffinato delle creazioni o anche per le sperimentazioni in chiave contemporanea e moderna.
    Progetti come le Assi del Cansiglio, le Tavole del Piave o i Legni del Doge hanno entusiasmato gli amanti dell’arredo di classe e qualità ma hanno saputo conquistarsi anche importanti riconoscimenti in chiave di ecosostenibilità e di responsabilità aziendale.
    Alla guida dell’azienda Patrizio Dei Tos ha fortemente voluto un programma di riqualificazione ambientale e di rivalutazione non solo delle tradizioni nostrane nella lavorazione del legname, per far sì che il programma fosse in grado di rivisitare tutta la filiera. L’approvvigionamento di materie prime è controllato secondo criteri scrupolosi e molto severi, il legno lavorato deve rigorosamente essere italiano e preferibilmente a “chilometri zero“.

    Le certificazioni ambientali

    Solo seguendo questi parametri Itlas ha potuto conseguire importanti certificazioni ad attestare ad esempio, per le Assi del Cansiglio, che fossero interamente prodotte e lavorate in Italia. Risale al 2000 l’inizio dell’investimento di risorse e sforzi di matrice ambientalista, che ha portato alla prima certificazione di sostenibilità ambientale, quella PEFC (Programme of Endorsement for Forest Certification). È stato solo il primo passo nella scala degli obiettivi sempre più ambiziosi verso la piena sostenibilità, perché alla PEFC sono seguite altre certificazioni quali la FSC (Forest Stewardship Council), il tutto su un sentiero che ha guidato questa virtuosa realtà imprenditoriale italiana a poter annunciare che i suoi pavimenti sono 100% Made in Italy e che sono prodotti con il minore impatto possibile sull’ambiente sia in fatti di emissioni per il trasporto delle materie prime, con l’abbattimento della CO2, sia con un preciso sistema di gestione ambientale conforme alla lettera a tutte le più recenti norme regolatrici del settore e nel quale il gigantesco impianto fotovoltaico è solo un tassello.

    Il futuro di Itlas

    Oggi Itlas continua ad investire sul futuro proprio e su quello del pianeta proponendo idee innovative per l’arredamento di tutto l’ambiente domestico, per promuovere una maniera più naturale di vivere anche attraverso ristrutturazioni in grado di “rivestire” con una seconda pelle gli elementi preesistenti, nel rispetto di nuove e più responsabili istanze di risparmio di risorse , energie e materie prime per affrontare la crisi economica. Scegliere Itlas significa farsi carico delle esigenze del pianeta e della comunità nel suo insieme senza per questo rinunciare al buon gusto e ad elevatissimi standard qualitativi ed estetici.

     

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    I trucchi più attuali per ristrutturare casa

    Negli ultimi anni si sono fatti spazio, nell’ambito dell’edilizia, alcuni trucchi e proposte estremamente ricercate che hanno cancellato la visione quasi “anonima” che in molti attribuivano a questo tipo di attività.
    Parliamo di idee e strumenti in grado di combinare aspetti “glamour” con caratteristiche più smart e funzionali che raggiungono l’obiettivo di ridisegnare il look degli ambienti con degli interventi nemmeno troppo invasivi ma dall’effetto garantito.

    L’obiettivo chiave in questi anni è sempre più quello di raggiungere la migliore efficienza energetica, per risparmiare sul costo delle bollette ed accedere anche alle detrazioni fiscali correlate alla riqualificazione, così da abbattere i costi di gestione.
    Sono tutte ottime ragioni per ristrutturare casa con ancora maggiore entusiasmo per creare un ambiente accogliente e rinnovato nel quale godersi il meglio del comfort isolandosi dall’esterno, creando un guscio non solo climatico ma chiudendo anche fuori da porte e finestre tutti i rumori e l’inquinamento acustico.
    Tutto ciò oggi si può raggiungere anche con un mood di ispirazione artistica, senza per nulla rinunciare all’estetica ed anzi integrandola ancora meglio nei progetti. Il pubblico ed il mercato sono oggi molto più sensibili a determinate tematiche, e sempre a caccia di informazioni e soluzioni dalla resa più adatta.

    Le nuove tecniche di ristrutturazione

    Moltissimo in questo senso ha contribuito il progresso della tecnologia, con la scoperta di nuovi materiali dalle eccezionali prestazioni: si pensi allo sviluppo dei pannelli fonoassorbenti, elementi dalla forte carica tecnica e polifunzionali perché capaci persino di resistere agli agenti atmosferici e di regolare l’umidità. Gli architetti amano moduli come questi perché impreziosiscono qualsiasi progetto con delle idee originali e inedite, in alcuni casi ricercatissime, che lasciano spazio allo stile individuale ma entusiasmano anche per i vantaggi e le prestazioni che consentono.

    Design e ricerca vanno sempre più a braccetto per consentire ritocchi anche rapidi agli appartamenti, accrescendo ad esempio la luminosità naturale con trucchi che fanno arrivare la luce ovunque sfruttando le sempre più avanzate finestre per tetti anche per ottenere la luce zenitale, quella che proviene dall’alto ed è più indicata quando si vuole ottenere un effetto uniforme.
    Anche per i rivestimenti la tendenza è segnata: velocizzare e semplificare gli interventi di ripristino o riqualificazione, ottenere effetti scenici di pregio con percezioni visive di nuova concezione, ed infine ristrutturare con un occhio di riguardo verso la migliore funzionalità. La posa su materiali preesistenti che permette di scavalcare la necessità di demolire è resa possibile dalle lastre anche di grande formato sempre più sottili ma di eccezionale resistenza e durata, e che in più riducono al minimo la manutenzione.

    Rinnovare casa senza sprechi è il vero top di gamma dell’edilizia, e se l’intervento è compiuto con effetti ottici vibranti e decorazioni che emozionano, cosa si può chiedere di più?

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    Progettare con la luce, quarta dimensione del design

    Il progresso tecnologico e scientifico ha per forza di cose migliorato, ed in maniera sensibile, anche il nostro benessere, influendo su ogni aspetto della nostra vita anche per le migliorie apportate a qualsiasi progetto di interior design.

    Non siamo certo noi a scoprire che l’architettura si basa non su 3 ma su 4 dimensioni, ed è la luce a rappresentare la quarta di esse nella sua definizione dei profili degli ambienti. La luce è capace di valorizzare interi spazi o singoli dettagli, porre in evidenza gli aspetti ai quali si desidera conferire maggiore risalto, può essere “manipolata” ed orientata a piacimento: siamo noi stessi a creare il paesaggio luminoso ed il percorso lungo il quale muoverci, creando scenari che accrescono le percezioni di sicurezza, benessere e comfort.

    La rivoluzione del lighting design si chiama LED

    L’evoluzione ed il costante sviluppo delle sorgenti luminose è così approdato ad un totale cambio di paradigma segnato dalle luci a LED: niente più filamenti incandescenti in grandi bulbi o lunghe lampade fluorescenti, il LED è un diodo che si basa sulla fisica quantistica e parte da dimensioni che possono essere anche di pochi millimetri ma con una potenza insospettabile, anche di 10 volte superiore a quello di una luce alogena.
    In più, il ciclo di vita è decisamente più lungo e l’energia viene sfruttata e consumata in maniera molto più efficace e responsabile.

    I vantaggi delle luci a LED

    Terminata questa breve parentesi di “elogio” per le caratteristiche materiali di una lampadina a LED, ritorniamo ad occuparci di come questa tecnologia manifesti incredibili risvolti positivi sulla qualità della nostra vita.
    La resa cromatica è infatti sbalorditiva ed intensa, con l’opportunità di essere regolata e calibrata in base alle esigenze o alle sensazioni, assecondando la progettazione secondo la prevista destinazione d’uso. Illuminotecnica e lighting design hanno ricevuto impulsi creativi un tempo ritenuti impossibili, e ciò significa che una buona attitudine a disegnare gli spazi sfruttando la luce assicura geometrie ergonomiche ed a misura d’uomo, stimolanti dove necessario e più confortevoli in altri ambienti, oppure con applicazioni professionali e tecniche.

     

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    Le ceramiche Polis creano un habitat sempre ispiratissimo!

    Scegliere le piastrelle per gli ambienti della propria casa non è mai semplice, si tratta di decisioni molto più ponderate rispetto a quelle relative all’arredamento! I rivestimenti fanno “solo” da cornice, è vero, eppure oltre ad essere per loro natura molto meno intercambiabili rispetto ad un complemento di arredo, devono saper rispecchiare a lungo il nostro gusto, la personalità e tutto ciò con cui andremo a riempirla, questa cornice!
    Ogni scelta deve quindi essere ben valutata, prendendosi tutto il tempo necessario e senza affrettare le decisioni.

    Il catalogo Polis Ceramiche

    Davanti ad un catalogo ampio ed articolato come quello di Polis Ceramiche, si scopre tutta l’eccellenza di un marchio che ha fatto della qualità estetica e tecnica la vera mission aziendale, allo scopo di produrre ceramiche ideali per qualsiasi progetto residenziale, anche quello più ambizioso, creativo e complesso.
    La linea produttiva risponde a tutti i più moderni criteri tecnologici, con lavorazioni computerizzate e controllate elettronicamente per far sì che tutti i parametri siano sempre rispettati. Cottura, smaltatura, ma anche i test di prova alle condizioni di stress sia fisiche che chimiche che una piastrella può dover affrontare nel corso della sua vita assicurano il rispetto di standard elevati e la realizzazione di superfici perfette.
    Se la tecnica ha il suo ruolo, non si può di certo trascurare quanto Polis metta passione anche nella realizzazione di ceramiche capaci di emozionare con il loro design, e di vestire le case creando in ogni ambiente un habitat che sappia essere rifugio ma anche gratificazione estetica.

    Certificazioni e rispetto per l’ambiente

    Il tutto da parte di un’azienda in continuo rinnovamento e che dopo aver ricevuto le più importanti certificazioni ISO del suo settore, ha investito le proprie risorse in un sistema di gesione a basso impatto ambientale.
    Un esempio viene dalla tecnologia Relux, attraverso la quale si ottiene un prodotto di qualità da top di gamma pur impiegando prodotti a fine vita, con una speciale tecnica di smaltatura che sfrutta lampade fluorescenti.
    L’ecobilancio tende nettamente al positivo perché vengono smaltite e riciclate materie prime, si riducono i consumi e si abbattono anche i costi di trasporto.
    Il tutto si traduce in collezioni virtuose e sempre ricercate nello stile, che vi invitiamo ad ammirare proprio sul sito istituzionale Polis Ceramiche.

     

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    L’ultima immaginazione di Zaha Hadid

    Il modo estraneo a consuetudini e convenzioni di interpretare la contemporaneità sempre sfoggiato da Zaha Hadid nelle sue creazioni rappresenta il lascito di questa artista che troppo presto ha lasciato il nostro mondo.
    Certo, il suo stile poteva non piacere a tutti, ma non si può mettere in discussione la forte carica di personalità di cui ogni suo progetto è intriso, come evidente nel suo “testamento artistico“, la Shopping Mall di CityLife.

    CityLife by Zaha Hadid
    CityLife Shopping District © ph. Samuel Holzner

    In questo nuovo quartiere di Milano sorto sulle ceneri dell’ex area Fiera trovano spazio in totale sinergia disegni e opere anche di altri architetti e forse la struttura dell’anglo-irachena, in questo gioco di incastri, è quella che possiede più magia di tutte sia a guardarla dall’alto che esplorandola negli interni.
    È l’ultimo sguardo gettato sulla più attuale filosofia del vivere, complessa come il genere umano che accetta il progresso e ne mette in mostra le espressioni e le contraddizioni non solo intellettuali, ma anche tecnologiche.

    Questo Mall include di tutto: un cinema con 7 sale, un’area commerciale, una dedicata alla ristorazione, spazio per il parcheggio di 5.000 auto: un architetto qualsiasi avrebbe disegnato qualcosa di aggressivo oppure di “sterile”, come un enorme cubo in cemento, Hadid invece ha giocato con gli incastri e con le sottrazioni come sua consuetudine per nascondere i supporti tecnici in una struttura a due piani che è di certo avveniristica ed enorme, ma raccolta su sé stessa e con giochi di intrecci che ne fanno un paesaggio di curve emozionanti, dove nulla è fine a sé stesso.

    L’acciaio viene ingentilito dalle linee curve, il gioco lamellare in bambù all’interno è un delizioso dettaglio di armonia per il soffitto, tutto è in posizione strategica per ricordarci come e perché questo geniale architetto, venuta a mancare davvero troppo presto, non sarà mai abbastanza rimpianta.

    Bellezza e magia compongono quest’ultima sua opera, in cui anche ciò che non si vede è parte integrante del progetto.

     

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    Il problema della condensa e muffe sui muri di casa

    Nelle abitazioni, che siano nuove o più vecchie, appare spesso il disturbante fenomeno della muffa sui muri, ed i fattori che portano a questo fenomeno sono diversi da tipologia di abitazione ad un’altra.
    Mentre ad esempio il fenomeno della muffa sui muri in abitazioni recenti può derivare dai serramenti nuovi che impediscono la traspirazione della casa, in case vecchie il problema può essere legato ad altri fattori, come ad esempio delle murature che hanno le loro fondamenta interrate e di conseguenza l’acqua presente nel terreno penetra nelle murature in questione creando il fenomeno di risalita dell’umidità.
    Non sono solo queste le cause imputabili alla muffa, ma anche i materiali usati ed il modo in cui questi sono stati usati per costruire l’abitazione interessata dai muri umidi.

    Va da sé che in una abitazione la muffa è difficilmente ben accetta e pertanto sono richieste azioni per eliminarla e purtroppo per agire in modo definitivo occorrono certi sforzi anche e purtroppo di tipo finanziario.

    La soluzione migliore e più semplice per evitare l’umidità sui muri sarebbe quella di considerare tale fenomeno già nel momento della creazione dell’abitazione, invece di aspettare che questa compaia improvvisamente in casa con tutto il disturbo relativo per eliminarla.
    Oltre alle iniziali macchie poi si presenta la fioritura dell’intonaco e la disgregazione di questo, quando si arriva a ciò si è aspettato troppo tempo.
    Può sembrare la scoperta dell’acqua calda ma fondamentalmente se le pareti interessate alla possibile formazione dell’umidità di risalita avessero un livello di traspirazione adeguato, tale fenomeno non si verificherebbe.

    Sicuramente non è molto probabile o pratico che un futuro acquirente di abitazione vada sul luogo di costruzione mentre i lavori edili sono ancora in corso e si raccomandasse con gli operai di fare tutte le necessarie azioni affinché la muffa non si presenti.Teoricamente però questa potrebbe essere una buona soluzione.

    Una soluzione applicabile da tutti

    Se queste sono le soluzioni ottimali ne esiste una facilmente applicabile da tutti, ovvero l’areazione degli ambienti da praticare quotidianamente in tutte le stagioni e possibilmente in tutti gli ambienti.
    Sicuramente aree in cui è obbligatorio fare tale azione sono il bagno, la cucina e la camera da letto.
    In cucina potrebbe essere presente la cappa aspirante e in tale caso l’obbligatorietà del suo uso dovrebbe essere nei momenti in cui si cucina, che presentano appunto i maggiori momenti di creazione di vapore acqueo in tali ambienti.

    Non che la cucina sia l’unica area il cui si può verificare tale fenomeno, la doccia o la vasca da bagno quando usate ne provocano ulteriormente lo sviluppo e lo stesso dicasi della camera da letto, dove il respiro magari associato al calore dell’area causano sempre lo sviluppo del vapore acqueo.
    Non è certo da trascurare la pratica tipicamente invernale di porre i panni bagnati sul calorifero, in modo che si asciughino il prima possibile, il che contribuisce certo al formarsi dell’ormai famoso e famigerato vapore acqueo.

    Il riscaldamento dell’ambiente gioca anche un certo ruolo in questi fenomeni, e non è certo infrequente nel caso di un mobile piazzato a diretto contatto con un muro, spostarlo e trovarci poi la muffa dietro, anche questo contatto diretto tra superfici la può creare, e il danno in questo caso può essere duplice, può riguardare sia il muro che il mobile.
    Fondamentalmente tale fenomeno non sarebbe cosi dannoso se venisse prontamente eliminato, invece questo va finire sui muri si crea la condensa e da qui nasce l’umidità di risalita, specialmente se i muri non hanno la capacità di traspirare a sufficienza.

    Quello che poi succede con lo svilupparsi dell’umidità sono la condensa sui muri, lo sviluppo di funghi, intonaco rovinato e idem per il legno, mancanza di isolamento della muratura o riduzione del suo potere e la fioritura dell’intonaco.
    Tali fenomeni sono derivanti generalmente da una combinazione di situazioni relative all’ambiente che riguardano sia l’esterno che l’interno dell’abitazione. Il discorso precedente riguardante la creazione della casa alle origini, cioè i materiali usati ed il modo in cui questi sono stati usati per costruire l’abitazione, è pienamente in vigore.

    Il discorso su questi e sulle modalità di riscaldamento potrebbe tranquillamente generare vari altri articoli sulle corrette modalità di uso e applicazione, che però quando ci si trova la muffa in casa hanno ormai solo un valore teorico.

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    Come si arreda una casa in legno rispetto ad una casa tradizionale

    Vi siete mai chiesti come si arreda una casa in legno?

    Vorremmo citare una massima di Billy Baldwin, icona nell’ambito dell’arredamento di interni: “La prima regola dell’arredamento è che si possono infrangere quasi tutte le altre regole”. Baldwin sosteneva che innanzi tutto i mobili devono essere confortevoli e noi condividiamo appieno il suo punto di vista. Arredare la vostra casa in legno significa creare un luogo che rispecchi il vostro modo di essere, che vi rappresenti e che vi faccia sentire a vostro agio. La casa in legno è un rifugio dal caos cittadino, dai ritmi frenetici della vita quotidiana e non può che accogliervi in un abbraccio caloroso.

    E allora, bando alle regole! Ogni stile è quello giusto. Già al momento dell’acquisto dell’abitazione è stata fatta la prima importante scelta estetica. L’architettura della casa in legno su misura, è stata progettata assecondando le vostre richieste, creando gli spazi per vivere con la vostra famiglia. Da qui si evince la prima importante scelta estetica a cui probabilmente darete continuità con l’arredamento.

     

    Se amate lo stile rustico, le pareti con legno a vista o in pietra ed i pavimenti in pietra, parquet o cotto, saranno la giusta soluzione per voi. Un grande tavolo di legno rustico ed una credenza, sempre in legno rustico, saranno protagonisti della cucina dove potrete esporre ceste di vimini piene di frutta, taglieri in legno, utensili da cucina datati.

     

    Gli accessori da usare per arredare una casa in legno

     

    Gli accessori saranno in ferro battuto come lampadari o vasi, decori d’ottone per i sanitari, portasapone in ceramica e potpurri profumato. Poltrone, sedie e tappeti saranno di colori caldi che ricordano sempre il profumo del legno. Per un gusto più romantico, lo stile shabby chic, trasandato elegante, propone mobili vecchi, o meglio invecchiati, che vengono decapati, rovinati appositamente per dare la sensazione che siano usurati, come se fossero stati recuperati da una vecchia soffitta. I colori sono pastello come beige, grigio chiaro, rosa. Anche i pavimenti in legno e gli accessori vengono sottoposti al trattamento, quindi potremo avere cornici decapate e contenitori in ferro battuto bianco invecchiato. Le tende sono in tessuto chiaro con tenui disegni di fiori, cuscini ricamati, un insieme di particolari che rendono l’ambiente tutt’altro che trasandato, ma molto soft, rilassante ed elegante.

     

    Lo stile classico nelle case in legno, lo stile moderno e lo stile minimal

     

    Nello stile classico i colori sono quelli del legno dove l’arredamento è molto elaborato, come lo era stile del passato da cui prende ispirazione. Pur essendo dotata di impianti moderni, in una casa in stile classico non possono mancare un camino o una stufa a legna. Gli elettrodomestici sono in stile rétro, ma vi consigliamo di acquistare elettrodomestici moderni che non siano visibili se non al momento dell’utilizzo. Lo stile classico è intramontabile e la casa viene impreziosita da pezzi di antiquariato o di nuova produzione con tecniche che ne permettono una riproduzione fedele.

     

    Le case in legno non necessariamente hanno il legno a vista. Al contrario, spesso le pareti in legno sono rivestite da intonaco ed hanno una finitura simile alle case in muratura, rendendole di fatto non distinguibili tra di loro. L’elemento che invece solitamente viene lasciato a vista è il tetto in legno, un particolare estetico molto importate che trasmette calore e bellezza. Anche in questo caso ci si può sbizzarrire seguendo le proprie inclinazioni.

     

    Lo stile moderno prevede spazi aperti molto ampi. Sui colori che possono essere impiegati, non ci sono limiti: colori tenui come grigio, bianco, nero, beige, ma anche colori molto vivaci come rosso, viola, arancione nelle varie sfumature. Quindi le sensazioni sono diverse: pacatezza e relax o brio e dinamismo. I mobili possono avere forme anche irregolari, ma con linee pulite e senza decori, questo rende gli ambienti leggeri e pratici per l’utilizzo di ogni giorno. Gli impianti tecnologici si integrano completamente nell’arredamento.

     

    Lo stile minimale, dove gli spazi sono aperti, la cucina, il soggiorno e la zona relax possono essere in un unico ambiente, punta sull’essenziale.

    Sono presenti pochi pezzi di design, colori neutri, il bianco, il nero e il grigio, grandi spazi e grande respiro. Il divano nero o bianco è protagonista e pronto ad ospitare chi vorrà godere di questo ambiente.

    L’atmosfera che si crea è estremamente raffinata e valorizzata dal tetto in legno che abbraccia la casa.

     

    Non temete di osare, nessuno vi vieta di unire due o più stili diversi se è quello che vi piace, ma vi consigliamo di consultare un arredatore che saprà aiutarvi nella scelta.

     

    L’arredamento è sempre esaltato da ambienti molto luminosi, che influiscono positivamente sull’umore e il benessere degli abitanti. Quindi, vetrate ampie, esposte a sud per godere al massimo della luce del sole e opportunamente schermate da piante con foglie caduche o frangisole che permetteranno di riparare l’abitazione dall’eccessivo irraggiamento solare estivo.

     

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    Come arredare con il gres porcellanato

    I giochi mimetici e stilistici messi in atto dai produttori di piastrelle che meglio stanno interpretando tendenze e desideri del pubblico proseguono senza sosta, e sembrano diventati quasi dei giochi di prestigio volti a simulare, come delle autentiche magie, i materiali più naturali.
    Non si tratta di un “rifiuto” del gres porcellanato, anzi, ma proprio del riconoscimento massimo delle sue proprietà sensazionali di materiale duttile e versatile che ben si presta alle nuove tecnologie favorendo un ritorno ad uno stile vintage ispirato al nostro passato così carico di suggestioni che non meritano per nulla l’oblio.

    20Twenty Emilceramica
    20Twenty di Emilceramica – Gres effetto legno

    Entrano così in casa nuove geometrie, l’armonia della natura ed un pizzico di moda, con rivestimenti che si stanno decisamente facendo valere prendendosi quasi una rivincita sugli arredi in senso stretto, che avevano usurpato il ruolo di protagonisti unici e soli dell’interior design relegando le piastrelle a mere cornici, elementi di contorno. Le tecniche oggi a disposizione permettono di ottenere pattern pressoché infiniti, da quelli optical e quasi futuristi che rilanciano un gusto liberty fino ai grafismi in colori naturali riprodotti su piastrelle dalle forme tradizionali ma capaci di vivacizzare sia i pavimenti che le pareti allestendo contesti inediti.
    Il mercato si è sostanzialmente “stufato” delle solite ripetitive proposte, e chiede sempre qualcosa di nuovo e di diverso, che sia un cotto per spazi rustici ma impreziosito da tonalità più fredde, oppure che sia un gres porcellanato capace di mascherarsi, con un processo di mimesi, vestendosi da legno o da marmo e permettendo così combinazioni un tempo impensabili con questo materiale che, per le sue specifiche proprietà, ha però saputo mantenere il ruolo di scelta di elezione.

    Evoluzioni della tecnica per il gres porcellanato

    Si viaggia, c’è ben poco da fare, a delle velocità sbalorditive e con repentini cambiamenti dettati dalle nuove scoperte della tecnica e della tecnologia, come quella di stampa digitale senza contatto con il supporto il cui risultato è talmente accurato, in termini di realismo, da poter ingannare anche un occhio molto allenato.
    Si possono compiere giochi di incastri e di inserti che riproducono fedelmente, ed in texture mai uguali, le venature del legno così come le screziature del marmo, e con una tale vastità di opzioni i consumatori che amano esprimere e riflettere la propria personalità anche attraverso le composizioni di arredo vanno decisamente a nozze.

    È un concorso concreto di nuovi parametri dell’estetica e nuove evoluzioni per l’architettura contemporanea, che allo stesso tempo garantisce anche una maggiore attenzione alle tematiche ambientali, perché tutti gli sforzi delle nuove tecnologie sono anche orientati a risparmiare materie prime con il recupero ed il riciclo ma anche con l’uso di meno acqua e meno energia durante il processo produttivo, ed a rendere i prodotti perfettamente biocompatibili.
    Molto rilevante è anche il ruolo rivestito dal gres porcellanato più sottile che oggi è possibile ottenere, un ulteriore fattore di risparmio di materie prime senza che questo comporti alcuna rinuncia al risultato qualitativo, che anzi è ancor più eccezionale. Formati un tempo non realizzabili sono oggi una realtà consolidata in prodotti che sono flessibili, leggeri, eppure allo stesso tempo resistenti all’usura ed al calpestio, e possono comporre spazi ampi ed otticamente “allargati”. Il tutto con dettagli grafici poliedrici, tridimensionali quando necessario, oppure semplicemente accoglienti ma ricercatissimi nelle cromie.

    L’evoluzione e la rivoluzione delle superfici e dei rivestimenti è secondo noi appena agli inizi, e tante altre sorprese ha ancora da riservarci!

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